In letteratura sono riportati numerosi studi che valutano le conseguenze psichiche in seguito a tre diverse tipologie di disastri: naturali, tecnologici e provocati volontariamente dall’uomo come gli attacchi terroristici.
La serie di disturbi provocati da tali eventi comprende: disturbo da stress post-traumatico (PTSD), disturbo depressivo maggiore (MDD), abuso d’alcol, disturbi d’ansia e di somatizzazione, problemi comportamentali, come violenze domestiche, e molti altri sintomi di sofferenza psichica, disturbi della performance e della reattività̀ psicologica. Questi effetti sono stati rilevati sia in conseguenza di disastri naturali, quali eruzioni vulcaniche, incendi, alluvioni, uragani, frane e terremoti, sia in disastri tecnologici, quali guasti a impianti nucleari o petroliferi, affondamento di navi, crollo di una diga e disastri aerei, sia in tragedie provocate volontariamente dall’uomo, come gli attacchi terroristici.
Gli effetti sulla psiche degli eventi traumatici: uno studio sperimentale
Sulla base di queste premesse, un recente studio, condotto dall’Oxford Academy e pubblicato su Sleep, ha cercato di indagare la relazione tra resilienza (adattamento alle avversità), stress peritraumatico (dove i sintomi compaiono durante o subito dopo l’esperienza traumatica e sono reazioni intense che causano una menomazione significativa sul piano della realtà), PTSD, gravità dei sintomi depressivi e disturbi riguardanti il sonno nei sopravvissuti al terremoto di Haiti del 2010 dopo due anni dall’evento.
Il campione era composto da 165 partecipanti, aventi un’età media pari a 30,7 anni (SD= 11.07), la maggior parte dei soggetti erano maschi (52,1%). Tutti i soggetti vivevano a Port-au-Prince, Haiti, località colpita dal terremoto del 2010. I ricercatori hanno utilizzato diversi test quali: il Peritraumatic Distress Inventory, il PTSD Checklist Specific, il Beck Depression Inventory e il Connor-Davidson Resilience Scale.
Dai risultati emerge che il 60.4% dei partecipanti riferivano di aver provato paura di morire durante il terremoto, il 94% sperimentavo sintomi di insonnia successivi all’evento ed infine il 43% aveva incubi notturni. Inoltre, il 42.4% dei soggetti mostrava livelli significativi legati al PTSD mentre il 21,8% riportava sintomi depressivi. Vi era inoltre una correlazione positiva tra disturbi del sonno e lo stress peritraumatico, con il PTSD e con i sintomi depressivi, mentre non è stata rilevata alcuna correlazione significativa con i fattori di resilienza. Di conseguenza i fattori di rischio più significativi riguardanti i disturbi del sonno risultano essere lo stress peritraumatico, il PTSD e i sintomi depressivi.
In conclusione
Questo studio epidemiologico risulta essere uno dei primi che indaga la prevalenza riguardante i disturbi del sonno tra i sopravvissuti del terremoto di Haiti del 2010, e le correlazioni con lo stress peritraumatico, il PTSD, i sintomi depressici e la resilienza.
Pertanto appare evidente che il sonno sia uno degli aspetti più importanti su cui lavorare negli interventi volti a migliorare il funzionamento quotidiano e la qualità del benessere nelle popolazioni colpite da disastri naturali.