Il narcisismo si associa tipicamente a disfunzioni nelle relazioni interpersonali e ad agiti caratterizzati da una quota di aggressività, condotte prepotenti e vendicative. Uno studio analizza come questi comportamenti si declinano all’interno della relazione di coppia.
La letteratura ha dimostrato che il narcisismo è tipicamente associato a disfunzioni nelle relazioni interpersonali. Esso è caratterizzato da mancanza di empatia e senso pervasivo di grandiosità, i quali influenzano significativamente la tendenza ad agire dell’individuo, con la messa in atto di comportamenti disfunzionali, tra cui ad esempio l’aggressività interpersonale e le condotte prepotenti e vendicative. Tutti questi comportamenti sono strettamente legati alla qualità della relazione con il partner e, in particolare, alle diverse forme di abuso psicologico perpetrato all’interno della relazione di coppia (Brown et al., 2004).
Lo scopo del presente studio è analizzare le influenze dirette e indirette di due tipologie di narcisismo sull’abuso psicologico nelle relazioni di coppia, tenendo conto delle differenze di genere ed esplorando il ruolo mediatore della gelosia romantica; la quale è spesso riconosciuta come una delle principali cause di abuso psicologico nelle relazioni sentimentali (Buss, 2000).
Nello specifico, le due varianti di narcisismo sono definite come narcisismo grandioso e vulnerabile. Esse condividono determinate caratteristiche (ad es. fantasie grandiose e sfruttamento degli altri); ma differiscono per alcuni tratti rilevanti, i quali si ipotizza possano avere un’influenza diversa sull’abuso psicologico all’interno della relazione. Gli individui narcisistici grandiosi sono caratterizzati da arroganza, grandiosità, egoismo, mancanza di empatia e usano strategie disadattive per aumentare le loro opinioni su sé stessi. Queste strategie sono, in realtà, illusive, dal momento che i grandi narcisisti hanno bisogno di continue approvazioni e conferme da parte degli altri. Questa forma di narcisismo tende ad essere più frequente nei maschi rispetto alle femmine; al contrario, nessuna significativa differenza di genere emerge riguardo al narcisismo vulnerabile (Grijalva et al., 2015). Gli individui narcisisti vulnerabili, invece, tendono ad essere timidi, imbarazzati e ansiosi, con una fragile autostima che è influenzata e regolata dalle risposte degli altri. Questa forma di narcisismo è accompagnata da una ridotta felicità e soddisfazione per la vita, problemi psicopatologici (ad es. depressione, ansia e paranoia) e tende ad essere associato con attaccamento romantico ansioso e sensibilità al rifiuto.
L’abuso psicologico è una forma di violenza interpersonale che viene attuata attraverso un’ampia varietà di gesti e comportamenti (ad es. il dominio, il controllo, l’isolamento, le minacce fisiche e verbali). L’insieme di questi atteggiamenti comportano conseguenze significative e negative per il benessere psicologico, fisico e relazionale dei soggetti maltrattati.
La gelosia romantica è un sentimento comune e frequente all’interno della relazione di coppia e può essere definita da molteplici manifestazioni emotive, cognitive e comportamentali. La tendenza a provare sentimenti di gelosia all’interno delle relazioni sentimentali varia significativamente in base al sesso: le femmine tendono a provare sentimenti di gelosia più frequentemente e intensamente rispetto ai maschi (Aumer, Bellew, Ito, Hatfield e Heck, 2014). Quando la gelosia viene vissuta ad alto livello o sorge in risposta a situazioni infondate e immaginarie, può indurre una vasta gamma di effetti, influenzando in modo significativo il benessere degli individui e può avere un impatto negativo sulla soddisfazione generale della vita e sulla qualità delle relazioni. Numerosi studi hanno ampiamente documentato che l’eccessiva gelosia può portare ad atti di violenza sessuale, fisica e psicologica nei confronti del partner, o anche casi di omicidio e suicidio (O’Leary, Smith-Slep e O’Leary, 2007).
Il campione finale del presente studio comprendeva 473 partecipanti (213 maschi), di età compresa tra 18 e 30 anni, coinvolti in una relazione romantica stabile. Gli strumenti utilizzati sono:
- Hypersensitive Narcissism Scale (HSNS; Fossati et al., 2009): è un questionario self-report, composto da 10 items, che valuta il narcisismo vulnerabile utilizzando affermazioni che riguardano sentimenti di ipersensibilità (ad es. “Spesso interpreto le osservazioni degli altri in modo personale”).
- Narcissistic Personality Inventory (NPI-16: Ames, Rose, & Anderson, 2006; Fossati, Borroni, & Maffei, 2008): è un questionario self-report utilizzato per valutare il livello di narcisismo grandioso. È composto da 16 coppie di elementi, ciascuna costituita da due affermazioni opposte che il partecipante sceglie in base alle proprie convinzioni e sentimenti (ad es. “Sono più capace delle altre persone” e “C’è un molto che posso imparare da altre persone”).
- Short Form of the Multidimensional Jealousy Scale (SF-MJS: Elphinston et al., 2011; Tani & Ponti, 2016), composto da 17 items. L’SF-MJS è un questionario che valuta la gelosia prendendo in considerazione tre dimensioni principali: la gelosia cognitiva, la gelosia emotiva e la gelosia comportamentale. Nello specifico, la prima dimensione si riferisce alla tendenza del soggetto ad avere sospetti, pensieri e dubbi relativi alla fedeltà del partner (ad es. “Sospetto che il mio partner veda segretamente qualcun altro del sesso opposto”); la seconda dimensione si riferisce alle risposte affettive del soggetto nei confronti di possibili minacce alla propria relazione (ad es. “Il tuo partner ti commenta quanto sia bello un particolare membro del sesso opposto”); infine, la terza dimensione valuta la presenza di comportamenti di controllo e intrusione messi in atto dal soggetto (ad es. “Guardo nei cassetti, la borsa o le tasche del mio partner”).
- Multidimensional Measure of Emotional Abuse (MMEA: Bonechi& Tani, 2011b; Murphy & Hoover, 1999): è una scala self-report, composta da 28 items, utilizzata per valutare la presenza di abuso psicologico nella relazione di coppia negli ultimi sei mesi. In particolare, l’abuso psicologico viene analizzato sulla base di quattro dimensioni principali di questo costrutto: comportamenti restrittivi, denigrazione, ritiro ostile (comportamenti volti a punire il partner o aumentare l’ansia e l’insicurezza sulla relazione) e dominanza/intimidazione.
Nel complesso, i livelli di abuso psicologico all’interno delle relazioni di coppia erano elevati; quasi tutti i partecipanti (98,9%), infatti, hanno riferito che nei sei mesi precedenti si era verificata una forma di abuso psicologico nelle loro relazioni. Lo studio dimostra che le due forme di narcisismo sono entrambe legate all’abuso psicologico, ma in modi diversi. Il narcisismo vulnerabile, infatti, era collegato all’abuso psicologico solo indirettamente, attraverso il ruolo della gelosia romantica: i partecipanti che hanno riportato livelli elevati di questa dimensione tendono a provare un alto livello di gelosia nei confronti dei loro partner e, a loro volta, questa sensazione è un fattore di rischio significativo per l’abuso psicologico. Al contrario, il narcisismo grandioso era positivamente e direttamente associato all’abuso psicologico all’interno della relazione sentimentale. In altre parole, individui narcisistici grandiosi che sono indifferenti rispetto ai sentimenti del loro partner e hanno difficoltà a comprendere l’impatto dei loro comportamenti sugli altri, tendono ad attuare l’abuso psicologico attraverso comportamenti come isolamento, denigrazione, disprezzo e controllo del partner, al fine di mantenere alta la propria immagine personale e mantenere il dominio nella relazione. Le analisi finali dimostrano che questo modello era invariante per maschi e femmine.
Ci sono alcune limitazioni al presente studio: in primo luogo, la ricerca si basava solo su misure self-report; in secondo luogo, non è stata considerata la variabile di desiderabilità sociale; in terzo luogo, dato il disegno dello studio trasversale, è impossibile inferire relazioni casuali e determinare la direzione degli effetti osservati. Inoltre, sono state prese in considerazione solo le relazioni eterosessuali; sarebbe interessante esplorare il ruolo che queste variabili svolgono in altri tipi di relazioni. Infine, il modello testato non è esaustivo e altre variabili possono certamente svolgere un ruolo significativo nell’interazione tra questi costrutti (ad es. attaccamento ansioso).