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La Mindfulness a supporto della Didattica a Distanza

La pratica mindfulness può supportare la Didattica a Distanza: fatta all’inizio della video-lezione favorirebbe concentrazione e attenzione consapevole

Di Ilaria Di Giusto

Pubblicato il 14 Mag. 2020

Con la straordinaria ed improvvisa sospensione delle attività didattiche in tutte le scuole d’Italia a seguito dell’emergenza Covid-19, docenti, alunni e studenti si sono trovati ad affrontare una situazione senza precedenti, che li ha totalmente proiettati nell’uso della Didattica a Distanza (DaD).

 

Un uso a cui la stragrande maggioranza del personale impegnato e degli studenti interessati non era preparata e che si trova a far fronte da una parte all’urgenza ed all’emergenza di dare continuità alla didattica, in rispetto di un alienabile diritto costituzionale allo studio e, dall’altra, a far fronte alle insicurezze, all’impreparazione, al disorientamento che in alcuni casi questa situazione sta determinando. Una condizione di difficoltà che va ad aggiungersi alle già presenti situazioni di stress che intere famiglie stanno vivendo a causa dell’emergenza; isolamento sociale, paura, difficoltà economiche, e in alcuni casi, anche malattia o lutti in famiglia sono solo alcune delle preoccupazioni e delle difficoltà che stanno attanagliando le famiglie in questa condizione di emergenza.

La DaD, in alcuni casi, può arrivare a rappresentare un’ulteriore fonte di stress in aggiunta allo stress post traumatico che comincia a percepirsi nelle famiglie italiane (e non solo). In uno scenario come quello appena descritto, diventa indispensabile fare i conti con un’idea di alunni e studenti che sono probabilmente differenti da quelli con cui ciascun docente era abituato ad interfacciarsi fino a poco tempo fa. In queste settimane studenti e studentesse, alunni ed alunne sono stati catapultati in una dimensione di solitudine, di smarrimento e, in molti casi, di perdita e stravolgimento della propria normale routine quotidiana. Ulteriore angoscia e paura di non essere in grado di rispettare le scadenze date dai propri docenti, di non avere un computer funzionante o magari libero, perché utilizzato da un altro componente della famiglia, di non avere una connessione dati attiva, rischiano di inficiare maggiormente le capacità di concentrazione e attenzione già fortemente minate dalle difficoltà date dal caso. Se già nella didattica in presenza la relazione educativa poteva essere considerata base essenziale su cui poter innestare ogni processo di apprendimento, ora più che mai ogni docente è chiamato a supportare e sostenere i propri studenti ed alunni in uno dei periodi più difficili e complessi della storia contemporanea. E’ importante, quindi, privilegiare la relazione empatica per favorire il processo di costruzione dei saperi e di sviluppo di abilità e competenze, attraverso la comprensione degli stati mentali che giovani, ragazzi e bambini stanno esperendo in questo periodo di emergenza. In questa prospettiva l’utilizzo della mindfulness può essere considerato di notevole supporto alla DaD. Una pratica di consapevolezza all’inizio di una video-lezione, ad esempio, può certamente favorire una dimensione di concentrazione e di attenzione consapevole sia negli studenti che nei docenti e promuovere il clima relazionale di condivisione utile al raggiungimento di obiettivi di vicinanza (oltre che di apprendimento) da parte di entrambi gli attori della relazione. Con molta probabilità, infatti, in questo periodo di totale o parziale isolamento l’attenzione è verosimilmente orientata verso il passato e connotata dalla malinconia di quei “pezzi di vita” da cui siamo stati improvvisamente strappati, e verso il futuro, in termini di incertezza e paura di quel che potrà essere.

La mindfulness, come pratica di ancoraggio al qui ed ora, ad ogni singolo istante, può accompagnare verso una maggiore capacità di vivere il presente, indebolendo quella ruminazione data, nella nostra mente, da ricordi, emozioni, sensazioni e pensieri che ritornano ossessivamente. Contemporaneamente, favorisce una visione più attenta e compassionevole verso le proprie emozioni e, attraverso la condivisione, anche verso le emozioni degli altri. In questo modo, la pratica meditativa, viene a rappresentare uno strumento molto efficace alla (ri)costruzione di un gruppo di lavoro, di una classe, che, nonostante la lontananza, può essere in grado di ristabilire (e migliorare) le proprie connessioni relazionali ed emotive, favorendo anche un processo di mutuo supporto e sostegno, attraverso la condivisione e l’accoglienza compassionevole di quegli stati mentali verso cui è stata orientata la propria attenzione consapevole durante la pratica meditativa.

In questo prospettiva, la mindfulness diventa quindi una “buona prassi” per sostenere la DaD, favorendo la condizione di benessere, l’ottimismo e la resilienza, alleviando ansia e depressione.

Quando bambini ed adolescenti si “concentrano” su un’esperienza nel presente (la respirazione, ad esempio), la loro mente tende a calmarsi e si apre uno spazio mentale che permette loro di vedere più chiaramente ciò che sta accadendo (Kaiser Greenland, 2018, pag. 7).

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Kabat-Zinn, J. (2019). Vivere momento per momento. Tea.
  • Kaiser Greenland, S. (2018). Io e te su una nuvoletta. Vallardi.
  • Montano, A., & Villani, S. (2018). Programma Mindfulness “Il Fiore dentro”. Erickson.
  • Snel, E. (2015). Calmo e attento come una ranocchia. Red.
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