
Il presente studio si propone di indagare l’utilizzo di strumenti tecnologici da parte degli adolescenti con particolare attenzione ai fattori che possono influire sul loro benessere e qualità della vita.
Il presente contributo è il primo di una serie di articoli che illustreranno al pubblico un recente studio esplorativo nato all’interno del progetto Web (In)dipendente, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche Antidroga, realizzato per promuovere e favorire un uso controllato e responsabile del web da parte dei minori.
L’adolescenza è un periodo della vita caratterizzato da importanti cambiamenti corporei e comportamentali che coinvolgono l’individuo in relazione al suo ambiente sociale e culturale (Palmonari, 2011). I giovani crescono oggi in un ambiente mediale convergente (Livingstone & Haddon, 2009) dove è sempre più difficile distinguere l’esperienza online da quella offline. Non solo i Social Network e le applicazioni accessibili da smartphone e tablet, ma anche accessori facilmente indossabili come smart watch e fitness trackers o giocattoli connessi a internet, rendono la vita online sempre più pervasiva (Mascheroni & Holloway, 2019) spesso a discapito di altre attività.
Secondo il report EUKIDS Italia, su un campione di 1006 giovani dai 9 ai 17 anni, i ragazzi trascorrono mediamente su internet 2,6 ore al giorno, senza differenze di genere (Mascheroni & Olafsson, 2018).
L’utilizzo così diffuso di questi strumenti e l’idea che possa avere un impatto negativo sul benessere psicologico dei ragazzi è stato oggetto di numerose ricerche e anche di interventi governativi (UK Commons Select Committee, 2017). Tuttavia, a oggi, c’è ancora poco consenso sul se e in che modo la fruizione di contenuti online possa influire sul benessere psicologico dei ragazzi (Smith, Ferguson, & Beaver, 2018) (Etchells, Gage, Rutherford, & Munafò, 2016) (Parkes, Sweeting, Wight, & Henderson, 2013) (Katikalapudi, Chellappan, Montgomery, Wunsch, & Lutzen, 2012) (Bélanger, Akre, Berchtold, & Michaud, 2011) e i risultati non sembrano sufficienti per giustificare interventi sociali e politici sul tema (Orben & Przybylski, 2019).
Bisogna però evidenziare che i dati di queste ricerche sono per loro natura estremamente complessi da interpretare, perché spesso basati su analisi secondarie di set di dati sociali su larga scala o su una autovalutazione della quantità di tempo trascorso online come fattore determinante degli effetti positivi o negativi della tecnologia.
Oltre al fatto che l’auto valutazione del tempo trascorso online è molto difficile e spesso errata (Scharkow, 2016) (Short, et al., 2009) dobbiamo anche chiederci se sia possibile oggi distinguere in modo preciso il tempo online da quello offline. È praticamente impossibile, inoltre, definire con certezza il nesso di causalità, ovvero se sia l’utilizzo della tecnologia a far peggiorare il livello di benessere o se un livello di benessere basso porti a un utilizzo maggiore di strumenti tecnologici.
L’intento di questo lavoro è osservare quali fattori legati alla vita online dei ragazzi potrebbero influire sul loro benessere, oltre a quello del tempo trascorso online. I fattori che abbiamo indagato sono stati il tempo trascorso online, il tempo dedicato al sonno e lo svolgere attività sportivo/ricreative durante la settimana.
Tempo trascorso online
Il numero di ore che gli adolescenti trascorrono online è in costante aumento. Secondo i dati della Società Italiana di Pediatria, il numero di adolescenti tra gli 11 e i 17 anni che naviga quotidianamente su internet è passato dal 56% di 4 anni fa al 72% del 2018 (SIP – Società Italiana di Pediatria, 2019). A connettersi maggiormente sono le ragazze (87,5%). Il 60% dei ragazzi del campione controlla lo smartphone come prima cosa al risveglio e come ultima prima di addormentarsi.
Il sonno
Messaggio pubblicitario Il sonno è una attività fondamentale a tutte le età, ma riveste una particolare importanza soprattutto tra i più giovani. La National Sleep Foundation ha individuato per i ragazzi di 6-13 anni un numero di ore di sonno comprese tra le 9 e le 11, mentre per i teenager tra i 14 e i 17 anni 8 -10 ore (National Sleep Foundation, 2015).
Il fatto che le nuove tecnologie, attraverso attività, giochi o promuovendo la continua disponibilità degli utenti e il timore di perdere un possibile aggiornamento su un Social Network, possano ridurre il tempo dedicato al sonno da parte degli adolescenti è stato oggetto di numerose indagini (Scott, Biello, & Cleland, 2018) (Mei, et al., 2018) (Munezawa, et al., 2011) (Van den Bulck, 2007).
In letteratura sono stati individuati numerosi effetti psicologici, comportamentali e fisici causati da un sonno non adeguato, come il calo del rendimento scolastico, la difficoltà di regolazione delle emozioni, l’alterazione dei processi cognitivi e dello stato di salute in generale negli adolescenti (Arora, Albahri, Omar, Sharara, & Taheri, 2018) (Arora, et al., 2013; ) (Dube, Khan, Loehr, Chu, & Veugelers, 2017) (Gruber, et al., 2012) (Dahl & Levin, 2002).
L’attività fisico/ricreativa
L’attività fisico/ricreativa riveste un ruolo molto importante nell’infanzia e nell’adolescenza, sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’attività fisica è fondamentale per prevenire situazioni di disagio mentale e fisico e raccomanda politiche regionali prioritarie (Cavill, Kahlmeier, & Racioppi, 2006). Nel 2016 è stata pubblicata la Strategia sull’attività fisica per la regione europea 2016-2025, in cui viene sottolineato l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone attraverso una regolare attività fisica. Per quanto riguarda la popolazione giovanile, l’OMS sostiene che un adeguato livello di attività fisica sia un fondamentale prerequisito per lo sviluppo cognitivo, motorio e delle competenze sociali dei ragazzi (WHO Regional Office for Europe, 2016). A livello internazionale 3 adolescenti su 4 (di età compresa tra 11 e 17 anni) non svolgono attività fisica come raccomandato dall’OMS. In Italia, il Rapporto Istisan Movimento, sport e salute: l’importanza delle politiche di promozione dell’attività fisica e le ricadute sulla collettività, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), mostra come un bambino su 4 dedichi al massimo 1 giorno la settimana (almeno 1 ora) a giochi di movimento (De Mei, Cadeddu, Luzi, & Spinelli, 2018) a fronte di livelli raccomandati per la fascia 5-17 anni di almeno 60 minuti giornalieri.
La relazione tra attività sportiva e benessere psicologico è stata indagata sia sul territorio nazionale (Roggero, et al., 2009) che internazionale. Una review di studi internazionali sugli effetti psicologici e sociali della partecipazione in attività sportive da parte di ragazzi e adolescenti ha mostrato un miglioramento generale dell’autostima, delle capacità di interazione sociale e una riduzione di sintomi depressivi (Eime, Young, Harvey, Charity, & Payne, 2013). Gli effetti dell’attività sportiva, soprattutto se di squadra, sull’umore e sul minor rischio di sviluppare depressione sono stati confermati in un recente studio della Washington University di St. Louis (Gorham, Jernigan, Hudziak, & Barch, 2019).
Leggi gli altri articoli sull’argomento:
- Web (In)dipendente: il benessere e l’utilizzo delle nuove tecnologie tra i più giovani – Uno sguardo ai dati su tempo trascorso online, sonno e attività fisica – Pubblicato su State of Mind il 12 Febbraio 2020
- Web In(dipendente): il benessere e l’utilizzo delle nuove tecnologie tra i più giovani – Il progetto – Pubblicato su State of Mind il 19 Febbraio 2020
- Web In(dipendente): il benessere e l’utilizzo delle nuove tecnologie tra i più giovani – Cosa ci dicono i risultati – Pubblicato su State of Mind il 25 Febbraio 2020
Consigliato dalla redazione
Web In(dipendente): il benessere e l'utilizzo delle nuove tecnologie tra i più giovani - Il progetto
Bibliografia
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