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Al “Festival delle Emozioni” 2022 il ruolo delle emozioni nei rapporti sociali 

Al Festival delle Emozioni quest'anno un evento è stato dedicato all'importanza delle emozioni nei rapporti sociali, con un laboratorio conclusivo sul tema

Di Annalisa Balestrieri

Pubblicato il 04 Lug. 2022

Dal 23 al 26 giugno si è tenuto a Terracina l’ormai abituale appuntamento con le emozioni. Tra gli eventi proposti al Festival delle Emozioni uno in particolare si è soffermato sull’importanza delle emozioni nei rapporti sociali.

 

L’incontro si è basato su tre momenti: la funzione delle emozioni, l’atteggiamento con cui reagiamo ad esse e come possiamo imparare a riconoscerle e regolarle.

In conclusione si è tenuto un laboratorio volto a dimostrare come le emozioni siano una forte opportunità di condivisione e rappresentino un filo che ci unisce tutti.

Scopo del Festival delle Emozioni

Giunto alla sua nona edizione, il Festival delle Emozioni si avvale della partecipazione di professionisti in campo formativo, psicologico, artistico e della comunicazione che attraverso seminari e workshop distribuiti nell’arco di quattro giornate offrono approfondimenti sui vari aspetti della nostra sfera emotiva, nella convinzione che essa abbia un ruolo determinante nell’esistenza di ciascuno di noi.

Nella scorsa edizione del Festival delle Emozioni un doppio appuntamento aveva indagato sul rapporto tra emozioni e musica, sottolineando come la condivisione di uno stato d’animo attraverso l’ascolto di una canzone aiutasse nella gestione delle emozioni. Proseguendo su questo tema quest’anno si è dedicato un evento all’importanza delle emozioni nei rapporti sociali.

Premessa

Fin dai primi anni di vita le emozioni che proviamo sono in grado di modellare la nostra personalità, influenzando il nostro modo di pensare e di conseguenza le nostre abitudini, desideri e aspirazioni.

Se quello che diventiamo risente in grande misura dal rapporto che abbiamo con le emozioni, imparare a riconoscerle e a gestirle in modo corretto costituisce un grande aiuto per raggiungere un livello di vita sostenibile e appagante.

Per la parte teorica l’evento si è basato sul libro ”Conoscere le emozioni. Un viaggio alla scoperta di noi stessi”.

Emozioni: il filo che ci lega

Pensate che provare un’emozione sia un’esperienza individuale, intima, che riguarda solo noi stessi? Niente di più sbagliato! Anche se a volte ci sforziamo di fare in modo che sia così e cerchiamo di nascondere quello che stiamo provando a chi ci sta intorno, per pudore, vergogna o semplicemente perché riteniamo che gli altri non dovrebbero essere coinvolti nella nostra sfera emotiva.

Le emozioni sono invece uno dei principali canali di comunicazione non verbale che stabiliamo con chi ci sta intorno, il modo più immediato per dire chi siamo e cosa pensiamo. Ciascuna di esse ha una sua funzione specifica che può essere prepararsi ad affrontare una situazione potenzialmente rischiosa o destabilizzante, come può rappresentare una richiesta di essere accuditi quando ci sentiamo più vulnerabili, o un modo per manifestare scontento con lo scopo di indurre chi ci sta di fronte a cambiare atteggiamento.

Quando le emozioni sfuggono al nostro controllo possono generare sentimenti e stati d’animo dannosi. Un esempio? La tristezza può sfociare in un sentimento di insoddisfazione che a sua volta può dar luogo ad uno stato d’animo rinunciatario. Questo influenzerà il modo di valutare le situazioni e di conseguenza le nostre emozioni future.

È a questo punto che risulta essenziale la capacità di dialogare con la nostra parte interiore per diventare consapevoli delle nostre emozioni, del loro significato e della loro origine, di quello che vogliono dirci e del messaggio che fanno arrivare a chi ci è vicino.

Dobbiamo considerare che spesso è la società stessa a scoraggiarci dal manifestare le nostre emozioni. Pensiamo ad esempio alla tristezza, che viene molte volte declassata a emozione inutile, se non addirittura dannosa. Solo un segno di debolezza di cui non essere fieri e pertanto da rimuovere.

E invece proprio la tristezza è una delle emozioni che più di ogni altra ci avvicinano agli altri ed è in grado di farci capire l’importanza della condivisione e del vivere insieme.

Proprio per questo motivo l’evento si è concentrato in modo particolare sul nostro rapporto con la tristezza, sull’importanza del saperla accettare ed esserne consapevoli per utilizzarla in modo costruttivo.

Laboratorio, dall’esperienza individuale alla condivisione

Durante l’esposizione della parte teorica si sono tenuti degli stacchi di musica dal vivo, a cura dal cantautore Mico Argirò. Come avevamo già visto in passato, la musica può essere una preziosa alleata in questo percorso perché ci fornisce un canale semplice e immediato per rapportarci alla tristezza, accettarla e diventare capaci di superarla attraverso la condivisione.

Durante questi stacchi i partecipanti sono stati invitati a scrivere su alcuni foglietti parole o stati d’animo che li legavano a quel particolare aspetto dell’emozione presa in esame, seguendo le tappe del discorso. In seguito il capo di un gomitolo di filo colorato è stato dato ad uno dei partecipanti che ha letto ad alta voce le sue annotazioni per poi passare il gomitolo ad altri che avevano annotato i medesimi concetti. Di mano in mano il gomitolo è stato dipanato fino a legare tutti i partecipanti tra loro come in una ragnatela, a dimostrazione che le emozioni ci legano, ci fanno assomigliare e ci avvicinano.

Conclusioni

Nel periodo difficile che stiamo vivendo, in cui i rapporti interpersonali sono stati complicati da una pandemia e il potere distruttivo delle divisioni si è manifestato ancora una volta attraverso una guerra, il messaggio che si è voluto dare è stato proprio quello che, nonostante le differenze individuali, il nostro essere umani ci avvicina e ci offre una base comune su cui costruire la nostra identità e i rapporti con il prossimo.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Balestrieri, A., (2022), Conoscere le emozioni. Un viaggio alla scoperta di noi stessi. Milano, Independently published.
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