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Cuori solitari a San Valentino: Valentine’s Day blues

Il Valentine’s Day blues è un fenomeno ancora poco approfondito in ambito clinico, di tristezza, ansia e ruminazione circoscritto ai giorni intorno al 14 Febbraio

Di Anna Boccaccio

Pubblicato il 14 Feb. 2024

Il Valentine’s Day blues

Love is in the aircantava John Paul Young in un famoso brano degli anni ‘90. Siamo a San Valentino e l’amore non è soltanto nell’aria, ma soprattutto nella pubblicità: non esiste festività senza un relativo shopping, infatti, e mai come in questa ricorrenza, scegliere “il regalo giusto” significa inviare “il messaggio giusto” al proprio partner. 

Attenti, allora, al pegno d’amore che il vostro amato (o la vostra amata) ha riservato per voi, poiché rappresenta la misura, prodotta in serie, dell’importanza che ha per lui (lei) la vostra relazione amorosa (Lange et al., 2022). 

Le aspettative sociali che aleggiano nel periodo della festa degli innamorati possono, tuttavia, avere effetti deleteri sul benessere psicologico dei single e di quanti non dispongono di simili “prove d’amore”: il Valentine’s Day blues (depressione di San Valentino) è un fenomeno psicologico al momento poco approfondito in ambito clinico, in cui le persone sperimentano sintomi depressivi, ansia e ruminazione

Dati derivanti da un progetto di ricerca nel settore degli appuntamenti online suggeriscono che si tratterebbe di un disagio “situazionale”, circoscritto alle settimane successive al 14 Febbraio (Lange et al., 2022).

Cosa rende San Valentino un periodo così difficile per i cuori solitari? 

Aspettative sociali su San Valentino

Si sa, la festa di San Valentino celebra l’amore. Tuttavia l’idea di romanticismo che veicola è strettamente collegata a influenze culturali, economiche e mediatiche.

Alle norme sociali del dare e ricevere che, dopo la contrazione dei consumi da Covid-19, hanno reso gli acquisti per San Valentino un simbolo di status economico, ha fatto seguito un boom nelle compere degli ultimi anni. Si stima che nel 2022 gli americani abbiano speso più di 23,9 miliardi di dollari per assicurarsi circa 1 miliardo di biglietti prestampati di auguri, 30 milioni di chilogrammi di cioccolato e 250 milioni di rose (National Retail Federation & Prosper Insights & Analytics, 2022; Greeting Card Association, 2019; George, 2022; Society for American Florists, n.d.). La spesa complessiva prevista per il 2024, invece, raggiungerà poco meno di 26 miliardi di dollari (Tighe, 2024).

Se rose e cioccolatini sembrano essere giudicati più positivamente in prossimità della festa degli innamorati che nel resto dell’anno (Zayas et al., 2017), è anche vero che la prospettiva di trascorrere un San Valentino senza simili attenzioni romantiche, ha spinto nel 2023 circa il 20% delle donne negli USA a praticare l’auto-compassione e a regalarsi un bouquet da sole (Crimmins, 2023). 

Le persone di età compresa tra 30 e 40 anni sembrano essere psicologicamente più vulnerabili nella festa degli innamorati (Lange et al., 2022). Infatti, se adolescenti e ventenni si trovano in una fase “esplorativa” rispetto alla frontiera delle relazioni romantiche, i giovani adulti probabilmente avvertono maggiori pressioni sociali in merito allo sviluppo di relazioni che corrispondano alle aspettative di monogamia e di impegno a lungo termine. La celebrazione di San Valentino rappresenta la prova di tale impegno: scambiarsi doni, cenare a lume di candela, dare o ricevere rose rosse, segnalano la conformità a norme sociali e ad aspettative culturali relative all’essere in una relazione “seria”.

Al contrario, non ricevere regali di San Valentino suggerirebbe un fallimento in questa convenzionale tappa di sviluppo adulto.

San Valentino e confronto sociale

In amore i social media sono un’arma a doppio taglio: favoriscono nuovi incontri, connettono partner geograficamente distanti permettendo la condivisione di esperienze individuali in modo istantaneo, ma nel periodo di San Valentino inondano di immagini e storie di relazioni romantiche all’apparenza perfette.

L’amore è “nell’aria” anche grazie alle campagne pubblicitarie: concluse quelle natalizie, assistiamo a réclame di gioielli, fragranze, audaci lingerie, indirizzate principalmente alla donna, suggerendo una rappresentazione sociale della figura femminile come passivo destinatario delle attenzioni (e dei doni per San Valentino) maschili (Lange et al., 2022).

La festa degli innamorati mette paradossalmente a dura prova sia i cuori connessi che i cuori solitari: difficile non paragonarsi alle coppie degli spot pubblicitari o a quelle dei social media. Nel primo caso, è importante ricordare che quelle sullo schermo non sono coppie in carne e ossa, ma attori pagati per vendere un prodotto; inoltre, l’idealizzazione dell’amore immortalata dagli smartphone, spesso nemica di autostima e autopercezione, non riflette in modo accurato e aderente la realtà dinamica delle relazioni di coppia, trascurando criticità e sfide quotidiane derivanti dall’essere insieme.

San Valentino, solitudine e holiday blues

L’essere soli in una festività che celebra l’amore e la connessione sociale può amplificare sintomi di ansia e depressione (Lange et al., 2022). 

Se le relazioni affettive stabili aumentano la soddisfazione per la propria vita e attenuano la percezione di solitudine (Bucher et al., 2019), al contrario è stato dimostrato che solitudine e isolamento sociale sono associati ad un aumento del rischio di mortalità per cancro e malattie cardiovascolari (Wang et al., 2023). Di solitudine si può morire, insomma, e vari studi documentano un incremento di solitudine, comportamenti parasuicidari e stati d’animo disforici proprio in concomitanza delle feste (Friedberg, 1990; Sobel et al., 1998). 

Questo “holiday blues”, chiamato anche sindrome delle vacanze, è stato descritto come una reazione allo stress situazionale, legata a richieste sociali, aspettative non soddisfatte e fattori di stress biologico come la mancanza di sonno (Baier, 1988). Alla luce di tali considerazioni, anche la depressione di San Valentino potrebbe fare parte degli holiday blues, producendo un impatto significativo sul benessere e sulla salute mentale di quanti sperimentano solitudine e mancanza di supporto sociale. 

Un periodo dell’anno difficile non solo per i cuori solitari, dunque, ma persino per chi si sente solo all’interno di una relazione o per chi ha subito una recente rottura o un lutto. 

L’amore è nell’aria, e affrontare il turbinio emotivo dovuto ai festeggiamenti di San Valentino può farci sentire soli e infelici. Come possiamo aiutarci? Adottiamo un atteggiamento compassionevole e consapevole nei confronti delle nostre emozioni, diamo priorità alle pratiche di cura di noi stessi che arrecano gioia e relax (ad esempio, la mindfulness, la respirazione profonda, il rilassamento muscolare), rafforziamo la connessione con gli altri pianificando attività incentrate su interessi condivisi, impegnamoci in azioni altruistiche come il volontariato, per spostare il focus dai problemi personali al contributo alla vita degli altri.

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