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Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI): prove di efficacia – La collaborazione con la Queensland University of Technology di Brisbane

In collaborazione con la Queensland University of Technology di Brisbane è stato condotto uno studio di efficacia sulla Terapia Metacognitiva Interpersonale

Di Giancarlo Dimaggio

Pubblicato il 20 Nov. 2017

In collaborazione con la Queensland University of Technology di Brisbane è stato condotto un nuovo studio di efficacia sulla Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) attraverso una multiple baseline case series con 7 pazienti, con disturbi di personalità non borderline

 

Nella psicoterapia contemporanea è indispensabile tentare di fornire prove dell’efficacia di quello che si fa. È una questione di responsabilità verso i pazienti. I tempi dei maestri autoproclamati sono finiti da tempo.

La Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI): dalle prove di efficacia su casi singoli alle case series

La Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI), prima formulata per un ampio ventaglio di disturbi di personalità (Dimaggio & Semerari, 2003; Dimaggio et al., 2007), è stata successivamente manualizzata (Dimaggio, Montano, Popolo & Salvatore, 2013) per pazienti con disturbi non-borderline, quali evitante, narcisista, ossessivo-compulsivo, dipendente, paranoide. Le procedure della Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) sono state descritte nel massimo dettaglio, in modo che le procedure fossero riproducibili con un training adeguato. Questa manualizzazione era il primo passo per testarne l’efficacia e possibilmente diffondere l’approccio all’estero.

Inizialmente abbiamo pubblicato alcuni casi singoli di a buon outcome, di pazienti con vari disturbi di personalità, segno che la terapia poteva funzionare, ma naturalmente era un livello del tutto preliminare: si selezionano i casi proprio perché sono andati a buon fine!

Il secondo passaggio è stato la case series svolta al Centro di Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) di Roma. Tre pazienti hanno soddisfatto i criteri di inclusione – disturbi di personalità non borderline e che soddisfacessero almeno 10 criteri di disturbo di personalità. I pazienti  hanno ricevuto 2 anni di terapia individuale, con follow-up a 3 mesi. I pazienti hanno tutti completato il trattamento e le terapie sono andate bene (Dimaggio et al., 2017). Anche questo però è un passaggio preliminare, anche se di maggiore solidità. Il campione è molto piccolo, i terapeuti sono tra i fondatori dell’approccio con Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) e lo studio si è svolto alla lettera in casa. Era necessario riprodurlo e ampliarlo.

Prove di efficacia a multiple baseline: la collaborazione con la Queensland University of Technology di Brisbane

In collaborazione con la Queensland University of Technology di Brisbane abbiamo condotto un nuovo studio di efficacia. Ho formato con tre giorni di corso, più supervisione regolare mensile un gruppetto di giovani colleghe e lì abbiamo attuato una multiple baseline case series con 7 pazienti, di nuovo con disturbi di personalità non borderline.

Il disegno multiple baseline prevede misure dei sintomi settimana dopo settimana e il trattamento inizia solo quando i sintomi sono stabili, in questo modo si evita che alcuni pazienti sembrino migliorare solo perché magari dopo un’acuzie andavano naturalmente verso una fase di remissione.

L’articolo di Gordon-King, K., Schweitzer, R.D. & Dimaggio, G. (in stampa). Metacognitive Interpersonal Therapy for Personality Disorders Featuring Emotional Inhibition: A Multiple baseline Case Series. è stato accettato dal Journal of Nervous and Mental Disease, seguendo un lavoro di caso singolo tratto da questa serie da poco pubblicato (Gordon-King, Schweitzer & Dimaggio, 2017).

I risultati sono stati molto confortanti. C’è stata una sola interruzione prematura di trattamento, ma comunque con buon outcome che la paziente ha attribuito ai farmaci. Tutti i pazienti sono andati bene in termini di riduzione importante del numero di criteri soddisfatti per disturbi di personalità. Per dire, tutti i pazienti alla fine della Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) non avevano più diagnosi di DP e massimo 7 criteri rimasti. Solo un paziente è passato da 27 criteri a 11, mantenendo quindi la diagnosi di DP Non Altrimenti Specificato. I risultati erano clinicamente significativi anche per quanto riguarda misure di sintomi psicologici generali e ansia e depressione, funzionamento sociale e alessitimia. Insomma, una roba niente male. Tra l’altro sommato alla case series, precedente abbiamo 10 pazienti trattati con 1 solo drop-out e nessuno adverse effect. Il passo successivo è di avere studi di efficacia randomizzati con gruppi di controllo, per valutare la tenuta di questi risultati che appaiono molto incoraggianti.

Ricordiamo che la Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) è un modello sviluppato interamente in Italia, che prende il modello della metacognizione di Semerari e colleghi (1999), adotta una formulazione del caso basato sul concetto di schema interpersonale patogeno per come operazionalizzato da Luborsky & Crits-Christoph (CCRT, Tema Relazionale Conflittuale Centrale) e si basa sul modello dei dei sistemi motivazionali multipli, che partendo da Gilbert, Lichtenberg e Panksepp, è stato sviluppato e testato e applicato clinicamente in Italia dai colleghi di area cognitivo evoluzionistica (Liotti & Monticelli, 2011; Fassone et al., 2016; Ivaldi, 2017).

Altri lavori di efficacia sono in corso, in Italia e all’estero (Norvegia, Danimarca e Spagna), riporteremo i risultati appena saranno disponibili.

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Giancarlo Dimaggio
Giancarlo Dimaggio

Psichiatra e Psicoterapeuta - Socio Fondatore del Centro di Terapia Metacognitiva-Interpersonale

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Gordon-King, K., Schweitzer, R.D. & Dimaggio, G. (in stampa). Metacognitive Interpersonal Therapy for Personality Disorders Featuring Emotional Inhibition: A Multiple baseline Case Series. Journal of Nervous and Mental Disease.
  • Gordon-King, K., Schweitzer, R.D. & Dimaggio, G. (2017). Behavioural Activation in the Treatment of Metacognitive Dysfunctions in Inhibited-Type Personality Disorders: A Case Study. Psychotherapy, 54, 252-259. DOI: 10.1037/pst0000120
  • Dimaggio, G., Salvatore, G., MacBeth, A., Ottavi, P., Buonocore, L. & Popolo, R. (2017). Metacognitive Interpersonal Therapy for personality disorders: A case study series. Journal of Contemporary Psychotherapy, 47, 11-21.  DOI: 10.1007/s10879-016-9342-7
  • Dimaggio, G., Montano, A., Popolo, R. & Salvatore, G. (2013). Terapia Metacognitiva Interpersonale per i disturbi di personalità. Milano: Raffaello Cortina, 2013
  • Dimaggio, G., Semerari, A., Carcione, A., Nicolò, G. & Procacci, M. (2007). Psychotherapy of Personality Disorders: Metacognition, States of Mind and Interpersonal Cycles. London: Routledge.
  • Dimaggio, G. & Semerari, A. (Eds.) (2003). I disturbi di personalità. Modelli e trattamento. Stati mentali, metarappresentazione, cicli interpersonali. Roma-Bari: Laterza
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