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L’obesità precoce influisce sull’apprendimento e sulla memoria dei bambini

Secondo un recente studio condotto su 233 bambini, l'obesità infantile influenzerebbe l’ apprendimento e la memoria dei più piccoli.

Di Lucia Marangia

Pubblicato il 04 Giu. 2018

Aggiornato il 26 Giu. 2019 11:14

Un nuovo studio pubblicato su Obesity suggerisce che l’ obesità precoce influenza l’ apprendimento e la memoria dei bambini. Questo studio ha trovato un collegamento tra il peso dei bambini nei primi due anni di vita e le loro prestazioni sui test cognitivi in età scolare, periodo in cui il cervello sviluppa processi neurologici che ne vanno a modificare il funzionamento.

 

I ricercatori sostengono che l’ obesità, che può disregolare gli ormoni che agiscono in più regioni cerebrali, è associata a una cognizione più bassa negli adulti. Fino ad ora, nonostante la crescente prevalenza dell’ obesità infantile, c’è stata una scarsa ricerca sull’impatto dei chili di troppo, su come i bambini imparano, ricordano le informazioni e gestiscono l’attenzione e gli impulsi.

Nan Li, autore principale dello studio ha sostenuto che, i primi anni di vita sono fondamentali per lo sviluppo della cognizione, e ciò che è stato studiato è se l’adiposità della prima vita ha un impatto sulle abilità cognitive negli anni a venire.

I ricercatori dell’università di Broun, a Providence, in Rhode Islad, hanno preso in esame 233 bimbi, dividendoli in due gruppi, magri e non magri. Oltre ad essere misurati per peso e altezza nei primi due anni di vita, ogni bambino è stato seguito nel tempo tramite visite domiciliari da parte di personale formato. Ogni bambino ha partecipato ad almeno una misurazione delle proprie capacità cognitive all’età di cinque anni o otto anni.

I bambini nello studio hanno effettuato una serie di test che valutavano le loro capacità cognitive generali, la memoria, l’attenzione e l’impulsività. Altri test hanno misurato le capacità intellettuali generali dei bambini, comprese le abilità verbali e le capacità organizzative. Una batteria di compiti computerizzati ha valutato l’attenzione dei bambini, l’impulsività e il controllo esecutivo, e un gioco di labirinto ha testato la memoria visuo-spaziale dei bambini. Un test di sequenziamento ha valutato la memoria di lavoro e un altro gruppo di test ha valutato il ragionamento percettivo.

I ricercatori hanno scoperto che il peso corporeo non sembra influenzare le prestazioni in tutti i test, ma ha avuto comunque degli impatti significativi: l’eccesso di adiposità nella prima età è stato associato a un più basso punteggio, in età scolare, di QI, ragionamento percettivo e memoria di lavoro. Per ragionamento percettivo si intende la capacità dei bambini di esaminare un problema, attingere alle capacità visive-motorie e visive-spaziali, organizzare i loro pensieri, creare soluzioni e quindi testare quelle soluzioni.

Gli autori spiegano che ci sono diversi meccanismi biologici con cui il sovrappeso precoce potrebbe influenzare il neurosviluppo, incluse le citochine proinfiammatorie che attivano le vie infiammatorie nei bambini e negli adulti.

L’infiammazione sistematica può interessare più regioni cerebrali rilevanti per le abilità cognitive e, come precedenti studi condotti su roditori hanno dimostrato, influenzare negativamente l’apprendimento spaziale e la memoria. La disregolazione degli ormoni che agiscono sulle regioni del cervello tra cui l’ipotalamo, la corteccia prefrontale e l’ippocampo potrebbe influenzare negativamente la cognizione.

I ricercatori hanno sottolineato che la dimensione del campione del loro studio era limitata e che ulteriori studi dovrebbero essere condotti per confermare i risultati ottenuti.

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