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La pornografia influenza il nostro benessere psicologico e la nostra soddisfazione sessuale?

Alcuni studi hanno riportato un'associazione tra l'uso della pornografia e conseguenze psicologiche negative mentre altri sembrano non evidenziarne.

Di Marco Dicugno

Pubblicato il 15 Set. 2020

Un sondaggio online ha interrogato uomini e donne sulla frequenza dell’uso di pornografia e ha valutato benessere mentale, soddisfazione sessuale, soddisfazione del proprio corpo e atteggiamenti sessisti (Charig et al., 2020).

 

Con la crescita dell’uso di materiale sessualmente esplicito online, è cresciuta anche la preoccupazione per la sua influenza sul benessere mentale (Charig et al., 2020).

Una nuova ricerca suggerisce che, contrariamente alla letteratura precedente, l’uso della pornografia online non avrebbe un impatto negativo sulle valutazioni di sé o degli altri. I risultati sono stati pubblicati su Sexual and Relationship Therapy. Nonostante il crescente interesse, le conclusioni scientifiche rimangono incoerenti. Alcuni studi hanno riportato un’associazione tra l’uso pornografico e conseguenze psicologiche negative, come una ridotta soddisfazione del proprio corpo, un aumento degli atteggiamenti sessisti e una riduzione della soddisfazione sessuale (Charig et al., 2020).

Altri studi hanno delineato risultati positivi, come una migliore soddisfazione sessuale. Nel tentativo di chiarire la relazione tra l’uso della pornografia e i risultati sulla salute mentale, l’autore dello studio, Ruth Charig, e il suo team hanno voluto esplorare l’argomento attraverso il DSMM (Differential Susceptibility to Media Effects Model). Una delle proposizioni centrali del DSMM è che gli stati di risposta individuali come le valutazioni cognitive, mediano la relazione tra l’esposizione ai media e gli effetti che essi producono sull’individuo (Charig et al., 2020).

Una variabile che può influenzare la suscettibilità di un individuo ai media è il realismo percepito – in questo caso, il grado in cui una persona crede che la pornografia sia una rappresentazione realistica del comportamento sessuale. Gli autori, quindi, hanno esaminato il realismo percepito come un potenziale mediatore. Un sondaggio online ha interrogato 252 uomini e donne eterosessuali sulla frequenza dell’uso di pornografia. Il sondaggio ha anche valutato il benessere mentale, la soddisfazione sessuale, la soddisfazione del proprio corpo, atteggiamenti sessisti nei confronti degli uomini e atteggiamenti sessisti nei confronti delle donne (Charig et al., 2020).

I risultati hanno mostrato che il 79% degli intervistati aveva utilizzato la pornografia negli ultimi tre mesi e l’85% l’aveva utilizzata nel corso della propria vita. La maggioranza del campione (80%) riteneva che il sesso in ambito pornografico fosse irrealistico. È interessante notare che i risultati non hanno riportato alcuna relazione significativa tra l’uso della pornografia e il benessere mentale, la soddisfazione sessuale, la soddisfazione del corpo o il sessismo. Inoltre, l’analisi non ha rilevato il ruolo di mediazione del realismo percepito nelle relazioni tra l’uso della pornografia e conseguenze negative (Charig et al., 2020).

Come affermano i ricercatori, questi risultati forniscono probabilmente alcune prove che i correlati negativi dati dall’uso della pornografia potrebbero non essere così pervasivi o significativi come evidenzierebbero alcuni studi (Charig et al., 2020).

Nel campione preso in esame, c’era poca associazione tra l’uso di pornografia e importanti valutazioni di sé (in termini di soddisfazione sessuale e corporea e benessere mentale) o di altri (in termini di atteggiamenti sessisti), nonostante i collegamenti ipotizzati (Charig et al., 2020).

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