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Le chatbot per il supporto psicologico. Potenzialità, limiti e prospettive future

Le chatbot per il sostegno psicologico comportano innumerevoli vantaggi, ma è importante essere consapevoli anche delle plausibili criticità

Di Antonio Zullo

Pubblicato il 24 Lug. 2023

Introduzione

Negli ultimi tempi, le chatbot per il sostegno psicologico stanno diventando sempre più diffuse come un’innovativa soluzione per affrontare le sfide legate al benessere mentale. Questi simpatici assistenti virtuali basati sull’intelligenza artificiale offrono un modo accessibile e pratico per ottenere supporto emotivo e psicologico.

Il sostegno psicologico riveste un ruolo fondamentale per il benessere di ognuno di noi, e molte persone si trovano ad affrontare ostacoli significativi nell’accesso a tali servizi preziosi. Tra questi ostacoli vi sono limitazioni finanziarie, scarsa disponibilità di professionisti qualificati o la paura di essere giudicati.

In questo contesto, le chatbot per il sostegno psicologico emergono come una soluzione possibile per superare tali barriere. Il loro utilizzo, infatti, comporta innumerevoli vantaggi, ma è importante essere consapevoli anche delle plausibili criticità associate a questi straordinari compagni digitali, specie in ragione della delicatezza del tema legato alla salute mentale, il quale richiede una visione analitica sempre attenta, capace cioè di valutare con cura i possibili risvolti positivi e negativi, arrivando dunque ad una saggia sintesi, quale presupposto per delineare quelle che potrebbero essere potenziali prospettive di sviluppo.

Esempi di chatbot per il supporto della salute mentale

Negli ultimi anni, c’è stato un crescente interesse nell’utilizzo di app mobili di conversazione basate sull’intelligenza artificiale, come Wysa.

Questo tool, attraverso conversazioni basate su testo, offre un supporto empatico alle persone che manifestano sintomi di depressione, ed aiuta gli utenti a gestire le proprie emozioni e sviluppare strategie di coping. Uno studio condotto su questa chatbot ha dimostrato un miglioramento significativo dell’umore tra gli utenti più attivi dell’app rispetto a quelli meno attivi. Nonostante Wysa non abbia la pretesa di sostituire l’assistenza professionale per la salute mentale, la sua accessibilità e l’impegno per la privacy lo rendono un prezioso sistema di supporto supplementare. Questi risultati mettono in evidenza il potenziale delle app mobili di conversazione basate sull’intelligenza artificiale, nel rivoluzionare il supporto alla salute mentale e migliorare il benessere emotivo (Inkster et al., 2018).

Possiamo tracciare un discorso analogo per Woebot.

Uno studio condotto da Fitzpatrick et al. (2017) ha dimostrato la fattibilità, l’accettabilità e l’efficacia preliminare di questo agente di conversazione automatizzato nell’erogare un programma di auto-aiuto agli studenti universitari. I risultati hanno mostrato una riduzione significativa dei sintomi di depressione tra i partecipanti che utilizzavano Woebot rispetto al gruppo di controllo. Ciò evidenzia il potenziale di Woebot e di altri analoghi agenti di conversazione nel fornire un supporto comodo, pratico, coinvolgente ed efficace per il benessere emotivo, proponendosi quindi a pieno titolo come potenziale integrazione complementare agli approcci terapeutici tradizionali.

Tutte queste chatbot hanno caratteristiche simili a quelle umane, il che può favorire sentimenti di fiducia e comfort negli utenti, incoraggiandoli a condividere aspetti di sé senza paura di essere giudicati; ciò, indubbiamente, può portare a livelli più elevati di supporto emotivo. Inoltre, l’integrazione del quoziente emotivo (EQ) e del quoziente intellettivo (IQ) nelle chatbot consente loro di fornire consigli utili, informazioni e autovalutazioni, offrendo sia supporto informativo che valutativo. In definitiva, comprendiamo che questi strumenti possono essere un supporto valido per affrontare le sfide emotive quotidiane e fornire una guida utile a quanti sperimentano stati di disagio emotivo (Ta et al., 2020).

Punti di forza delle chatbot per il supporto emotivo

Le chatbot per il sostegno psicologico offrono numerosi vantaggi che li rendono una risorsa preziosa per il benessere emotivo, poiché si propongono come strumenti innovativi capaci di fornire supporto accessibile e immediato alle persone in cerca di aiuto.

Una delle caratteristiche distintive delle chatbot per il sostegno psicologico, infatti, è la loro disponibilità 24/7. A differenza delle sessioni di terapia tradizionali che possono essere limitate nel tempo o richiedere un appuntamento, le chatbot sono sempre pronte ad ascoltare e offrire supporto in qualsiasi momento del giorno o della notte. Questa disponibilità continua è particolarmente utile per coloro che si trovano in situazioni di crisi o hanno bisogno di una presenza rassicurante al di fuori degli orari di lavoro dei professionisti.

Occorre poi considerare che le chatbot offrono un ambiente privato e privo di giudizio. Molti individui possono trovarsi a disagio nell’esprimere apertamente i loro sentimenti o preoccupazioni a persone reali per paura di essere giudicati o fraintesi. Le chatbot eliminano queste barriere consentendo agli utenti di aprirsi in modo più sincero e autentico. La mancanza di pregiudizi o bias può creare un senso di sicurezza, lasciando così libere le persone di esplorare liberamente le proprie emozioni senza timore di essere giudicate.

Altra potenzialità delle chatbot è la loro capacità di affrontare una vasta gamma di problemi emotivi comuni. Dallo stress quotidiano all’ansia, alla tristezza o alla solitudine, questi assistenti virtuali sono progettati per offrire consigli informativi e pratici per affrontare queste sfide. Attraverso conversazioni personalizzate, le chatbot possono fornire suggerimenti e strategie per affrontare situazioni difficili, incoraggiando un pensiero positivo e un’autocura efficace.

Bisogna tuttavia interrogarsi fin a che punto questi strumenti possano risultare efficaci nella promozione del benessere mentale, e quali siano le differenze di questi strumenti rispetto al tradizionale percorso guidato dal terapeuta umano.

Come ogni aspetto dell’innovazione tecnologica, come perciò descriviamo di seguito, accanto alle potenzialità di questi strumenti vi sono anche limiti oggettivi che meritano dovuta attenzione.

Le criticità delle chatbot per il supporto psicologico

Le chatbot per il benessere mentale, sempre più diffuse, costituiscono un modo facile e conveniente per ricevere supporto emotivo e psicologico. Tuttavia, come accade per tutte le innovazioni tecnologico-digitali, ci sono alcuni aspetti che dobbiamo considerare con attenzione.

Uno dei principali punti critici riguarda la capacità di questi strumenti di comprendere effettivamente appieno l’esperienza umana. Nonostante gli enormi progressi nell’intelligenza artificiale, le chatbot attuali possono ancora avere delle limitazioni, specie quando si tratta di interpretare tutte le sfumature delle emozioni umane. Le risposte che ci offrono, infatti, potrebbero non essere sempre sensibili alle nostre esigenze specifiche. Questo può portare a una mancanza di empatia o a risposte che non soddisfano completamente le nostre preoccupazioni.

Inoltre, bisogna dire che la mancanza di un vero e proprio rapporto umano può influire sulla qualità dell’esperienza con le chatbot. Nonostante esse possano fornire un ambiente privato e privo di giudizio in cui condividere i nostri pensieri ed emozioni, per alcune persone potrebbe essere necessaria una connessione più autentica ed empatica che solo un rapporto umano può offrire (Meng, & Dai, 2021).

Dobbiamo anche tenere presente che, quando si fa affidamento sulle chatbot per il sostegno psicologico, potrebbero verificarsi malintesi o fraintendimenti delle informazioni che forniamo, il che potrebbe portare a risposte inadeguate o inefficaci. Inoltre, le attuali limitazioni della tecnologia dell’intelligenza artificiale possono influire sulla qualità e l’accuratezza delle risposte fornite dalle chatbot.

Considerando questi aspetti, deduciamo che, quando e se utilizziamo le chatbot per il supporto psicologico, è molto importante tenere conto di queste criticità. Nonostante i vantaggi che offrono, come l’accessibilità e la disponibilità 24/7, è essenziale mantenere una visione critica e valutare attentamente i loro limiti. Le chatbot possono essere un utile strumento aggiuntivo per il sostegno psicologico, ma non dovrebbero mai sostituire completamente l’interazione umana e l’assistenza di professionisti del settore. Una combinazione di risorse online e supporto tradizionale, al contrario, può offrire un approccio terapeutico e supporto più completo ed efficace per il benessere mentale.

Terapeuta umano vs Chatbot per la salute mentale

Le chatbot possono essere certamente considerate una risorsa aggiuntiva e complementare alle tradizionali terapie e al supporto professionale, sebbene non possano sostituire l’interazione umana e l’assistenza di un terapeuta qualificato.

Nel campo del sostegno psicologico, appare ovvio che l’interazione con un professionista esperto e compassionevole non possa essere sostituita in toto da quella offerta dall’intelligenza artificiale.

I terapeuti umani, infatti, sono in grado di offrire una comprensione profonda delle esigenze individuali, stabilendo una connessione empatica che è fondamentale per il processo terapeutico. Attraverso la loro formazione specializzata, sono in grado di fornire un supporto personalizzato e adattare le strategie di intervento in base alle specificità delle situazioni.

La varietà di approcci terapeutici offerti dai professionisti della salute mentale è un’altra risorsa inestimabile. Terapie come la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia di coppia o la terapia familiare richiedono competenze specifiche (professionali ed umane) che solo un terapeuta umano può offrire. Questi trattamenti mirati sono progettati per affrontare le sfide specifiche e aiutare a sviluppare strategie efficaci per affrontarle.

Un aspetto fondamentale specifico ed inalienabile del rapporto terapeutico umano è costituito dall’elemento umano stesso. La connessione empatica, la sensazione di essere ascoltato e compreso senza giudizio da un’altra persona sono fattori essenziali per la promozione del benessere emotivo dell’utente. Questa dimensione umana non può essere replicata dalle chatbot, che possono solo simulare queste caratteristiche. L’esperienza autentica di condivisione delle proprie emozioni con un terapeuta è certamente unica, in tutte le sue sfumature processuali ed in tutte le sue galassie di significati.

Nonostante queste evidenti limitazioni, le chatbot per il sostegno psicologico si propongono comunque come risorsa preziosa. In alcune circostanze, infatti, offrono accesso immediato al supporto e possono fornire informazioni generali utili per affrontare problemi emotivi comuni. Possono essere considerate perciò come un complemento al supporto tradizionale, offrendo una prima risposta alle preoccupazioni e una guida generale.

In definitiva, è importante riconoscere che le chatbot non possono sostituire totalmente l’interazione umana e il supporto professionale. Sono comunque certamente una risorsa aggiuntiva utile in determinate situazioni, ma il sostegno psicologico umano rimane essenziale per affrontare le sfide più complesse dell’esperienza esistenziale umana e per ottenere un supporto personalizzato e mirato.

In questo senso, una potenziale sfida per il futuro potrebbe essere proprio quella di approfondire le questioni metodologiche ed etiche legate alla diffusione di questi strumenti, per capire come integrarli, in maniera corretta, strategica e complementare, nell’architettura complessiva degli interventi psicologici strutturati, gestiti e curati dai terapeuti umani stessi.

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