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Complessità e fragilità nelle relazioni amorose online

In questo articolo cercheremo di approfondire l’evoluzione delle relazioni online di tipo sentimentale e le varie fasi della coppia

Di Eddy Chiapasco, Angela Mangiacasale

Pubblicato il 10 Nov. 2022

Nelle relazioni online assistiamo a quella che Wallace (2017) definisce “mentalità da shopping”. Il corteggiamento online è qualcosa di soddisfacente e spesso avviene con più persone contemporaneamente, appagando il bisogno di approvazione e di sentirsi desiderati.

 

Siamo naturalmente portati a instaurare legami con altre persone. Dal filosofo Aristotele nel IV sec a.C. fino ad oggi sono moltissimi gli autori e le ricerche che sottolineano questo aspetto della natura umana.

La ricerca di relazioni è da sempre parte delle nostre vite, ma le modalità con cui si creano e mantengono i legami sono cambiate notevolmente nel corso del tempo.

In questo articolo cercheremo di approfondire l’evoluzione delle relazioni amorose e le caratteristiche essenziali delle varie fasi della coppia in una società dove le tecnologie rivestono un ruolo centrale anche nella costruzione dei legami affettivi.

Negli ultimi decenni, grazie ai Social Network e alle applicazioni per incontri, è stato possibile creare e sviluppare legami in assenza di confini spaziali e temporali; di conseguenza il modo di conoscere un partner, di vivere un legame intimo e la sessualità stessa sono stati completamente stravolti.

I locali, le piazze, i bar non sembrano più essere i luoghi dedicati alle interazioni umane che si svolgono oggi all’interno di applicazioni in questo nuovo mondo “Social”.

Alcune di queste applicazioni sono pensate proprio per facilitare relazioni intime che permettano di appagare il bisogno di sentirsi riconosciuti e di percepirsi come importanti e speciali nella mente dell’altro; bisogni umani non diversi dal passato ma ricercati in una modalità completamente nuova.

Molto spesso il corteggiamento avviene tramite “like”, una modalità molto più rapida rispetto al passato, adatta anche a corteggiare un numero elevato di persone contemporaneamente.

L’assenza di uno spazio fisico infatti permette l’esplorazione di un numero potenzialmente infinito di luoghi senza limiti di distanze, di tempo e, di conseguenza, un numero infinito di persone da conoscere.

Inevitabilmente il vivere così tanto la dimensione online ci porta però a non allenare le competenze sociali interpersonali come nel passato.

Si pensi, per esempio, ad un primo incontro che non sta andando come sperato. L’altra persona ti sta annoiando, capisci che non vuoi averci a che fare e l’unico desiderio che hai è quello di essere da tutt’altra parte. Con molta probabilità, avendo un individuo di fronte, sarebbe difficile andarsene senza dire una parola, ma si cercherebbe il modo più consono e socialmente adeguato per allontanarsi. Il vedere nella realtà l’altra persona permette quindi di mettere in campo e di sviluppare preziose risorse psicologiche e sociali, contribuendo di fatto a incrementare autostima, autoefficacia e capacità di gestione emotiva (Schore, 2003). Molto spesso invece, nelle relazioni online, in una situazione di noia o in cui le cose non stanno andando come sperato, si può interrompere la conversazione, come vedremo più avanti, a volte senza nemmeno un saluto.

Riprendendo quanto detto sopra le persone hanno bisogno di sentirsi riconosciute e di percepirsi come importanti e speciali nella mente dell’altro; che effetto può avere vivere l’esperienza di qualcuno che sparisce improvvisamente durante una conversazione senza nessuna ragione apparente?

Le fasi dell’amore e della coppia

In accordo con Gambini (2007) possiamo individuare quattro fasi nella formazione dell’identità della coppia: Innamoramento, Disillusione, Negoziazione, Amore.

Questo andamento è possibile anche online ma con alcune particolari caratteristiche.

L’innamoramento

L’innamoramento è caratterizzato da una passione travolgente iniziale per lo più “egocentrata”, ma destinata a spegnersi con il tempo e a scontrarsi con la realtà.

Online: durante questa fase, regna sovrana l’idealizzazione reciproca, in cui si amplificano le somiglianze e si trascurano le differenze. L’altro viene investito di forti connotati affettivi e diviene la fonte di gratificazione dei propri bisogni emotivi, di appartenenza, di protezione e di riconoscimento, è molto facile trovare nell’altro proprio quello di cui si ha bisogno. Ci si ritrova all’interno di un patto implicito “segreto”, su una base inconscia e narcisistica (Gambini, 2007).

La disillusione

La disillusione è un processo naturale, in cui la visione di perfezione dell’altro lascia il posto alla realtà e si vede la persona per quello che è e non per quello che vorremmo fosse. Questo passaggio è fondamentale per poter porre le basi per la costruzione di un rapporto solido e stabile.

Online: nel mondo dei social media le relazioni online vivono un più rapido processo di disillusione nel momento dell’incontro di persona. In pochi istanti può crollare tutto l’immaginario autogenerato di idealizzazione dell’altro come perfetto per soddisfare i propri bisogni. Questo viene amplificato dal tempo in cui la relazione si è mantenuta esclusivamente online.

Ad esempio: se messaggiate con una persona da poco tempo e organizzate un incontro di persona, si ridurrà l’ampiezza dell’illusione che si viene a creare. Al contrario, una conoscenza virtuale che perdura per molti giorni o mesi implicherà un’idealizzazione molto forte e difficilmente affine alla realtà, facilitando così il fallimento dell’incontro di persona.

La negoziazione

La negoziazione: è la fase in cui subentrano le classiche discussioni del “tu sei cambiat*!” “tu mi hai mentito, mi dicevi che…”, “all’inizio non eri così con me” ecc…, vengono frantumate tutte le proprie fantasie proiettate sull’altro durante la fase di idealizzazione, che per forza di cose sono state deluse.

Nel decidere, quindi, le sorti della relazione ci saranno due possibilità: la chiusura della relazione o prendere atto delle differenze e costituire una nuova relazione basata sull’accettazione.

Online: la conoscenza tramite una chat facilita molto di più l’idealizzazione del partner e, come detto, è ancora più difficile accettare il “cambiamento” e passare alla visione dell’altro non più come “perfettamente adatto al soddisfacimento dei propri bisogni”. Infatti, uno dei possibili rischi è che al momento dell’incontro fisico l’ampiezza dell’immagine idealizzata, creata durante le conversazioni online, sia talmente elevata da non poter minimamente paragonarsi all’immagine reale. Di conseguenza, si creerà una delusione spropositata difficilmente tollerabile, preferendo così passare ad un’altra conoscenza stimolante, eccitante ma soprattutto meno impegnativa piuttosto che impegnarsi nella fase di negoziazione e accettazione dell’altro.

L’amore

Per quanto il concetto di amore sia davvero difficile da definire si potrebbe dire che una coppia stabile e matura si caratterizza dalla presenza di differenziazione e accettazione.

La consapevolezza dei propri sentimenti, un senso di realtà più adeguato, anche una normalizzazione dei livelli ormonali, sono caratteristiche tipiche dell’avvenuto passaggio al patto esplicito “dichiarato”, in cui una maggiore conoscenza di sé e dell’altro consente progettualità e stabilità nella relazione.

L’amore è qualcosa che si costruisce insieme gradualmente tra le diverse prove della vita quotidiana. Nell’amore sono richiesti l’impegno e la capacità di accettare le differenze l’uno dell’altro.

Per come funzionano le comunicazioni tecnomediate, la possibilità che questo processo possa avvenire in una relazione esclusivamente online sembra poco probabile, in questo caso il sentimento di amore provato potrebbe essere riferito più a se stessi e alle proprie fantasie che all’accettazione delle differenze con l’altro.

Come afferma Veneruso (2019) quando la conoscenza rimane prevalentemente sui social, allora sarà molto più difficile spostare la relazione al di fuori e si rimarrà all’interno di una bolla protettiva per il proprio sé.

Mentalità da shopping

Nelle relazioni online assistiamo a quella che Wallace (2017) definisce “mentalità da shopping”. Il corteggiamento online è qualcosa di soddisfacente e spesso avviene con più persone contemporaneamente, appagando il bisogno di approvazione e di sentirsi desiderati. Delle volte la semplice pigrizia si adatta alla vasta possibilità di alternative presenti negli ambienti online inducendo le persone a non compiere degli sforzi per conoscere meglio una persona, ma interrompendo la frequentazione laddove si sia verificato qualche piccolo attrito. Ed è così che con uno “switch” si passa a un altro utente (un po’ come quando si sceglie che serie tv guardare la sera). Questo può accadere anche nelle relazioni tradizionali, ma in quelle online il fenomeno viene amplificato notevolmente.

C’è poi una predilezione di modalità sempre meno empatiche per concludere le relazioni interpersonali. È probabile che l’assenza dell’altro davanti a sé, offerta dai social media, porti a evitare confronti e spiegazioni e legittimi la scelta improvvisa di bloccare, ignorare o cancellare dai contatti qualcuno tramite un semplice “Click”. L’aspetto negativo è che tutto questo sta diventando una pratica comune e giustificata, senza prendere in considerazione tutti gli effetti che possono riversarsi sull’altro.

Infine, è fondamentale sottolineare come Internet sia stato promotore di nuovi metodi per l’esplorazione sessuale, elevando il concetto di espressione della sessualità e dell’erotismo attraverso il cybersex. Quest’ultimo prevede un tipo di eccitazione non correlata al corpo e al contatto fisico, ma piuttosto alle immagini, al tono di voce e allo scambio di messaggi di tipo erotico (un classico esempio è il sexting). I meccanismi attivati all’interno di questa realtà virtuale sono numerosi, legati alla maggior disinibizione, alla minore ansia e agitazione, alla mancanza della corporeità dell’altro che la situazione virtuale garantisce (Cirillo e Scodeggio, 2019). Internet ha di fatto permesso di abbattere i limiti spazio-temporali anche nella sfera sessuale rispondendo alle esigenze delle coppie a distanza.

La necessità di nuove definizioni

I cambiamenti connessi alla modalità online di creare, gestire e concludere i legami hanno caratteristiche così specifiche rispetto al passato che si rende necessario l’utilizzo di nuovi termini e definizioni.

Alcuni di questi termini sono già riconosciuti e utilizzati nella letteratura scientifica altri ancora sono oggetto di studio e valutazione, i più noti sono i seguenti.

  • Ghosting, ossia divenire un fantasma: interrompere una qualsiasi relazione (intima, amicale, lavorativa) senza dare alcuna spiegazione o preavviso, ma sparendo all’improvviso. Il ghosting è attuato prevalentemente tramite chat su qualsiasi social media (Whatsapp, Facebook, Snapchat, Instragram) e in qualsiasi momento del giorno e della notte. È evidente come una scelta simile si configuri come un atteggiamento poco empatico, con importanti conseguenze sia su chi lo subisce sia su chi lo attua (Le Febvre et al., 2019; Freedman et al., 2018).
  • Zombieing è strettamente correlato al ghosting e indica il ritorno attivo del ghoster nella vita della propria vittima, attraverso messaggi e continue interazioni. Dietro a questo atteggiamento vi è la volontà di riprendere la relazione e comunicare il proprio pentimento.
  • Breadcrumbing, letteralmente “briciole di pane”: una relazione che di fatto continua senza trasformarsi in qualcosa di concreto, limitandosi a chiamate, like e chat. L’individuo viene trattenuto da una presenza ubiquitaria fatta di messaggi, visualizzazioni, commenti, rimanendo letteralmente “imbrigliato” nel legame (Navarro et al., 2020) e nutrendo la continua speranza che presto possa diventare più intimo, senza che questo possa realmente accadere.
  • Benching, “mettere in panchina”: temporeggiare con una persona in modo da prendere il tempo per valutare o garantirsi un’opzione sicura.
  • Cuffing, “ammanettare”: un atteggiamento messo in pratica quando, in periodi in cui si avverte un maggior senso di solitudine, ci si rivolge a qualcuno perché disponibile e solo per distrarsi un po’, sessualmente o per passare il tempo (Spaccarotella, 2020).
  • Orbiting, “orbitare”: tramite la ripresa di like e commenti una persona irrompe nuovamente nella vita di un ex per dire “c’è ancora attenzione per te”, pur non avendo realmente l’intenzione di impegnarsi in una relazione. L’artefice mette in atto condotte passivo-aggressivo (come ignorare i messaggi, ma lasciare un “mi piace” al post pubblicato) creando nel destinatario molta ambiguità e insicurezza. In questo modo, può avere il controllo sulla vittima e sulla situazione senza esserne invaso (Veneruso, 2019).
  • Haunting, “presenza ossessiva”: rappresenta il tentativo di mantenere una costante e indiretta presenza virtuale nei confronti di una persona con cui si ha avuto una relazione. Nei profili social l’haunting si palesa innocentemente attraverso like sotto a tutte le foto e commenti ai post pubblicati, divenendo, tuttavia, un atto continuo e sempre più massiccio. É una pratica che può celare una vera e propria ossessione e può generare confusione e timore a chi ne è bersaglio. In alcuni casi più gravi, l’haunting può essere paragonato quasi allo stalking.

Nell’ampia gamma di relazioni che si sviluppano online e non, è difficile valutare quanto i rapporti siano fragili o al contrario fortemente stabili. La preoccupazione dominante è che l’interfacciarsi con uno schermo abbia fatto in modo che si sviluppi un amore prettamente narcisistico, che si dimentica della presenza e del ruolo dell’altro.

Affidarsi, in amore, non vuol dire “sto con te perché così sto meglio”, perché questo intenderebbe solo una gratificazione dei propri bisogni narcisistici, ma è un affidarsi all’altro con naturalezza e spontaneità, attraverso il ritrovamento e rinnovamento di se stessi nell’altro (Veneruso, 2019). Oggi sembra divulgarsi, invece, la tendenza ad una tipologia di amore più improntata su di sé, sulle gratificazioni che l’altro può offrire, cercando di rifuggire alla frustrazione per un benessere immediato ed esclusivamente egocentrato. La superficialità e l’instabilità interpersonale che interessa la condizione attuale, sembrerebbe essere fortemente connaturata con la natura stessa della rete.

Bauman (2006) sottolinea come la solitudine generi tristezza, ma anche l’essere in una relazione sentimentale caratterizzata dalla netta contrapposizione tra il desiderio delle emozioni e la paura di perdere la propria libertà. Questo conflitto, nei rapporti moderni, ha portato a evitare affetti più stabili, affinché non si debbano affrontare i costi e le responsabilità che ne derivano, mantenendo sempre alta la possibilità di scelta sentimentale. Tutto questo sembra essere lontano dai bisogni da cui siamo partiti a inizio discorso, ma sembra portare a un parziale soddisfacimento di bisogni vitali, il cui mancato soddisfacimento porta l’individuo a ricercare attivamente qualche tipo di soluzione. È possibile che sia sempre più difficile assumersi responsabilità in una relazione e si rifugga dalla stabilità, vista come monotona, poco stimolante e impegnativa? Difficile dirlo con certezza, ma è impossibile non notare i cambiamenti della nostra società.

Questo articolo vuole essere una riflessione su come sono cambiate le relazioni negli ultimi anni e quali direzioni stiano prendendo. A questo punto la domanda sorge spontanea: è necessario fare qualcosa per invertire la rotta o seguiremo la via di una realtà sempre più individualista e di una sessualità tecnologicamente appagante?

 

 

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