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“Sexual Functioning” in Adolescenti e Giovani Adulti Sopravvissuti al Cancro – FluIDsex

Generalmente più della metà degli adolescenti e giovani adulti sopravvissuti al cancro presenta una compromissione del funzionamento sessuale

Di Greta Riboli, Cecilia Amico, Rosita Borlimi, fluIDsex

Pubblicato il 19 Ott. 2022

Il rischio di disfunzioni sessuali in adolescenti e giovani adulti sopravvissuti al cancro è elevato a causa delle conseguenze psico-fisiche e dei trattamenti medici, seppur questo possa variare in base all’età della diagnosi, alla tipologia di cancro e alla modalità e intensità del trattamento.

 

Introduzione

 Sebbene ad oggi le malattie oncologiche risultino essere responsabili di circa il 10% delle morti annue, progressi in ambito medico in termini di screening, diagnosi precoce e miglioramenti nelle terapie di cura, hanno aumentato significativamente il tasso di sopravvivenza a 5 anni (Shapiro, 2018). In particolare, in Europa, si denota che il 79% degli adolescenti e giovani adulti (adolescent and young adult [AYA]; tra i 15 e i 39 anni) sopravvive al cancro (Trama et al., 2016). La sopravvivenza al cancro è una condizione in cui l’individuo, a seguito di una diagnosi di tumore maligno, è in completa remissione della malattia oncologica, ovvero non presentando segni della malattia da almeno cinque anni, acquisisce un’uguale probabilità di morte di soggetti sani (Verdecchia et al., 2007).

Con tale aumento dei tassi di sopravvivenza al cancro, un interesse scientifico sempre maggiore è stato posto sulle conseguenze della malattia oncologica vissuta, siano queste positive o negative, sulla qualità di vita (quality of life; QoL) dei sopravvissuti (Sedmak et al., 2020). La qualità di vita è un concetto all-inclusive, che include tutti quei fattori che impattano la vita di un individuo (Torrance, 1987). Uno degli aspetti centrali della qualità di vita nella popolazione di adolescenti e giovani adulti sopravvissuti al cancro è il funzionamento sessuale: l’adolescenza e la giovane età adulta rappresentano infatti un periodo di grandi cambiamenti sia fisici che psicosociali che includono la maturazione fisica, la formazione di relazioni sentimentali e lo sviluppo dell’identità sessuale (Cherven et al., 2021). Questo processo di sviluppo normativo negli adolescenti e giovani adulti sopravvissuti al cancro è più complesso (Murphy et al., 2015), a causa di sfide non normative che l’esperienza della malattia oncologica genera negli aspetti quotidiani della loro vita (Zebrack e Isaacson et al., 2012).

Ma che cosa si intende per funzionamento sessuale? Il funzionamento sessuale comprende fattori fisici, psicosociali e dello sviluppo che contribuiscono alla salute sessuale di un individuo (Cherven et al., 2021). Un funzionamento sessuale ottimale è complesso e richiede l’interazione normativa di diversi domini, tra cui il desiderio, l’eccitazione, la lubrificazione, l’orgasmo, la soddisfazione e il dolore (Metzger et al., 2013). L’interruzione di una o più di queste componenti può portare a disfunzioni sessuali che possono avere un impatto negativo sul benessere di adolescenti e giovani adulti (Cherven et al., 2021). Il rischio di disfunzioni sessuali è ancora più elevato in adolescenti e giovani adulti sopravvissuti al cancro a causa delle conseguenze psico-fisiche e dei trattamenti medici, seppur questo possa variare in base all’età della diagnosi, alla tipologia di cancro e alla modalità e intensità del trattamento (Metzger et al., 2013).

Disfunzioni sessuali nei giovani sopravvissuti al cancro

Nonostante il ridotto numero di studi presenti in letteratura scientifica, questi mostrano che generalmente più della metà degli adolescenti e giovani adulti sopravvissuti al cancro presenta una compromissione del funzionamento sessuale, con tassi più elevati di disfunzioni sessuali rispetto ai controlli (Cherven et al., 2021). Questo viene anche percepito soggettivamente dai sopravvissuti al cancro, che riportano infatti una minor soddisfazione riguardo al loro funzionamento sessuale (Olsson et al., 2018).

 Si evidenziano inoltre differenze sia quantitative sia qualitative di disfunzioni sessuali tra maschi e femmine. Dal punto di vista quantitativo, le donne adolescenti o giovani adulte sopravvissute al cancro riportano generalmente percentuali più elevate di disfunzioni sessuali rispetto ai sopravvissuti maschi (Geue et al., 2015). Questo maggiore impoverimento del funzionamento sessuale nelle donne, potrebbe essere spiegato da un maggior impatto delle sequele psicologiche ed emotive (come depressione, sintomi di disturbo da stress post-traumatico, sentirsi poco attraenti, problemi di comunicazione con i partner romantici) a seguito dell’esperienza di malattia (Olsson et al., 2018). Dal punto di vista qualitativo, differenze nel genere corrispondono a differenze nella tipologia di disfunzioni sessuali.

Differenze di genere

In particolare, donne adolescenti e giovani adulte sopravvissute al cancro potrebbero presentare dispareunia superficiale e poca o nessuna lubrificazione, seppur questi problemi fisici non differiscono significativamente tra le donne sopravvissute e i controlli. Ciò che invece differisce in modo statisticamente significativo è una frequenza inferiore di orgasmo durante l’attività sessuale (Olsson et al., 2018). Avere orgasmi meno frequenti generalmente nelle donne determina una diminuzione della soddisfazione sessuale la quale può essere anche influenzata da preoccupazioni per l’immagine corporea: le sopravvissute, infatti, tendono maggiormente a sentirsi poco attraenti e in difficoltà nell’esporre le proprie cicatrici durante situazioni intime (Cherven et al., 2021). Una bassa soddisfazione sessuale nelle donne sembrerebbe inoltre essere correlata ad un basso desiderio sessuale e predetta dalla depressione (Olsson et al., 2018).

Anche negli uomini adolescenti e giovani adulti sopravvissuti al cancro, la scarsa soddisfazione sessuale sembra essere associata a una sensazione di non attrattività e depressione. Tuttavia, diversamente dalle donne, anche l’eiaculazione precoce, l’età più giovane e i problemi di erezione hanno un impatto su questa disfunzione sessuale. Seppur uomini sopravvissuti possono riferire problemi fisici, quali eiaculazione precoce, mancata eiaculazione, problemi nell’ottenere l’erezione e frequenza inferiore di orgasmo, questi non differiscono significativamente tra gli uomini sopravvissuti e i controlli (Olsson et al., 2018). Ciò che invece differisce in modo statisticamente significativo è un minore desiderio sessuale (Olsson et al., 2018), soprattutto nei sopravvissuti a tumori delle cellule germinali dei testicoli (Jonker-Pool, 2001).

Conclusioni

Dunque, sebbene ci sia l’evidenza di un funzionamento sessuale generalmente compromesso in adolescenti e giovani adulti sopravvissuti al cancro, la presenza di queste disfunzioni sessuali non sembrerebbero ostacolare il desiderio di relazioni sentimentali e il grado di soddisfazione delle relazioni di coppia dei sopravvissuti (Geue et al., 2015). Adolescenti e giovani adulti sopravvissuti al cancro tendono comunque a riportare una buona qualità di vita, equiparabile a quella di soggetti sani (Sedmak et al., 2020).

In conclusione, dato il crescente numero di sopravvissuti al cancro adolescenti o giovani adulti, il ridotto numero di articoli scientifici circa la loro salute sessuale e la mancanza di interventi o strategie testati per affrontare la disfunzione sessuale tra gli adolescenti e giovani adulti sopravvissuti al cancro, maggiori studi risultano necessari (Cherven et al., 2021). Questi consentirebbero di acquisire informazioni maggiori e più mirate per rispondere alla necessità di creare interventi adeguati allo sviluppo, che tengano conto di fattori biologici e psicosociali per migliorare la funzione sessuale degli adolescenti e giovani adulti sopravvissuti al cancro (Carter et al., 2018).

 

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