Nel linguaggio comunemente utilizzato, la noia è definita come uno stato di eccitazione e soddisfazione relativamente bassa, attribuita ad una situazione inadeguatamente stimolante (Mikulas & Vodanovich, 1993). Qual è la sua relazione con l’ipersessualità?
Mikulas e Vodanovich (1993) hanno definito la noia in termine di “stato”, vista come uno stato di coscienza con una combinazione particolare tra cognizione, affetti, percezioni e attribuzioni. Dato che gli stati sono transitori, una persona può essere in uno stato di noia in un momento e non nel momento dopo (Mikulas & Vodanovich, 1993).
La noia è considerata uno stato affettivo e psicologico transitorio (Leary et al., 1986; Chaney & Chang, 2005; De Oliveira & Carvalho, 2020), un’emozione che si prova quando una situazione viene percepita dal soggetto come monotona, ripetitiva o poco stimolante (De Oliveira & Carvalho, 2020). Dato che la noia è uno stato umorale disforico, Kafka suggerì come tale emozione potesse essere correlata a un comportamento sessuale iperattivo: i tratti affettivi negativi e altri stati umorali, come tristezza e ansia, sono collegati ad un aumento dell’iperattività sessuale e di comportamenti sessuali a rischio (Bancroft et al., 2003; 2003; Bancroft & Vukadinovic, 2004; Carvalho et al., 2015, Walton et al., 2017).
Attraverso una revisione sistematica, De Oliveira e Carvalho (2020) hanno indagato una possibile associazione tra ipersessualità e noia. Nello specifico, le espressioni problematiche eccessive della sessualità studiate sono state etichettate in diversi modi, tra cui dipendenza sessuale, compulsività sessuale, iperattività o impulsività sessuale (De Oliveira & Carvalho, 2020). Nonostante vari resoconti comportamentali all’interno delle prime opere dei sessuologi (Kafka, 2010), la “dipendenza sessuale” è stata aggiunta alla categoria dei disturbi sessuali non altrimenti specificati solo all’interno del DSM-III-R, descritta come il “disagio riguardo ad un pattern di ripetute conquiste sessuali o altre forme di dipendenza sessuale non parafilica, che coinvolgono una successione di persone che esistono come cose da usare” (American Psychiatric Association, 1987). Successivamente, tale definizione è stata rimossa dal DSM-IV-TR (De Oliveira & Carvalho, 2020).
Dalla ricerca iniziale di 76 articoli, solo 19 articoli sono stati inclusi nella selezione finale di De Oliveira e Carvalho (2020). Nello specifico, 16 studi sono quantitativi e 3 sono qualitativi: 4 studi sono stati svolti per validare le misure relative al ipersessualità, 11 riguardano l’attività sessuale online e i restanti la noia legata alla sessualità. Per quanto riguarda il genere, 5 studi hanno utilizzato campioni sia con donne che con uomini, 1 ha utilizzato solo un campione di donne e 7 hanno utilizzato un campione composto da uomini omosessuali (De Oliveira e Carvalho, 2020). I risultati ottenuti dalla revisione indicano una relazione generale tra noia e ipersessualità: lo studio di Chaney (Chaney & Dew, 2003) riconosce la noia come un trigger per impegnarsi in attività sessuali online, mentre un altro studio ha rilevato che 9 partecipanti su 14 riportano la funzionalità della messa in atto di comportamenti sessuali per evitare emozioni negative come solitudine, noia e tristezza (Giugliano, 2006). Gli studi qualitativi analizzati dei due autori evidenziano casi in cui i pazienti associano i loro impulsi sessuali alla noia e al tempo libero, anche se gli studi non mirano a indagare direttamente l’emozione sopra citata (Cooper & Lebo, 2001; Shepherd, 2010) quanto l’ipersessualità. Un recente studio ha trovato un’associazione tra la tendenza alla noia e la dipendenza sessuale in un campione di genere misto, composto da soggetti che ricercano partner sessuali online (Zlot et al., 2018). Un altro studio evidenzia come soggetti di sesso maschile mostrano una correlazione positiva tra la noia e comportamenti ipersessuali, dove l’ipersessualità stessa è positivamente correlata con ansia, con la tendenza a diventare facilmente frustrati, con disregolazione emotiva e depressione (Reid et al., 2011).
Nonostante questa revisione evidenzia come possa esistere una possibile relazione tra noia e ipersessualità, la ricerca d’oggi non è in grado di stabilire i potenziali meccanismi tra queste due variabili, cioè se la noia può essere un evento scatenante o un risultato dell’ipersessualità (De Oliveira & Carvalho, 2020).