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Sport e salute mentale in adolescenza

Quali associazioni sono presenti in adolescenza tra partecipazione allo sport individuale e di squadra e indici di salute mentale come ansia e depressione?

Di Sara Magliocca

Pubblicato il 13 Lug. 2021

La partecipazione allo sport di squadra, ma non allo sport individuale, predice prospetticamente un minor numero di sintomi depressivi, ansiosi ed emotivi.

 

Il 10-20% degli adolescenti è vittima di un disturbo mentale, (Kieling et al., 2011), prevalentemente depressivo e ansioso (Rehm & Shield, 2019), che se non trattato può impattare notevolmente sullo sviluppo personale, sui risultati scolastici e sulla qualità della vita (Slominski et al., 2011).

Gli sforzi attuali nella prevenzione dei disturbi mentali sono spesso inadeguati anche nei paesi altamente sviluppati. Un’indagine australiana ha stimato che solo l’11,6% dei giovani affetti da psicopatologia ha ricevuto dagli operatori un trattamento minimo adeguato (Sawyer et al., 2019). Infatti, oltre ad essere dispendioso, capita sovente che le cure vengano destinate a giovani con disabilità più gravi.

Lo sport ricreativo organizzato, è tra le attività più popolari tra i giovani adolescenti (Aubert et al., 2018) e può giocare un ruolo rilevante nella tutela della loro salute mentale (Panza et al., 2020).

Fattori empiricamente legati all’aumento del benessere e della salute nello sport, rimandano ad aspetti intrinseci all’attività fisica, alle relazioni sociali ed amicizie positive che si strutturano in questo ambiente, oltre al senso di identità derivante dalla partecipazione allo sport (Ahn & Fedewa, 2011; Graupensperger et al., 2020).

Tuttavia, se le relazioni instaurate nell’ambiente sono inadeguate e lesive (MacDonald et al., 2012), lo sport può favorire il deterioramento della salute mentale in adolescenza. Anche una partecipazione sportiva eccessivamente intensa in termini di ore o laboriosa, può portare a percezioni di sovrallenamento e diminuzione del benessere (Merglen et al., 2014).

La letteratura si è concentrata sugli esiti dello sport sulla salute mentale, relativi all’ansia e alla depressione; l’elevata prevalenza di difficoltà emotive e comportamentali in adolescenza rende utile uno spostamento del focus su questi aspetti (Costello et al., 2005).

Ad esempio, Vella et al., (2017), hanno riscontrato che le difficoltà comportamentali e attentive, in particolare problemi esternalizzanti all’età di 12 anni, predicono scarsa partecipazione allo sport all’età di 14 anni, aspetto preoccupante se si considera che gli adolescenti altamente iperattivi potrebbero trarre beneficio dall’attività fisica, che può limitare la distrazione e l’impulsività (Putukian et al., 2011). Infatti, se iscritti ad uno sport di gruppo, i ragazzi iperattivi sperimentavano ridotte problematiche affettive e meno sintomi depressivi e ansiosi (Kiluk et al., 2009).

La letteratura che ha approfondito le differenze di genere nel legame tra sport e salute mentale, riporta che mentre tra le ragazze, le esperienze sociali sperimentate in contesto sportivo erano più negative (come, prese in giro, vergogna del corpo) con esito di peggioramento della salute mentale (Slater & Tiggemann, 2011), tra i maschi emerge una riduzione maggiore dei sintomi di ansia all’aumentare del coinvolgimento sportivo (Panza et al., 2020).

Nonostante le associazioni evidenti tra sport organizzato e salute mentale, non è ancora chiaro se il coinvolgimento nello sport migliori la salute mentale degli adolescenti o se siano gli adolescenti con una salute mentale migliore a dedicarsi maggiormente allo sport.

Data questa lacuna di comprensione, lo scopo delle indagini longitudinali di Graupensperger et al. (2021) era verificare le associazioni in adolescenza tra partecipazione allo sport (individuale e di squadra) e diversi indici di salute mentale.

Un secondo obiettivo, consisteva nel testare se le associazioni tra la partecipazione allo sport e salute mentale, differivano tra ragazzi e ragazze adolescenti.

Sono state valutate la partecipazione regolare a sport di squadra e individuali nell’ultimo anno, l’ansia e i sintomi depressivi, questi ultimi con la Spence Children’s Anxiety Scale (SCAS-C8; Reardon et al., 2018; Spence et al., 2003) e lo Short Mood and Feelings Questionnaire (SMFQ; Angold et al., 1996). Le difficoltà emotive e comportamentali sono state misurate con il Strength and Difficulties Questionnaire (SDQ; Goodman et al., 2000).

I risultati indicavano che la partecipazione allo sport di squadra, ma non allo sport individuale, prediceva prospetticamente un minor numero di sintomi depressivi, ansiosi ed emotivi ed una maggiore percezione soggettiva di benessere su questi aspetti.

Inoltre, nonostante una maggiore sintomatologia emotiva inducesse un minore coinvolgimento sportivo sia per gli sport di squadra che individuali, praticare più sport di squadra potrebbe agire positivamente sulla sintomatologia emotiva, influendo positivamente sulla salute sociale e psicologica dei giovani (Eime et al., 2013).

La partecipazione allo sport di squadra apporta benefici sulla salute mentale della maggior parte dei giovani, ma non per tutti (Panza et al., 2020). Alcuni, per esperienze sociali negative come il bullismo nei contesti gruppali, potrebbero preferire gli sport individuali (Evans et al., 2016).

Il legame tra partecipazione sportiva e salute mentale differiva significativamente per ragazzi e ragazze adolescenti.

Mentre i ragazzi che praticavano sport di squadra o individuali tendevano a manifestare meno sintomi depressivi, le ragazze che praticavano sport di squadra riportavano maggiori benefici psicosociali oltre che nei sintomi depressivi.

I ragazzi che praticavano sport individuali riportavano nel lungo periodo un aumento della sintomatologia depressiva, probabilmente ricondotta alla motivazione dell’atleta, finalizzata all’obiettivo piuttosto che al divertimento.

Nelle ragazze adolescenti, maggiori sintomi depressivi predicevano prospetticamente un minore coinvolgimento successivo nello sport individuale. Infatti, mentre quest’ultimo espone ad una maggiore valutazione sociale e preoccupazione per la presentazione di sé, gli sport di squadra consentono di strutturare una maggiore sicurezza percepita tra le atlete (Haase, 2009).

In conclusione, lo sport, oltre ad essere ampiamente accessibile tra i giovani, ha un forte impatto nella protezione della salute mentale in questa fascia della popolazione.

Studi futuri potrebbero indagare meglio se questa tendenza di miglioramento della salute mentale, persiste fino alla prima età adulta (Jewett et al., 2014).

Inoltre, comprendere il legame tra coinvolgimento sportivo e salute mentale, consente alle parti in gioco di implementare opportunità di partecipazione sportiva su misura, affinché tutti coloro che ne hanno bisogno possano beneficarne.

 

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