La perdita del controllo del tempo passato ai videogames ha rivelato una serie di conseguenze negative; a causa del forte impatto che ha sulla salute mentale delle persone, questa perdita di controllo è stata definita Internet Gaming Disorder.
Al giorno d’oggi, Internet è uno strumento fondamentale per la comunicazione, l’intrattenimento, lo studio e le relazioni sociali (Tas, 2017). L’insieme di queste caratteristiche, unitamente al fatto che il web è ormai accessibile a tutti, ha reso Internet un must per l’umanità. Tuttavia, grazie all’estrema facilità di accesso alla rete, sempre più persone trascorrono gran parte del loro tempo online per condurre varie attività, di lavoro o per il tempo libero. Una grande parte di popolazione, soprattutto di adolescenti, passa il proprio tempo libero giocando ai videogiochi online.
Internet Gaming Disorder e videogiochi
Infatti, il continuo sviluppo di internet ha coinvolto anche il mondo dei videogiochi, che oggi sono diventati un importante strumento di connessione con il resto mondo (Ko, 2014). I giocatori ora possono essere coinvolti sia socialmente sia competitivamente con molte altre persone, indipendentemente da dove si trovino (Ko, 2014). Tuttavia, la perdita del controllo del tempo passato ai videogames ha rivelato una serie di conseguenze negative. A causa del forte impatto che ha sulla salute mentale delle persone, questa perdita di controllo è stata definita Internet Gaming Disorder (IGD; Ko, 2014). Gli adolescenti che passano molto tempo online sono a rischio di sviluppare dipendenza dall’uso di internet e dei videogiochi (Tas, 2017). Ciò può comportare una serie di problematiche interpersonali e intrapersonali (Tas, 2017).
L’uso intensivo e incontrollato di internet e in particolare dei videogiochi può portare a problematiche fisiche, psicosociali e cognitive (Tas, 2017). Infatti, la dipendenza da videogiochi è stata associata alla presenza di significativi livelli di stress, ansia e sintomi depressivi (Loton et al., 2016). Inoltre, fenomeni come iperattività, problematiche emotive, psicosi e nevrosi sono risultati essere più frequenti negli individui con dipendenza da gaming (Tas, 2017). Nella letteratura riguardante l’Internet Gaming Disorder, è stato osservato come la dipendenza da internet impatti negativamente la carriera scolastica degli individui, creando situazioni problematiche a scuola, per esempio l’assenza di concentrazione in quanto l’attenzione è rivolta ai pensieri sul gaming (Tas, 2017). Di conseguenza, la condotta scolastica cala drasticamente e i voti peggiorano a causa della bassa performance (Tas, 2017). Inoltre, gli studenti, ricercando gratificazioni nel gaming, creano un circolo di eventi che va a rinforzare il legame tra dipendenza da Internet e bassa prestazione scolastica (Tas, 2017).
L’aspetto cognitivo dell’Internet Gaming Disorder
L’abuso di internet può avere anche delle implicazioni a livello cognitivo (King e Delfabbro, 2014). Queste cognizioni maladattive si dividono in due sottotipi: i pensieri riguardo al sé e i pensieri riguardo al mondo. I pensieri riguardo al sé comprendono una serie di pensieri negativi sulla propria persona, come mettere in dubbio le proprie capacità e la percezione di sé stessi come poco efficaci, accompagnati anche da bassa autostima. L’individuo ha una visione di sé fortemente negativa e usa internet come mezzo per raggiungere una posizione sociale o ricevere dei feedback dagli altri. Alcuni pensieri possono essere “sono inutile nella vita reale, ma online sono qualcuno” oppure “sono capace solo online”. Le distorsioni cognitive riguardanti il mondo comprendono quei pensieri che possono essere legati al modo di essere in una società digitale. Alcuni pensieri possono essere “internet è l’unico posto dove posso sentirmi al sicuro” oppure “nessuno mi ama offline”. Entrambe queste tipologie di cognizioni distorte, insieme ai comportamenti disfunzionali, possono mantenere o addirittura intensificare la dipendenza dal gaming.
L’Internet Gaming Disorder è un psicopatologia che ha bisogno di ulteriori studi per poter essere definita come tale (Petri et al., 2015). Infatti, sebbene non esistano ancora dei trattamenti validati per l’Internet Gaming Disorder, alcuni approcci si sono dimostrati apparentemente efficaci (Gentile et al., 2017). Lo strumento che ha dimostrato maggiore efficacia sembra essere la terapia cognitivo comportamentale integrata con approcci diretti alla famiglia, includendo anche un percorso volto a esplorare la componente motivazionale (Gentile et al., 2017).