Lucia Marangia
Articoli di Lucia Marangia
Secondo un recente studio, i bambini di pochi mesi anche se non sanno parlare, sono in grado di fare deduzioni e compiere alcuni tipi di ragionamento logico
Fumo di sigaretta: i ricercatori della Florida State University di Tallahassee hanno indagato come i danni del fumo passino di padre in figlio. Hanno scoperto che le modificazioni epigenetiche che i padri fumatori trasmettono ai figli sarebbero le responsabili dei danni, anche cognitivi, alla progenie
Secondo un recente studio condotto nell’Università di Turku, regolare la dieta in gravidanza, consumando più pesce grasso e acidi grassi polinsaturi, contribuirebbe allo sviluppo cerebrale del neonato e ad altre importanti funzioni fondamentali come la vista. Specialmente se assunto negli ultimi mesi
Pazienti con ADHD sembrano avere più del doppio delle probabilità di sviluppare malattie a insorgenza precoce come il Parkinson rispetto a persone senza ADHD. Tale rischio aumenta ancora di più per quei pazienti con ADHD che hanno assunto farmaci stimolanti come metilfenidato sali di anfetamina misti e dexmetilfenidato
Le persone affette da ADHD hanno diverse difficoltà nella gestione delle risposte emotive, con risposte caotiche, ansia e depressione. L’interesse per tale dimensione del disturbo ha portato negli anni a scoprire che esistono alcune aree cerebrali alterate che potrebbero essere direttamente implicate in tali aspetti
Seguire un percorso di psicoterapia che include attività di pet therapy porta notevoli vantaggi nel trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) permettendo un miglioramento più veloce grazie ad una riduzione della disattenzione e un miglioramento delle abilità sociali.
Obesità e autocontrollo nei bambini: un recente studio della Ohio University ha cercato di capire se e come l’autoregolazione incide nello sviluppo di obesità nei bambini. I risultati mostrano differenze tra maschi e femmine circa il ruolo dell’autocontrollo.
Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza. Tra i principali fattori di rischio ritroviamo l’invecchiamento. Oltre a ciò, alcuni studi suggeriscono che anche l’obesità legata all’alimentazione possa essere collegata al suo manifestarsi aggravando gli effetti dell’invecchiamento.
La rabbia è un’emozione che può insorgere nel periodo post-partum ma che può essere difficilmente accettata e riconosciuta anche a livello sociale. Secondo i ricercatori però è importante monitorarla, al pari di altre emozioni, per il benessere di madre e figlio
Un recente studio conferma che il distacco dalla madre e l’assenza del sostegno materno nella prima infanzia può avere numerose conseguenze fisiologiche e comportamentali sullo sviluppo del bambino che possono contribuire a un modello di vulnerabilità complesso e mutevole nel corso della vita.
Le emozioni che le madri sperimentano durante la gravidanza possono influire in maniera significativa sul comportamento del bambino ed in particolare sembrano influenzare la qualità del sonno. Nello specifico, bambini con madri che manifestano un umore maggiormente depresso soffrono di più di disturbi del sonno.
Secondo un recente studio della Binghamton University State di New York, i figli di genitori molto critici mostrano meno attenzione alle emozioni espresse e comunicate attraverso le espressioni facciali. Ciò influenzerebbe le loro relazioni sociali e sembra essere legato a un maggiore rischio di sintomi psicopatologici
L’educazione alimentare basata sulla percezione sensoriale sembra promuovere una certa disponibilità e predisposizione nello scegliere alimenti più sani nei bambini, come frutta e verdura. Nell’approccio a cibi nuovi i bambini acquisiscono un ruolo attivo di scoperta attraverso l’uso di tutti i cinque sensi.
Secondo un recente studio condotto su 233 bambini, l’obesità infantile influenzerebbe l’ apprendimento e la memoria dei più piccoli.
L’uso di farmaci e antidepressivi nelle donne sembra correlare positivamente con la frequenza di episodi di interruzione spontanea di gravidanza nel primo trimestre. La depressione maschile inoltre sembrerebbe legata a una minore probabilità di concepire un figlio.
Secondo una recente ricerca i bambini preferiscono ascoltare le voci dei loro coetanei. I ricercatori ipotizzano anche che i suoni della voce dei coetanei siano ascoltati con più interesse dai neonati in quanto suoni che anche loro potrebbero emettere
Le esperienze musicali condivise tra genitori e figli, a qualsiasi età, sono state associate ad una migliore percezione della qualità del rapporto genitore-figlio nella giovane età adulta. Ciò dipende dalla possibilità di fare esperienza di una maggiore sincronizzazione e condivisione delle proprie emozioni.