Tribolazione ed emozioni
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La tribolazione si origina quando, proprio a motivo dello scopo di non provare emozioni, la fluttuazione emotiva cessa di essere rivolta prevalentemente al monitoraggio esterno e viene attivata dalle stesse emozioni.
Gli eventi vengono valutati a seconda di quanto siano favorevoli o meno per il perseguimento dei propri scopi. Suscitano tutta la gamma delle emozioni favorevoli (gioia, euforia, felicità) nel primo caso e negative nel secondo (paura, rabbia, tristezza, disgusto, vergogna).
Il circolo vizioso delle emozioni
Le emozioni dunque informano sul successo delle strategie messe in atto e sull’’avvicinamento o l’allontanamento del mondo reale dallo “stato desiderato”.
Contemporaneamente però succede che le stesse emozioni diventino oggetto di ulteriore valutazione e ne inneschino altre (si veda in proposito anche quanto detto già nel capitolo n.6 “tutto o nulla” sull’andamento nel tempo delle emozioni durante il perseguimento di uno scopo).
Se l’emozione secondaria è dello stesso tipo della primaria si entra in un circolo vizioso di potenziamento in cui l’emozione perde la sua funzione adattiva originale diventando autoreferenziale (Mancini, Gangemi, Johnson Laird 2007; Johnson Laird, Mancini, Gangemi 2006; Mancini, Gangemi 2004). E’ il caso di quando si ha paura della propria paura o ci si vergogna di provare vergogna o si è tristi alla constatazione di essere tristi. In altri casi l’emozione secondaria può essere diversa dalla primaria. E’ quando ci si vergogna per aver avuto paura o per essere stati tristi o si diventa tristi per essersi scoperti impauriti o vergognosi.
In altri casi ancora l’emozione aggiuntiva non segue ma precede l’emozione principale. Sono i casi in cui si ha paura di poter essere tristi o di vergognarsi. In tal caso l’emozione aggiuntiva essendo attivata dall’anticipazione di un evento futuro non ancora accaduto è necessariamente paura o ansia. Sono più esposti a questi loop coloro i quali ritengono che lo stato ideale sia l’assenza totale delle emozioni (sono persone a rischio di sviluppare un vero e proprio disturbo d’ansia).
Benessere e silenzio emotivo
Molti tribolano proprio a motivo di questa credenza secondo la quale il benessere corrisponde al silenzio emotivo. Tale credenza infatti ha l’effetto paradossale di fungere da amplificatore di qualsiasi emozione negativa.
Si aggiunga che il disagio che ciò comporta non fa altro che corroborare la credenza patogena originaria sull’importanza di non provare emozioni di sorta. In sintesi possiamo dire che la tribolazione si origina quando, proprio a motivo dello scopo di non provare emozioni, la fluttuazione emotiva cessa di essere rivolta prevalentemente al monitoraggio esterno e viene attivata dalle stesse emozioni.
Il vissuto emotivo va per proprio conto, si potenzia sgradevolmente e più ciò avviene, più consolida la premessa disfunzionale alla base del circolo vizioso.