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Cosa fa scattare la scintilla?

I comportamenti che promuovono una relazione sembrano essere tre: la risata condivisa, l’espressione di gratitudine e il tocco affettuoso

Di Micol Agradi

Pubblicato il 22 Set. 2023

Perché con alcuni costruiamo relazioni e con altri no?

Se pensiamo all’ultima volta che abbiamo incontrato qualcuno di nuovo con il quale abbiamo sentito una connessione istantanea, probabilmente non sapremmo dire cosa di quell’interazione o di quella persona ci abbia fatto scattare la famosa scintilla. In effetti, sapremmo spiegare che cosa è successo dopo che l’abbiamo incontrata e perché abbiamo scelto che diventasse il nostro migliore amico o partner attuale? Cercare di capire perché alcune interazioni sociali si trasformano in amicizie o relazioni romantiche e altre no è da sempre una domanda di ricerca molto affascinante. Mossi da questo intento, Jolink e colleghi (2023) hanno recentemente condotto una ricerca che provasse a rispondere alle suddette domande. Il loro studio prevedeva di monitorare gli studenti universitari single mentre incontravano nuove persone durante il loro primo semestre al college, con lo scopo di vedere se avrebbero avuto maggiori probabilità di formare relazioni quando la loro interazione iniziale avesse incluso o meno comportamenti che promuovono la connessione e l’affiliazione.

Tre comportamenti che aiutano a entrare in connessione

I ricercatori hanno esaminato tre specifici comportamenti in grado di promuovere la relazione.

Risate condivise

Le risate condivise si basano sulla premessa di vedere il mondo allo stesso modo dell’altra persona e, in questo senso, promuovono sentimenti di somiglianza. Non a caso, l’umorismo risulta essere un fattore molto importante nella scelta del partner: come emerso da diverse ricerche, le persone preferirebbero avere relazioni con chi è capace di far divertire perché ridere facilita la relazione (Dionigi & Gremigni, 2010; Tornquist & Chiappe 2015). Di pari passo, le persone che sono brave a far ridere gli altri hanno più facilità ad attrarre partner romantici, a fare buona impressione e a gestire interazioni sociali potenzialmente conflittuali (Kurtzberg et al., 2009).

Gratitudine

Le espressioni di gratitudine servirebbero come una sorta di “segnale”, perché è probabile che qualcuno che esprime gratitudine sia più consapevole e reattivo, aspetti importanti presenti in un potenziale partner e all’interno di una relazione. La gratitudine, di fatto, prevede un elevato grado di consapevolezza delle cose buone che accadono poiché riconoscere e sentire l’impatto positivo che gli altri hanno sul nostro benessere fornisce una chiara indicazione del valore di determinate relazioni.

Tocco affettuoso

Il tocco affettuoso promuove sentimenti di intimità e connessione. Uno studio recente (von Mohr et al., 2017) ha indagato il diverso impatto di un tocco affettuoso o di uno neutro nel ridurre l’esclusione sociale, riscontrando risultati positivi solo per quanto riguarda il primo. In questo senso, viene ribadita l’importanza della prossimità fisica con l’altro per instaurare una connessione.

I risultati dello studio rivelano che, durante il primo semestre del college, ciascun partecipante ha riportato una media di 4-5 interazioni con potenziali partner. Non tutte però si sono trasformate in una relazione. Alla fine del semestre, infatti, il 61% dei potenziali partner dei partecipanti sono diventati effettivamente amici e il 57% dei loro interessi romantici sono divenuti vere relazioni sentimentali. Sulla base di questi risultati, come previsto dai ricercatori, è possibile concludere che tutti e tre i comportamenti target erano correlati all’interesse a vedere e interagire di nuovo con la persona appena conosciuta: quando le persone ridevano con qualcuno, si sentivano più simili a loro; quando la nuova persona ha espresso gratitudine, i partecipanti l’hanno percepita come più reattiva; infine, quando il partecipante ha toccato l’altro in modo affettuoso, riferiva di aver sentito una maggiore intimità. A lungo termine, gli autori dello studio hanno anche scoperto che i partecipanti avevano maggiori probabilità di formare relazioni di qualità con le persone che avevano riferito essere interessate a rivedere, suggerendo in questo modo che le interazioni caratterizzate da risate condivise, gratitudine e tocco affettuoso aiutano a far scattare la scintilla, a catalizzare sulla base di questa le interazioni future e, in ultima analisi, a creare delle relazioni.

Questa ricerca ha il vantaggio di mettere in luce alcuni comportamenti presenti durante i momenti di connessione. Tuttavia, i ricercatori hanno ancora molto da capire rispetto ai molteplici ingredienti che portano le persone a sentire che è scattato qualcosa nell’incontro con l’altro. Cos’è esattamente che ci fa ridere con una persona e non con un’altra? Perché sentiamo di voler dare una pacca sulla spalla a una persona, ma non a un’altra? Se non è somiglianza (e sembra che non lo sia), allora cos’è? Ai posteri ricercatori l’ardua sentenza!

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