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La paura delle malattie: affrontare e superare l’ansia per la salute e l’ipocondria (2016) – Recensione

Il libro La paura delle malattie costituisce una guida per il trattamento cognitivo comportamentale dell' ansia per la salute.

Di Marianna Palermo

Pubblicato il 22 Mar. 2017

Aggiornato il 08 Dic. 2017 16:25

Attraverso il libro “La paura delle malattie”, Gordon Asmundson (professore e ricercatore in Psicologia e in Chinesiologia al Canadian Institutes of Health Research) e Steven Taylor (professore al Dipartimento di Psichiatria dell’Università della British Columbia) cercano di spiegare quando l’ ansia per la salute diventa eccessiva e in che modo, attraverso un manuale di auto-aiuto, è possibile venir fuori dai circoli viziosi che caratterizzano tale disturbo.

Marianna Palermo, OPEN SCHOOL STUDI COGNITIVI MILANO

 

[blockquote style=”1″]Ognuno di noi, di tanto in tanto, si preoccupa per la propria salute, spesso anche solo per capire le ragioni delle sensazioni che avverte; e ognuno di noi si è almeno una volta chiesto se il proprio mal di stomaco dipendesse da ciò che aveva mangiato o non fosse piuttosto il sintomo di un’ulcera, se il proprio mal di testa e i propri occhi infiammati fossero conseguenza di una giornataccia o di un tumore al cervello […].[/blockquote]

Ma quando questi pensieri diventano pervasivi tanto da ostacolare le attività quotidiane? E quando l’ansia correlata a tali pensieri diventa disturbante e patologica?

Attraverso il libro “La paura delle malattie”, Gordon Asmundson (professore e ricercatore in Psicologia e in Chinesiologia al Canadian Institutes of Health Research) e Steven Taylor (professore al Dipartimento di Psichiatria dell’Università della British Columbia) cercano di spiegare quando l’ansia per la propria salute diventa eccessiva e in che modo, attraverso un manuale di auto-aiuto, è possibile venir fuori dai circoli viziosi che caratterizzano tale disturbo.

Il testo è suddiviso in 3 parti: nella prima parte si cerca di guidare i lettori nella scoperta delle origini della propria ansia per la salute e nell’individuazione della presenza di altri possibili disturbi d’ansia o depressivi; nella seconda parte si descrivono le modalità per interrompere i circoli viziosi correlati all’ansia per la salute e per eliminare sia i pensieri che i comportamenti ansiogeni associati; nell’ultima parte si discute, invece, della prevenzione delle ricadute e di come si possano modificare i rapporti con i medici e coi familiari che si mostrano spesso esasperati o iperprotettivi nei confronti della persona ansiosa.

 

Ansia per la salute: la diagnosi clinica e quelle differenziali

L’ansia in generale è un’emozione che si esperisce quando si teme che possa accadere qualcosa di pericoloso; l’incertezza del futuro e l’impossibilità di controllare tutto ciò che possa accadere genera uno stato di tensione intenso. Per questo, l’ansia genera delle reazioni fisiologiche e comportamentali che preparano il nostro corpo a reagire nel caso in cui si verificasse davvero l’evento temuto: aumenta la frequenza cardiaca, il respiro è affannoso, i muscoli sono in tensione e si possono provare altre reazioni, quali nausea, sudorazione o sensazione di ovattamento.

L’ansia per la salute, nello specifico, viene esperita nelle situazioni in cui si teme che il benessere fisico possa essere compromesso da qualcosa di molto grave. Essendo una forma d’ansia, è anch’essa caratterizzata dalla presenza di una serie di modificazioni fisiologiche, comportamentali e cognitive e la sua intensità può collocarsi su un continuum che varia da un livello basso ad uno alto e completamente invalidante. La persona che soffre di ansia per la salute, di fatto, avverte davvero dei sintomi fisici che non sono il frutto della sua immaginazione. Tali sintomi possono derivare da molteplici fattori; i più comuni sono lo stress, il sovraccarico lavorativo, cambiamenti nelle abitudini quotidiane. Chi soffre di ansia per la salute, tuttavia, tende ad amplificare tali sintomi e a interpretarli erroneamente come la causa di una grave malattia.

Nel DSM 5 (2014) compare la dicitura di Disturbo d’Ansia di malattia (noto anche come ipocondria), che prevede i seguenti criteri diagnostici:
– Preoccupazione di avere o contrarre una grave malattia.
– I sintomi somatici non sono presenti, o se presenti solo di lieve entità. Se è presente un’altra condizione medica, la preoccupazione è chiaramente eccessiva o sproporzionata.
– È presente un elevato livello di ansia riguardante la salute e l’individuo si allarma facilmente riguardo al proprio stato di salute.
– L’individuo attua eccessivi comportamenti correlati alla salute o presenta un evitamento disadattivo.
– La preoccupazione per la malattia è presente da almeno 6 mesi.
– La preoccupazione riguardante la malattia non è meglio spiegata da un altro disturbo mentale come il disturbo da sintomi somatici, il disturbo di panico, il disturbo d’ansia generalizzata, il disturbo di dismorfismo corporeo, il disturbo ossessivo compulsivo o il disturbo delirante.

L’ansia per la salute va distinta dalla fobia delle malattie, che invece consiste in una fobia specifica e in questo caso la persona non crede di essere già ammalata ma teme di potersi ammalare in futuro. Le manifestazioni dell’ansia e le sensazioni corporee risultano tuttavia le stesse.
Se, invece, la convinzione di avere una grave malattia è così marcata, può insorgere un vero e proprio delirio somatico (ad esempio si può pensare di emettere cattivi odori o di essere infestati da insetti..).

 

Lo stress: la principale causa dei sintomi

La persona che soffre di ansia per la salute tende a pensare che i sintomi che prova siano la manifestazione di una grave malattia. Secondo gli autori, invece, il primo passo per superare questo disturbo è quello di riconsiderare tali sintomi come il frutto di stress e stanchezza. Diventa quindi prioritario individuare i principali fattori stressanti che potrebbero generare tali reazioni corporee e successivamente si possono apprendere delle strategie di gestione dello stress, tra cui le tecniche di rilassamento, i training di respirazione, il problem solving e la gestione del tempo.

Il libro fornisce una lista di potenziali fattori stressanti per poter accedere più facilmente agli eventi che di fatto possono generare alterazioni a livello fisiologico. Tra i più comuni si rintracciano le difficoltà nel contesto familiare, i rapporti sociali, il lavoro, le finanze o i problemi interiori.
In seguito, vengono proposte le tecniche di gestione dello stress e come dovrebbero essere praticate settimana per settimana.

 

Gli errori cognitivi alla base dell’ansia per la salute: riconoscerli per liberarsene

Secondo gli autori, alla base dell’ansia per la salute vi sono delle errate interpretazioni delle sensazioni corporee esperite e dei falsi allarmi: sintomi di per sé innocui e abbastanza comuni vengono considerati espressione di una grave malattia.

Chi soffre di ansia per la salute, inoltre, tende a focalizzare costantemente la sua attenzione sul corpo e sulle sensazioni avvertite e ha la sensazione di percepire più sintomi o più dolore degli altri, proprio a causa di questo meccanismo cognitivo (attenzione selettiva). Tali sintomi tendono, inoltre, ad essere amplificati.

Prendere consapevolezza dei meccanismi cognitivi messi in atto è il primo passaggio per poter sostituire i propri pensieri disfunzionali e generanti ansia con altri più funzionali e adattivi. Tra gli errori cognitivi più frequenti si riscontrano: la generalizzazione (un sintomo viene considerato la prova di una grave malattia), il ragionamento emotivo (avvertire un sintomo equivale ad avere un grave problema di salute), il pensiero dicotomico tutto/nulla, lo sminuire il positivo, la catastrofizzazione e il pensiero magico.

Anche secondo Salkovskis e Warwick (1990) le caratteristiche principali dell’ansia per la salute sono le seguenti: preoccupazione eccessiva per la salute; patologia organica insufficiente per giustificare la preoccupazione; attenzione selettiva nei confronti dei cambiamenti corporei; interpretazione negativa dei sintomi; ricerca continua di rassicurazioni e continuo monitoraggio del proprio corpo.

Secondo Ruggiero e Sassaroli (2006), i costrutti cognitivi principali associati all’ansia per la salute consistono nel timore sproporzionato del danno (catastrofizzazione), intolleranza all’incertezza, timore legato alla valutazione di sé (il paziente ipocondriaco si percepisce come debole e incapace di affrontare i pericoli), il bisogno di controllo.

Una volta individuati tali meccanismi, è possibile liberarsene e sostituirli con pensieri più adattivi utilizzando delle strategie cognitive: ricercare le prove a favore e contro i propri pensieri disfunzionali; assumere il punto di vista di un’altra persona e chiedersi che cosa ci direbbe in tale situazione; valutare i costi dei propri pensieri e rinunciare al bisogno assoluto di controllo e di avere certezze.

 

I comportamenti tipici dell’ansia per la salute

Per gestire la propria ansia per la salute spesso si mettono in atto dei comportamenti che non fanno altro che aumentare il proprio stato ansiogeno. Tra i più frequenti vi sono: il controllare costantemente il proprio corpo per valutare la presenza di eventuali anomalie, il cercare informazioni su internet o libri, il richiedere continuamente visite mediche che, nonostante diano un esito negativo continuano ad essere programmate, il chiedere consigli e rassicurazioni ad amici e familiari, l’evitare situazioni che potrebbero generare una malattia.

Una volta individuati i comportamenti abitualmente messi in atto, è opportuno che essi vengano interrotti e sostituiti con altri più funzionali: innanzitutto, è opportuno limitare i continui monitoraggi del proprio corpo, non richiedere continuamente pareri ai familiari che potrebbero esasperarsi, interrompere il ciclo delle visite mediche, non cercare info su internet o libri in quanto questo potrebbe generare maggiore confusione a causa delle info talvolta contraddittorie o confuse, esporsi alle situazioni temute.

Rispetto a quest’ultimo punto gli autori evidenziano come in particolare gli ansiosi tendano ad evitare le situazioni che aumentano lo stato di ansia. Ad esempio chi soffre di ansia per la salute potrebbe non andare a trovare un amico in ospedale per il timore di contrarre una malattia o potrebbe non svolgere nessuna attività fisica per il timore di un infarto. Potrebbe essere, invece, molto utile aiutare gli ansiosi ad esporsi alle situazioni temute e nel caso dell’ansia per la salute si potrebbero proporre esercizi di esposizione enterocettiva (procurarsi le sensazioni corporee con degli esercizi) e situazionale (esporsi a situazioni in cui si teme di poter contrarre delle malattie).

 

Relazionarsi diversamente con i medici e i familiari

Chi soffre di ansia per la salute tende a recarsi frequentemente dal medico e a non essere soddisfatto del responso ricevuto. Queste continue visite possono rendere difficile il rapporto col proprio medico e potrebbe essere invece utile mettere in atto dei comportamenti differenti per non deteriorare il rapporto col medico e per non mettere in atto il comportamento ansiogeno di continua ricerca di rassicurazioni. Sarebbe ad esempio importante chiedersi se si ha davvero necessità di recarsi dal medico e se la risposta è affermativa è opportuno esporre in maniera chiara ciò che ci spinge a richiedere una visita, esplicitare che si hanno dei problemi di ansia per la salute e per questo si ringrazia il medico per l’attenzione e il tempo dedicati.

Per quanto riguarda il rapporto con i familiari, anch’esso può essere messo a dura prova dalla presenza di un familiare affetto da ansia per la salute. Generalmente le modalità con cui i familiari si rapportano con la persona in difficoltà sono di due tipi: o ci si mostra ipercoinvolti e si forniscono continuamente rassicurazioni oppure si è alquanto stressati e giudicanti. Entrambe le modalità risultano inadeguate, in quanto la prima aumenta la richiesta di rassicurazioni da parte dell’ansioso e l’altra aumenta il senso di colpa della persona con ansia per la salute.

 

Conclusioni

Il testo risulta di facile lettura e presenta numerosi esempi, trascritti e schede con esercizi da svolgere. È consigliato a chi soffre di ansia per la salute ma anche a chi svolge la professione di psicoterapeuta e intende utilizzare il libro come guida per la risoluzione del disturbo del paziente.

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Marianna Palermo
Marianna Palermo

Dottoressa in Psicologia Clinica

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Asmundson, G.J.G., Taylor, S. (2016). La paura delle malattie: affrontare e superare l’ansia per la salute e l’ipocondria. Eclipsi Editore.
  • American Psychiatric Association. DSM-5 (2014).
  • Warwick, H.C.M., Salkovskis, P.M. (1990). Hypochondriasis. In Behavioral Research and Therapy, 28.
  • Sassaroli, S., Lorenzini, R., Ruggiero, G.M. (2006). Psicoterapia cognitiva dell’ansia. Raffaello Cortina Editore.
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