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TAPP (Talking About a Personal Problem): la conversazione guidata intorno ad un problema personale #2

TAPP (Talking About a Personal Problem) si propone di indagare i formati conoscitivi che il soggetto utilizza per interpretare gli eventi.

Di Gianluca Frazzoni

Pubblicato il 13 Lug. 2012

Aggiornato il 02 Ago. 2012 09:09

 

–  LEGGI LA PRIMA PARTE DELL’ARTICOLO – 

TAPP (Talking About a Personal Problem): la conversazione guidata intorno ad un problema personale #2. - Immagine: © Nejron Photo - Fotolia.comLa TAPP, Talking About a Personal Problem (Lenzi, Bercelli, 2010), si compone di cinque sezioni, che definiscono le strategie seguite dal terapeuta per raccogliere informazioni e aiutare il paziente a trasformare il problema presentato in una narrativa personale evolutivamente orientata, in grado cioè di attivare nell’individuo le risorse necessarie a conseguire uno stato di maggior benessere.

La descrizione del problema comprende la richiesta di informazioni biografiche, una domanda tematica di apertura con cui individuare il tema della conservazione e introdurre una prima ipotesi valutativa del terapeuta in merito al tema stesso, alcune domande di precisazione semantica utili per chiarire il significato attribuito dal paziente ad alcune parole usate comunemente, domande di precisazione sui fatti e una domanda di elaborazione integrativa il cui scopo e’ stimolare il paziente a formulare una versione sintetica del problema.

Nella fase di ricostruzione storica e di indagine sul repertorio attuale del problema, il terapeuta si focalizza su alcuni contenuti fondamentali della narrativa personale: l’esordio della problematica, il contesto di vita contemporaneo alla sua insorgenza, la sua evoluzione fino al momento attuale e i passaggi significativi che hanno contraddistinto tale sviluppo, il racconto del profilo attuale del problema nei diversi contesti in cui e’ osservabile, l’approfondimento dei processi tipici con cui si innescano e si delineano le vicende oggetto di indagine, la descrizione dei loro antefatti e delle loro conseguenze, la ricerca e il riconoscimento dei fattori interni ed esterni.

La conversazione guidata intorno ad un problema personale - parte prima - Immagine: © freshidea - Fotolia.com
Articolo consigliato: La conversazione guidata intorno ad un problema personale #1

Quando, invece, il paziente procede alla rievocazione degli episodi caratteristici, il terapeuta lo aiuta a demarcare meglio il formato e la sequenza degli eventi, a recuperare le circostanze contestuali necessarie per definire in modo più preciso l’ambiente nel quale si e’ verificata l’azione, a generare una sequenza dei fatti più attenta agli aspetti realmente significativi – non di rado il paziente ha elaborato nel corso della propria vita una narrazione degli episodi problematici nella quale vengono dimenticati o tralasciati i contenuti che potevano consentirgli di interpretare diversamente l’esperienza – e infine ad elaborare un resoconto sulla natura e sulle caratteristiche del vissuto soggettivo sperimentato durante gli episodi problematici.

Le ultime due sezioni dell’intervista, la formulazione di domande aggiuntive da parte del clinico e la rielaborazione integrativa, mirano a completare il quadro che sta emergendo. Il paziente viene stimolato a servirsi della memoria per immagini al fine di generare una rappresentazione integrata del problema, che unisca ai contenuti più razionali un riconoscimento dei diversi processi sensoriali coinvolti; il resoconto degli elementi minacciosi e di pericolo viene sollecitato con domande specifiche del terapeuta, che accompagna il soggetto in un percorso di ristrutturazione e contestualizzazione della minaccia percepita; vengono analizzate le modalità di rimessa in scena interpersonale del problema, ossia la funzione e l’effetto delle comunicazioni che il paziente utilizza per affrontare il problema nei contesti relazionali di riferimento.

 

Obiettivo finale della TAPP e’ giungere ad una rielaborazione generale della tematica presentata dal paziente; la costruzione di una narrativa personale integrata, capace di ridefinire i significati soggettivi dell’esperienza attraverso l’intreccio fra contenuti semantici ed episodici, permette di agire sul tema di vita del soggetto inserendo una maggiore flessibilità, affinché sia possibile elaborare una o più interpretazioni alternative della propria storia e pensare a scopi evolutivamente più funzionali.

Modificando la rigidità delle proprie rappresentazioni e integrando un’immagine di sé dolente con elementi innovativi tratti da una ridefinizione degli eventi problematici, il paziente riduce la propria percezione di vulnerabilità e modifica lo stile narrativo, conoscitivo e di gestione emotiva con cui aveva fino a quel momento organizzato la propria esperienza.

 

 

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