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“Finisco la videocall e mi alleno!”: come sono cambiati l’esposizione agli schermi e l’esercizio fisico durante la pandemia di COVID-19 e quali gli effetti sulla salute psicofisica

Quali sono i cambiamenti nel rapporto con le tecnologie e nelle abitudini dell’attività fisica nel periodo di Covid-19? E con quali effetti sulla salute?

Di Eleonora Galletti

Pubblicato il 31 Mar. 2021

In molti paesi del mondo sono state adottate misure di distanziamento fisico per rallentare la diffusione del COVID-19 e ciò ha comportato la chiusura diffusa di frontiere, scuole e attività commerciali.

 

Questo drastico allontanamento dalla normalità ha portato a un repentino cambiamento nelle routine quotidiane, mettendo alla prova le nostre capacità di adattamento alla situazione.

Molte persone sono state costrette a lavorare da remoto e ad evitare superflui spostamenti fuori casa, riducendo i contatti con gli altri al minimo indispensabile. Ciò che è noto è che le misure di allontanamento fisico sono fondamentali per limitare la trasmissione del virus (Chu et al., 2020), ma quello che forse non tutti sanno è che restrizioni prolungate possono portare a una diminuzione delle opportunità di fare attività fisica all’aperto e ad un incremento nell’utilizzo di dispositivi tecnologici (Chen et al., 2020), ai quali può conseguire un aumento di malessere, ansia, depressione ed altre psicopatologie (Brooks et al., 2020). Uno studio svolto in Canada durante il periodo di confinamento tra Marzo ed Aprile 2020, ha rivelato che rispetto al 2018 meno abitanti avevano valutato positivamente la propria salute mentale (Findlay & Arim, 2020). Questo sta a significare che, con l’avvento della pandemia, meno persone reputavano la propria salute come complessivamente buona rispetto alla consuetudine pre-COVID-19. Inoltre, molti avevano riferito un aumento degli stati d’ansia riguardo alla propria salute e a quella degli altri (Statistics Canada, 2020).

A cosa può essere riconducibile il decremento della valutazione positiva della propria salute mentale? Una sperimentazione svolta durante il lockdown ha formulato delle ipotesi per rispondere a queste domande. L’obiettivo dello studio di Colley, Bushnik e Langlois era quello di indagare i cambiamenti nel rapporto con le tecnologie e nelle abitudini relative all’attività fisica durante la pandemia (Colley et al., 2020). Nello specifico, gli sperimentatori hanno osservato i mutamenti nelle abitudini relative al tempo trascorso davanti a schermi di dispositivi tecnologici e la loro relazione con la salute nei partecipanti al Canadian Perspectives Survey Series (CPSS). I 4.524 partecipanti hanno informato gli autori dello studio rispetto al loro svolgimento di esercizio fisico all’aperto o al chiuso, e riguardo l’aumento, il mantenimento, o la diminuzione del loro uso di internet, TV e videogiochi. I partecipanti hanno anche riferito la loro salute generale e mentale auto-percepita.

In merito al tempo trascorso davanti agli schermi, il 65% degli uomini e il 62% delle donne hanno valutato la propria salute mentale e generale come molto buona o eccellente a seguito di un mantenimento o una diminuzione del tempo trascorso davanti alla TV, dato rilevante in confronto al 57% degli uomini e il 43% delle donne con salute complessiva molto buona che aveva invece aumentato il tempo trascorso a guardare la TV durante il lockdown. Per ciò che concerne l’utilizzo di internet per motivi di lavoro, videochiamate o passatempo, il 61% delle donne che aveva diminuito o mantenuto lo stesso tempo di utilizzo dei dispositivi prima e durante la pandemia riteneva di avere una salute eccellente, rispetto al 44% che ne aveva aumentato il consumo. Lo stesso discorso è valso per i videogiochi. È stato mantenuto un livello di salute mentale molto buono o eccellente nel 63% degli uomini e nel 52% delle donne che avevano mantenuto o diminuito il tempo dedicato ai videogiochi. La percentuale di uomini e donne che aveva riferito di avere una salute mentale eccellente nonostante l’aumento del tempo trascorso sui videogiochi era rispettivamente solo del 48% e 29% (Colley et al., 2020). Per quanto riguarda l’esercizio fisico, dalla ricerca è emerso che il 54% delle donne che faceva esercizio all’aperto riferiva una salute mentale molto buona o eccellente, numero maggiore rispetto a coloro le quali si allenavano al chiuso (41%). Anche per ciò che concerne la salute complessiva percepita dalla persona, i numeri sono in linea con i dati fin ora mostrati. La percentuale di donne che ha riferito di avere una salute complessiva molto buona o eccellente poiché svolgeva attività all’aperto era infatti del 75%, numero molto maggiore rispetto al dato relativo a coloro che svolgevano attività fisica in casa (49%) (Colley et al., 2020).

Secondo analisi più approfondite, la quantità di persone che aveva riportato una salute mentale e complessiva molto buona o eccellente era maggiore in chi non aveva aumentato il tempo davanti agli schermi e aveva svolto esercizi fisici all’aperto rispetto a chi aveva impiegato maggior tempo davanti a 2 o 3 tipi di schermo e faceva esercizio al chiuso.

Questo studio mirava, tra le altre cose, ad evidenziare la necessità di spazi aperti, pubblici o privati, in cui svolgere attività fisica in sicurezza. Qualora non dovessimo essere nelle condizioni per farlo, è bene ricordare che, anche se svolta in casa, l’attività fisica può essere ugualmente salutare e rinvigorente: un toccasana per la salute fisica e mentale. Inoltre, è importante sottolineare che per alcuni tipi di professionisti è indispensabile utilizzare lo schermo del proprio computer per molte ore al giorno per motivi lavorativi. Ciò che è importante tenere a mente è che è consigliabile impiegare il resto del tempo svolgendo delle attività che limitino quanto più possibile l’utilizzo di altri dispositivi elettronici, come smartphone, tablet e TV.

È impossibile prevedere quando la pandemia COVID-19 si placherà. Infatti, è molto probabile che le misure di distanziamento fisico saranno ancora parte della nostra vita per il futuro prossimo. Ma, alla luce dello studio qui riportato, sappiamo che l’attività fisica è importante per una buona salute psicofisica e che una vita sana il più possibile lontana dagli schermi è davvero vitale durante i periodi di reclusione. In conclusione, limitare il tempo trascorso sui dispositivi tecnologici e mantenere l’abitudine di fare esercizio, specialmente all’aperto, può promuovere una migliore salute mentale e generale durante i periodi di distanziamento fisico.

 

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