Uno studio pubblicato sul Journal of Sex and Marital Therapy suggerisce che l’uso della pornografia da parte di individui impegnati in relazioni monogame non è necessariamente associato a conseguenze psicologiche negative.
Sembrerebbe, infatti, che le conseguenze negative date dall’uso della pornografia, dipendono dalle convinzioni morali del consumatore (Guidry et al., 2020).
Con la pornografia sempre più accessibile, è aumentato anche l’interesse scientifico per le conseguenze del suo utilizzo. Ricerche precedenti hanno scoperto effetti sia positivi che negativi associati all’utilizzo di questo materiale. Gli autori dello studio volevano esplorare se questa variazione nei risultati potesse avere a che fare con le percezioni del singolo consumatore sull’uso della pornografia e, in particolare, con le loro convinzioni morali (Guidry et al., 2020).
La disapprovazione morale e la pornografia sono aree di ricerca relativamente nuove e si hanno pochi dati per quel che riguarda il consumo della pornografia, i fattori associati al disagio psicologico e la disapprovazione morale. Una mancanza di congruenza tra le proprie convinzioni, religione e comportamento, come può essere sperimentata nell’atto di consumare materiale pornografico, spesso si traduce in disagio psicologico (Guidry et al., 2020).
Per studiare l’influenza che hanno le proprie credenze e i propri valori sulle conseguenze date dall’uso della pornografia, è stata condotta una ricerca tramite un sondaggio online, il campione era composto da uomini e donne di età compresa tra 18 e 73 anni. I criteri di inclusione comprendevano: l’essere attualmente in una relazione monogama e aver avuto accesso alla pornografia negli ultimi sei mesi, dati questi criteri di selezione, sono risultati idonei 287 soggetti, i quali hanno compilato questionari relativi alla misurazione dell’ansia, depressione soddisfazione nella relazione e attaccamento al partner romantico. Il sondaggio ha anche chiesto agli intervistati quante volte hanno avuto accesso alla pornografia online nell’ultimo mese e ha misurato la loro disapprovazione morale nei confronti della pornografia utilizzando domande tipo: “La visualizzazione di materiale pornografico online viola i miei valori personali” (Guidry et al., 2020).
I risultati hanno mostrato che l’uso della pornografia è correlato sia all’ansia che alla depressione, tuttavia questa relazione è mediata dalla disapprovazione morale, quindi, gli effetti negativi dati dall’utilizzo della pornografia, si manifestano in coloro che sono dell’idea che l’uso di questo materiale sia sbagliato moralmente. La frequenza dell’uso della pornografia non si associa a una minore soddisfazione nella relazione (Guidry et al., 2020).
Tuttavia, si è riscontrato che l’uso della pornografia è indirettamente associato negativamente alla soddisfazione della relazione – attraverso la depressione – e questo collegamento indiretto era moderato dalla disapprovazione morale. In altre parole, i risultati suggeriscono che alti livelli d’uso della pornografia insieme ad alti livelli di disapprovazione morale della pornografia predicono positivamente un aumento dei livelli di depressione, che predice una successivamente diminuzione della soddisfazione nella relazione (Guidry et al., 2020).
I ricercatori del suddetto studio, riconoscono i limiti del modello testato, dato che, presume che inferiscono relazioni di tipo causale, tuttavia trattandosi di uno studio trasversale e correlazionale, non è possibile arrivare a questo tipo di conclusione, sarebbe necessario infatti uno studio longitudinale, cosi da comprendere la direzione esatta delle variabili e soprattutto le relazioni causali tra esse (Guidry et al., 2020).