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La personalità del terapeuta: una variabile di trattamento spesso trascurata

La relazione tra personalità del paziente e terapia è stata a lungo indagata, meno si sa sulla potenziale rilevanza del profilo di personalità del terapeuta

Di Micol Agradi

Pubblicato il 23 Gen. 2023

Aggiornato il 26 Gen. 2023 15:16

La revisione sistematica di Fletcher e Delgadillo (2022) ha lo scopo di mettere in luce l’influenza dei tratti di personalità del terapeuta sul processo di psicoterapia e sui relativi esiti.

 

Personalità e psicoterapia

Per molto tempo, la letteratura sull’argomento si è occupata di provare solo l’associazione fra il profilo di personalità del paziente e l’andamento della psicoterapia, senza considerare il ruolo delle caratteristiche personali del terapeuta.

Con il termine personalità s’intende “l’organizzazione dinamica dei sistemi psicofisici dell’individuo, che ne determinano il comportamento e il pensiero” (Allport, 1961, p.28). Essa differisce fra gli individui in base ai tratti, ossia modi stabili di pensare, sentire e agire che possono sinteticamente essere riassunti in un modello a cinque fattori, il Five Factor Model (FFM; McCrae e Costa, 1987). Quest’ultimo sarebbe in grado di descrivere in modo sufficientemente completo e dimensionale la struttura di personalità individuale in base a 5 macro-tratti:

  • Apertura all’esperienza, ovvero la disponibilità ad accogliere nuove idee ed esperienze;
  • Coscienziosità, ovvero la tendenza ad essere organizzati, responsabili, perseveranti;
  • Estroversione, ovvero la tendenza a ricercare interazione con gli altri e con l’ambiente;
  • Gradevolezza, ovvero l’inclinazione ad essere amichevoli e cooperativi;
  • Nevroticismo, ovvero la propensione ad essere instabili emotivamente;

Data l’innegabile influenza della personalità su una serie di risultati educativi, professionali e di vita, non è così difficile ipotizzare che i suoi tratti possano essere rilevanti anche nella pratica psicoterapeutica, dove al centro c’è un processo di tipo interpersonale e relazionale (Fletcher e Delgadillo, 2022). Gli studi basati sul Five Factor Model, tuttavia, fino ad ora si sono prevalentemente concentrati sul dimostrare le associazioni fra i tratti di personalità del paziente e variabili terapeutiche come l’alleanza (Hirsh et al., 2012), la partecipazione e l’aderenza al trattamento (Beauchamp et al., 2011; Bagby et al., 2016) e i suoi esiti (Ogrodniczuk et al., 2003). Molto meno si sa sulla potenziale rilevanza del profilo di personalità del terapeuta, se non a partire da qualche ricerca sporadica e dai risultati inconcludenti (Fletcher e Delgadillo, 2022).

Per colmare questa lacuna, Fletcher e Delgadillo (2022) hanno condotto una revisione sistematica degli studi che, fino a questo momento, hanno indagato le associazioni fra i cinque grandi tratti di personalità nei terapeuti con i processi e gli esiti della psicoterapia, avanzando per la prima volta una ricerca focalizzata sulla sintesi delle conclusioni finora tratte sull’argomento.

Personalità del terapeuta: le variabili dello studio

Precisamente, i tratti considerati per la personalità dei terapeuti erano quelli del Five Factor Model, mentre i domini di processo e di esito trattamentale contemplati si riferivano a:

  • Orientamento terapeutico, nello specifico il modello cognitivo-comportamentale, psicodinamico e umanistico-esistenziale;
  • Competenze interpersonali, fra cui empatia, genuinità, rispetto, funzione espressiva;
  • Competenze terapeutiche, fra cui competenze relazionali di base, stile relazionale affermativo, senso di agentività;
  • Aderenza al modello, in termini di fedeltà alle procedure;
  • Esiti del trattamento, in termini di riduzione del disagio, della sintomatologia e miglioramento del funzionamento psicologico;
  • Alleanza terapeutica, intesa come accettazione del paziente e non antagonismo relazionale;
  • Resilienza, stress e soddisfazione lavorativa del terapeuta, in riferimento al senso di auto-efficacia professionale e di esaurimento delle energie.

Incrociate le conclusioni di una dozzina di studi, i risultati più consistenti hanno provato un’influenza significativa dei tratti di personalità del terapeuta nella scelta dell’orientamento terapeutico e nelle sue competenze interpersonali (Fletcher e Delgadillo, 2022).

Personalità del terapeuta: i risultati dello studio

Per quanto riguarda la prima variabile, è emerso che una maggiore coscienziosità del terapeuta è associata all’orientamento cognitivo-comportamentale, una maggiore apertura all’esperienza e un più alto nevroticismo sono correlati all’orientamento psicodinamico e maggiori apertura all’esperienza e gradevolezza sono associate all’orientamento umanistico-esistenziale. Del resto, rispettivamente, il primo approccio privilegia obiettivi, compiti e procedure (Reinecke e Freeman, 2003), in accordo con una tendenza personologica coscienziosa; il secondo si basa su concetti astratti, che necessitano di una disposizione alla fantasia e alla curiosità intellettuale (Arthur, 2001); il terzo si concentra sulla comprensione dell’unicità dell’individuo, per cui è indispensabile una certa tendenza all’altruismo e all’empatia (Tremblay et al., 1986).

Per quanto riguarda la seconda variabile, sono emerse prove che testimoniano come competenze interpersonali terapeuticamente vantaggiose (come empatia, rispetto e funzione espressiva) siano associate a maggiori livelli di gradevolezza, estroversione e apertura del terapeuta. D’altronde, questi tratti sono correlati a comportamenti di calore, gentilezza e socialità in presenza di altri (McCrae e Costa, 1987), indispensabili a coinvolgere l’interlocutore nelle conversazioni e a considerarne i bisogni (Simpson et al., 1993). Questa associazione risulta importante se si ricorda la premessa sociale e relazionale in cui viene erogato l’intervento terapeutico (Schottke et al., 2017).

Se significativi sono i risultati in merito alle associazioni fra personalità del terapeuta, scelta nell’orientamento terapeutico e competenze interpersonali, meno consistenti sono le prove in merito all’influenza delle caratteristiche personali del terapeuta su altri aspetti del processo terapeutico e degli esiti trattamentali (Fletcher e Delgadillo, 2022). Infatti, l’aderenza al modello terapeutico e alle sue procedure sembra correlare negativamente con il tratto di apertura all’esperienza, anche se questa associazione non è stata riscontrata in maniera ricorsiva tra gli studi esaminati. Inoltre, non è stato possibile trarre conclusioni definitive riguardo alla relazione fra i tratti personologici del terapeuta e le competenze terapeutiche, gli esiti del trattamento, l’alleanza terapeutica e la resilienza e soddisfazione lavorativa del terapeuta.

Conclusioni

Di fatto, è possibile concludere che la relazione fra personalità, processi e risultati di cura è molto complessa e che, in futuro, essa richiederà disegni di ricerca che possano approfondire le interazioni fra questi domini. In particolare, ricerche future sulle associazioni e somiglianze fra i tratti di personalità del terapeuta e del paziente, oggi ancora limitate, potrebbero essere particolarmente utili e informative (Fletcher e Delgadillo, 2022).

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Allport, G. W. (1961). Pattern and growth in personality. Harcourt College.
  • Arthur, A. R. (2000). The personality and cognitive‐epistemological traits of cognitive‐behavioural and psychoanalytic psychotherapists. British Journal of Medical Psychology, 73, 243–257. DOI: 10.1348/000711200160453
  • Bagby, R. M., Gralnick, T. M., Al‐Dajani, N., & Uliaszek, A. A. (2016). The role of the five‐factor model in personality assessment and treatment planning. Clinical Psychology: Science and Practice, 23, 365–381. DOI: 10.1111/ cpsp.12175
  • Beauchamp, M., Lecomte, T., Lecomte, C., Leclerc, C., & Corbière, M. (2011). Personality traits in early psychosis: Relationship with symptom and coping treatment outcomes. Early Intervention in Psychiatry, 5, 33–40. DOI: 10.1111/j.1751-7893.2010.00198.x
  • Fletcher A.C. & Delgadillo J. (2022). Psychotherapists’ personality traits and their influence on treatment processes and outcomes: A scoping review. Journal of Clinical Psychology, 78(7), 1267-1287. DOI: 10.1002/jclp.23310
  • Hirsh, J. C., Quilty, L. C., Bagby, R. M., & McMain, S. F. (2012). The relationships between agreeableness and the development of the working alliance in patients with borderline personality disorder. Journal of Personality Disorders, 26, 616–627. DOI: 10.1521/pedi.2012.26.4.616
  • McCrae, R. R., & Costa, P. T. (1987). Validation of the five‐factor model of personality across instruments and observers. Journal of Personality and Social Psychology, 52, 81–90. DOI: 10.1037/0022-3514.52.1.81
  • Ogrodniczuk, J. S., Piper, W. E., Joyce, A. S., McCallum, M., & Rosie, J. S. (2003). NEO‐five factor personality traits as predictors of response to two forms of group psychotherapy. International Journal of Group Psychotherapy, 53, 417–442. DOI: 10.1521/ijgp.53.4.417.42832
  • Reinecke, M. A., & Freeman, A. (2003). Cognitive therapy. In A. S. Gurman, & S. B. Messer (Eds.), Essential psychotherapies (2nd ed., pp. 224–271). Guilford Press.
  • Schöttke, H., Flückiger, C., Goldberg, S. B., Eversmann, J., & Lange, J. (2017). Predicting psychotherapy outcome based on therapist interpersonal skills: A five‐year longitudinal study of a therapist assessment protocol. Psychotherapy Research, 27, 642–652. DOI: 10.1080/10503307.2015.1125546
  • Simpson, J. A., Gangestad, S. W., & Biek, M. (1993). Personality and nonverbal social behavior: An ethological perspective of relationship initiation. Journal of Experimental Social Psychology, 29, 434–461. DOI: 10.1006/jesp.1993.1020
  • Tremblay, J. M., Herron, W. G., & Schultz, C. C. (1986). Relationship between therapeutic orientation and personality in psychotherapists. Professional Psychology: Research and Practice, 17, 106–110. DOI: 10.1037/0735-7028. 17.2.106
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