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Emozioni relative al corpo, motivazione e attività fisica: quale relazione?

Uno studio analizza la motivazione come possibile mediatore tra le emozioni legate al corpo e il comportamento di attività fisica.

Di Catia Lo Russo

Pubblicato il 21 Lug. 2020

La maggior parte degli studi sull’immagine corporea e sulle emozioni ad essa correlate si è concentrata solo sulle donne, il che alimenta l’idea che il problema sia più per queste ultime più che per gli uomini.

 

Il disturbo legato all’immagine corporea è stato tradizionalmente visto come una prerogativa delle donne, alimentata da una cospicua letteratura secondo cui le donne provano emozioni negative e insoddisfazione per il corpo in misura maggiore rispetto agli uomini (Frederick, Jafary, Gruys, & Daniels, 2012). Pertanto, la maggior parte degli studi si è concentrata solo sulle donne, il che alimenta l’idea che il problema riguardi queste ultime più che gli uomini. Uno sguardo completo sulle emozioni legate al corpo negli uomini può essere utile per comprendere gli atteggiamenti, le credenze e i comportamenti legati alla salute. Il presente studio ha lo scopo di esaminare le associazioni tra le emozioni della vergogna legate al corpo, senso di colpa e orgoglio e la motivazione all’attività fisica e il comportamento tra i maschi adulti. Nello specifico, sono stati esaminati i meccanismi di motivazione (estrinseca, introiettata, identificata, intrinseca) come possibili mediatori tra ciascuna delle emozioni legate al corpo e il comportamento di attività fisica.

Le emozioni autocoscienti sono fondamentali nel motivare e regolare la maggior parte delle cognizioni, dei sentimenti e delle azioni delle persone (Fischer & Tangney, 1995): motivano le persone a comportarsi moralmente e in modo socialmente responsabile (Leith & Baumeister, 1998), promuovono la perseveranza nei compiti e nei risultati (Stipek, 1995). La vergogna, il senso di colpa e l’orgoglio sono le emozioni studiate nel contesto delle emozioni autocoscienti e delle teorie sull’immagine del corpo (Tracy & Robins, 2004) e sono probabilmente associate a processi rilevanti per la salute come il comportamento di attività fisica (Castonguay, Gilchrist, Mack, & Sabiston, 2013). La vergogna legata al corpo è un’emozione estremamente dolorosa che gli individui provano quando non riescono a soddisfare gli standard sociali interiorizzati in relazione al corpo con un focus sulle cause radicate nel sé (ad es., “Sono una persona grassa”; Sabiston et al., 2010;). Il senso di colpa legato al corpo nasce in risposta a una trasgressione comportamentale e comporta rimpianto per il fallimento (ad es., “Sono ingrassato perché non faccio sport da tre mesi”; Sabiston & Castonguay, 2014). L’orgoglio deriva da comportamenti socialmente apprezzati (ad es., l’esercizio fisico) o che presentano caratteristiche positive (ad es., essere fisicamente in forma e attraente; Tracy & Robins, 2007). L’orgoglio si declina in autentico e arrogante: il primo emerge in risposta a comportamenti specifici (“ho finito la maratona per cui mi sono allenato”), si collega alla motivazione a impegnarsi in comportamenti diretti all’obiettivo, tra cui l’attività fisica (Castonguay et al., 2013); l’orgoglio arrogante nasce invece da aspetti globali del sé (“sono una persona in forma”) che coinvolge sentimenti di grandiosità personale e di superiorità verso gli altri (Castonguay et al., 2013). Esso è associato all’autocompiacimento narcisistico (Castonguay et al., 2013).

Deci & Ryan (2002) hanno individuato diverse tipologie di motivazione: amotivazione (mancanza di intenzione di impegnarsi in un comportamento), estrinseca (partecipare per soddisfare le richieste esterne), introiettata (partecipare per evitare di sentirsi colpevoli o per proteggere la propria autostima), identificata (partecipare per l’importanza personale attribuita al risultato dell’attività) e intrinseca (cioè partecipare per il godimento intrinseco o l’interesse per l’attività). Le motivazioni identificate e intrinseche sono anche dette “motivazioni autodeterminate” in quanto l’impegno verso un comportamento è il risultato di un senso di volontà e di scelta.

Si tratta di uno studio condotto con uomini adulti (N=152), i quali hanno compilato un questionario online. Nello specifico, è stata somministrata la Weight-and BodyRelated Shame and Guilt scale (WEB-SG; Conradt et al., 2007), composta da 12 items che misurano la vergogna per il corpo, l’immagine e il peso (6 item del tipo “Mi vergogno di me stesso quando gli altri sanno quanto peso realmente”) e il senso di colpa per le abitudini alimentari, l’esercizio fisico e il controllo del peso (6 items del tipo “Quando non riesco ad allenarmi fisicamente mi sento colpevole”). Le risposte agli item variavano da 0 (mai) a 4 (sempre). L’orgoglio autentico e arrogante legati al corpo sono stati valutate utilizzando la Body-Related Pride Scale (Sabiston et al., 2010). I partecipanti hanno valutato il loro livello di accordo attraverso aggettivi descrittivi di orgoglio autentico (N items = 7; realizzato, di successo, soddisfatto, sicuro di sé, produttivo, pieno di autostima) e di orgoglio arrogante (N items = 7; egoista, arrogante, snob, presuntuoso, compiaciuto). Le risposte sono state valutate utilizzando una scala Likert a 5 punti da 1 (per niente) a 5 (estremamente).

La Behavioral Regulation in Exercise Questionnaire (BREQ; Mullen, Markland, & Ingledew, 1997) è stata utilizzata per valutare la motivazione all’attività fisica: composta da 15 item, di cui 4 valutano la regolazione estrinseca (“Faccio esercizio perché gli altri dicono che dovrei”), 3 valutano l’introiezione (“Mi sento un fallimento quando non mi alleno da un po’ di tempo”), 4 valutano la motivazione identificata (“Valuto i benefici dell’esercizio”) e 4 item valutano la motivazione intrinseca (“Faccio esercizio perché è divertente”). I partecipanti hanno risposto riferendosi ad una scala a 5 punti che va da 0 (non è vero per me) a 4 (molto vero per me).

La Leisure Time Exercise Questionnaire (LTEQ; Godin & Shephard, 1985) è stata utilizzata per esplorare il comportamento relativo all’attività fisica: consiste in tre domande a risposta aperta che valutano la frequenza media di attività fisiche lievi, moderate e intense svolte settimanalmente per almeno 15 minuti durante il tempo libero.

I risultati hanno confermato le ipotesi principali, in quanto è emerso che ogni emozione autocosciente legata al corpo si associa con la motivazione all’attività fisica e al comportamento: vergogna e senso di colpa legati al corpo correlano positivamente con i meccanismi di motivazione meno autodeterminati (estrinseca e introiettato) e si associa negativamente ai meccanismi più autodeterminati e a comportamenti di attività fisica. L’orgoglio arrogante non correla con i meccanismi di motivazione, ma correla positivamente con l’attività fisica, suggerendo che questa emozione può essere una valida strategia per iniziare gli individui all’attività fisica. La motivazione estrinseca è un mediatore significativo di tutte le emozioni autocoscienti legate al corpo, tranne che per il legame tra l’orgoglio arrogante e l’attività fisica. La vergogna e il senso di colpa erano positivamente, mentre l’orgoglio autentico era negativamente, associati alla motivazione estrinseca. Inoltre, quest’ultima si associa negativamente all’attività fisica. La motivazione intrinseca e identificata hanno anche mediato le associazioni tra senso di colpa e attività fisica: il senso di colpa è associato positivamente ad esse, che a loro volta sono positivamente associate all’attività fisica. Inoltre, la vergogna correlata al corpo si associa positivamente alla motivazione introiettata e negativamente correlata a quella intrinseca. L’orgoglio autentico correla positivamente sia con la motivazione identificata che con quella intrinseca e direttamente associato al comportamento dell’attività fisica.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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