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Come sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alle psicoterapie? – La cura per ansia e depressione in Italia: Consensus Conference Nr. 19

Consensus Conference: come informare e sensibilizzare le persone rispetto alla possibilità di fruire e beneficiare delle terapie psicologiche?

Di Gloria Angelini

Pubblicato il 06 Ott. 2022

Aggiornato il 11 Ott. 2022 12:13

Come informare e sensibilizzare le persone rispetto alla possibilità di fruire e beneficiare delle terapie psicologiche? In questo numero analizzeremo le raccomandazioni espresse dagli Esperti proprio in merito a questo aspetto. 

LA CURA PER ANSIA E DEPRESSIONE IN ITALIA – CONSENSUS CONFERENCE – (Nr. 19) Come sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alle psicoterapie?

 

Il nucleo centrale del lavoro della Consensus Conference (2022) è quello di ipotizzare delle soluzioni realizzabili per facilitare l’accesso alle terapie psicologiche per ansia e depressione, ovvero i Disturbi Mentali Comuni (DMC).

Come riportato in molti numeri di questa rubrica (per esempio il n.11 e il n.17), in Italia il problema dello scarso accesso alle cure psicologiche dipende sia dalla scarsa disponibilità di Servizi di salute mentale specifici e qualificati a gestire in modo efficace tali disturbi mentali, sia dalla scarsa richiesta di tali servizi da parte delle persone che ne soffrono. Negli articoli precedenti sono stati affrontati diversi aspetti ritenuti necessari per incrementare la disponibilità di tali Servizi (come l’adozione del modello di trattamento stepped care).

Ma come informare e sensibilizzare le persone rispetto alla possibilità di fruire e beneficiare delle terapie psicologiche? In questo numero analizzeremo le raccomandazioni espresse dagli Esperti proprio in merito a questo aspetto.

La comunicazione con l’opinione pubblica

Quali iniziative si possono assumere per sensibilizzare l’opinione pubblica (e i potenziali utenti) circa l’efficacia e la disponibilità delle terapie psicologiche e per rendere praticabile l’effettiva scelta delle terapie psicologiche rispetto a quelle farmacologiche in chi le preferisse?

Gli Esperti (ISS, 2022) sottolineano che la tempestività della diagnosi psicologica può aiutare a prevenire gli esiti gravi di patologie ansiose o depressive, attraverso l’individuazione delle possibili cause e un progetto corretto di trattamento. Perciò, le terapie psicologiche non dovrebbero essere considerate l’ultima strada percorribile solo nel momento in cui le terapie farmacologiche non risultano efficaci per un dato problema.

Secondo il parere degli Esperti, le persone si informano attraverso quattro principali fonti in merito alle terapie psicologiche:

  • il web (strumento più utilizzato),
  • i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta,
  • le farmacie e le erboristerie, e
  • gli specialisti della salute mentale (come neuropsichiatri, psicologi e psichiatri).

Il web, infatti, oggi è diventato uno dei principali strumenti di conoscenza. L’idea è quindi quella di sfruttare questo canale e creare un portale ufficiale che sia di facile accesso, dove poter condividere anche dei documenti contenenti testi semplificati e abbreviati di documenti importanti e ufficiali (come questa Consensus Conference), per facilitarne la diffusione.

Si potrebbe inoltre sfruttare la popolarità degli altri canali di comunicazione, come stampa, radio, televisione, oltre che a contattare i testimonial più famosi, al fine di riuscire a comunicare con più fasce di popolazione. Infine, sarebbe molto utile anche contattare i medici di base e i pediatri di libera scelta per concordare delle iniziative volte a sensibilizzare e informare la popolazione, per esempio attraverso webinar o seminari.

Raccomandazioni

Le strategie di comunicazione attuabili individuate dagli Esperti per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alle cure per ansia e depressione si articolano su più livelli.

Innanzitutto, la comunicazione deve essere diversificata e specifica in base al target di riferimento, utilizzando i social media presenti sul web (come Instagram e Facebook, ma anche siti web delle istituzioni come quello del Ministero della Salute, ISS, Società scientifiche), la stampa, la radio e la televisione (anche attraverso cartoni animati e pubblicità), coinvolgendo testimonial e influencer.

Gli strumenti di comunicazione per il pubblico generale potrebbero essere la diffusione social di video, podcast, news, spazi virtuali di comunicazione, eventi in presenza e virtuali. Nonché il coinvolgimento delle scuole, in cui proporre programmi di conoscenza e gestione delle emozioni mirati alle fasce di età 12-18. Per gli operatori sanitari, invece, potrebbe essere sfruttato uno spazio istituzionale in cui condividere strumenti di informazione rispetto alla salute mentale, per esempio toolbox relativi alla gestione dello stress.

I contenuti devono essere chiari e rigorosi dal punto di vista scientifico, semplificati e resi accessibili a partire da documenti scientifici affidabili e complessi. È consigliato organizzare webinar in modo che i cittadini possano porre domande e ricevere risposte da esperti riconosciuti anche in chat.

Indipendente temente dal canale, la strategia comunicativa di base deve prevedere coerenza e armonia tra tutte le istituzioni che si occupano di gestione della salute mentale ai diversi livelli, al fine favorire comportamenti corretti che promuovano scelte più appropriate, in modo da ridurre anche lo stigma.

La comunicazione sull’esistenza ed efficacia dei servizi disponibili deve essere continuativa e costante, in modo da contrastare anche le fake news. Deve essere, inoltre, soggetta a monitoraggio (rispetto alle preferenze di popolazione) mediante indagini e ricerche, nonché conseguentemente adattata a contesti ed eventuali cambiamenti.

In conclusione, gli Esperti che hanno partecipato alla Consensus Conference (ISS, 2022) fanno notare che lo scopo primario dell’informazione e della sensibilizzazione riguardo ai DMC è quello di rendere la comunità consapevole dell’esistenza di interventi validati ed efficaci, riducendo lo stigma legato ai disturbi mentali e alle cure psicologiche. Soprattutto, fanno notare che nel caso della salute mentale il “fai-da-te” non è mai la soluzione migliore, in quanto “non si sceglie da soli il tipo di terapia, ma ci si confronta con professionisti formati per valutare tutte le opzioni” (ISS, 2022).

 

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Gloria Angelini
Gloria Angelini

Redattrice di State of Mind

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