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Gli effetti psicologici della pandemia nell’atleta

Alcuni ricercatori hanno esplorato l’influenza del Covid-19 e dei cambiamenti connessi sulla regolazione emotiva degli atleti e sulla loro identità atletica

Di Denise Milone

Pubblicato il 19 Mar. 2021

Gli effetti della pandemia COVID-19 hanno contribuito a numerosi cambiamenti nella vita degli atleti professionisti.

 

Le abitudini di allenamento e di gara si sono, infatti, dovute adattare alle nuove disposizioni sanitarie. Questo ha comportato nuove modalità di preparazione fisica, specialmente per gli sport di squadra, l’impossibilità in alcuni casi di usufruire delle palestre e degli spogliatoi, competizioni a porte chiuse o addirittura la sospensione di gare e tornei e, non per ultimo, il rinvio dei giochi olimpici di Tokyo.

Numerosi studi si sono pertanto preoccupati di studiare l’impatto che tali condizioni possono avere sui sistemi fisiologici, nonché sulle prestazioni atletiche. Ma non solo: alcuni ricercatori hanno esplorato l’influenza che tale situazione ha avuto soprattutto sulla regolazione emotiva degli atleti e sulla loro identità atletica.

Anche su un piano psicologico, infatti, le ricadute sono state notevoli. A tal proposito, una ricerca (Fronso et al., 2020) effettuata nella prima fase della pandemia, su un campione italiano di 1132 atleti agonistici, ha dimostrato come l’emergenza ha avuto un impatto deleterio sullo stress percepito e sugli stati psicobiosociali degli atleti, con un aumento significativo dello stress e degli stati psicobiosociali disfunzionali e una significativa diminuzione degli stati psicobiosociali funzionali. Molti sportivi, non solo professionisti, hanno difatti sperimentato sentimenti di sconforto, noia, apatia, tristezza, ansia, paura di perdere lo stato fisico o di non riuscire a recuperare la preparazione, accompagnata anche da calo di motivazione e difficoltà di adattarsi alle nuove direttive di training.

Dinnanzi a tali constatazioni è necessario, quindi, fornire all’atleta alcuni strumenti validi per affrontare in maniera più funzionale il momento storico attuale e proseguire nella preparazione atletica.

La pratica della Mindfulness, ad esempio, può rappresentare un fattore protettivo considerevole. Questa pratica, infatti, può essere un metodo utile ad evitare un sovraccarico emotivo, spendibile anche in futuro per un maggiore benessere mentale. È importante sottolineare, pertanto, come questi cambiamenti potrebbero rappresentare un’occasione preziosa per investire in un allenamento mentale più intensificato al fine di potenziare la fiducia in se stessi, la concentrazione, il rilassamento e molte abilità trascurate.

 

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