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La corteccia visiva – Introduzione alla Psicologia

Gli stimoli visivi sono inviati alla corteccia visiva, composta da diverse aree che ricevono e decodificano specifiche caratteristiche degli stimoli.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 08 Feb. 2018

Le immagini sono decodificate inizialmente dal talamo e poi inviate alla corteccia visiva primaria o V1. Oltre all’area V1 primaria, vi sono aree secondarie che tramite l’area V2 ricevono e decodificano specifiche caratteristiche degli stimoli.

Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano

 

Visione e corteccia visiva

Negli esseri umani la visione è il senso più sviluppato, infatti gran parte delle aree cerebrali sono implicate nel riconoscimento e nella codifica degli stimoli visivi.

Gli stimoli visivi sono raccolti da aree della corteccia occipitale in base a caratteristiche diverse. Gli stimoli visivi provengono dalle retine dei due occhi, dove sono situati i recettori visivi: i coni, implicati nella ricezione della luce diurna e i bastoncelli, imputati alla luce notturna. Tali stimoli sono trasmessi da ciascun nervo ottico fino al cervello, dove si trasformano in immagini in movimento, multicolori, riconoscibili e rievocabili dalla memoria. Le immagini sono decodificate inizialmente dal talamo e poi inviate alla corteccia visiva primaria o V1. Oltre all’area V1 primaria, vi sono aree secondarie che tramite l’area V2 ricevono e decodificano specifiche caratteristiche degli stimoli.

Il cervello consente di vedere gli oggetti come sono realmente malgrado le deformazioni dovute alla prospettiva, alla distanza o ad altri fattori: la nostra mente integra le informazioni con la memoria, con le immagini corrette già incontrate nell’arco della vita. E i continui movimenti degli occhi sono indispensabili per ottenere una percezione attendibile della profondità, garantendo il perdurare dell’immagine. La vista, dunque, è molto più di una sommatoria d’informazioni raccolte dagli occhi, essa richiede un patrimonio di informazioni precedentemente acquisito anche attraverso altri organi di senso.

Struttura della corteccia visiva

La corteccia visiva primaria (V1), è nota anche come koniocortex o corteccia striata, è localizzata attorno e nella scissura calcarina del lobo occipitale. L’area V1 è altamente specializzata nel processamento dell’informazione riguardante la forma e la collocazione di oggetti statici o in movimento nel campo visivo.

La corteccia visiva primaria è anatomicamente equivalente alla diciassettesima area di Brodmann, (BA17). Le aree visive secondarie (V2-V3-V4) o extra-striate sono formate dall’area di Brodmann 18 e dall’area di Brodmann 19. Esiste una corteccia visiva per ogni emisfero cerebrale. La corteccia visiva dell’emisfero sinistro riceve segnali riguardanti il campo visivo di destra, e la corteccia visiva di destra riceve l’informazione proveniente dal campo visivo di sinistra.

L’area V1

L’area V1 di ogni emisfero riceve informazioni direttamente dal proprio nucleo genicolato laterale ipsilaterale. Le proprietà di risposta della maggior parte dei neuroni, man mano che si procede nello studio di V1 cambiano notevolmente, dalla sensibilità a barre, o linee, di diverso orientamento, o in movimento in diverse direzioni, e la specializzazione nel colore. Inoltre l’organizzazione in moduli e colonne che si ripetono, sembra essere una configurazione comune a tutte le aree visive corticali e sembra essere funzionale per rappresentare uno stimolo multidimensionale su una regione della corteccia dibimensionale. Le connessioni che si stabiliscono all’interno di V1 trasformano le informazioni in modo tale che la maggior parte delle cellule degli strati più esterni rispondono in modo più selettivo a stimoli nettamente più complessi.

L’area V2

L’area V2, nota anche come corteccia pre-striata, è la seconda area principale nella corteccia visiva e la prima regione all’interno dell’area associativa visiva. Riceve informazioni dall’area V1, sia dirette sia tramite il pulvinar, e invia forti connessioni alla V3, V4 e V5.

Anatomicamente, la V2 è divisa in quattro quadranti, che forniscono una mappa completa del campo visivo. Funzionalmente, la V2 ha molte proprietà in comune con la V1. Molti dei neuroni di quest’area sono regolati da caratteristiche visive semplici come l’orientamento, la frequenza spaziale, le dimensioni, il colore e la forma. Le cellule in V2 rispondono anche a varie caratteristiche complesse, come l’orientamento di contorni illusori e la disparità binoculare.

L’area V3

L’area V3 si trova di fronte alla V2 e si assume possa avere due o tre suddivisioni funzionali aventi diverse connessioni con differenti aree. La V3 dorsale è normalmente considerata come parte della corrente dorsale e riceve input dalla V2 e dall’area V1. Essa proietta alla corteccia parietale posteriore e può essere anatomicamente localizzata nell’area di Brodmann 19. La V3 ventrale, invece, ha connessioni più deboli con l’area V1, ma proietta informazioni alla corteccia temporale inferiore. Le V3 è deputata alla percezione della forma degli oggetti in movimento.

L’area V4 e V5

L’area V4 è una delle aree visive nella corteccia extrastriata. Essa è localizzata, nelle scimmie, anteriormente alla V2 e posteriormente all’area inferotemporale posteriore (PIT). Comprende almeno quattro regioni: V4 dorsale sinistra e destra e V4 ventrale sinistra e destra. Non è ancora conosciuta l’anatomia della V4 negli umani.

La V4 è la terza area corticale nel sistema ventrale, che riceve segnali dalla V2, invia connessioni alla PIT, impulsi alla V1, specialmente dall’area centrale. Inoltre ha deboli connessioni con la V5 e la circonvoluzione prelunata dorsale (DP).

L’area V5 è essenziale per elaborare informazioni relativa il movimento, mentre la V4 è deputata soprattutto ai colori, codificati secondo meccanismi di opposizione cromatica.

 

Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano

Sigmund Freud University - Milano - LOGORUBRICA: INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Bear, M. F., Connors, B. W., Paradiso, M. A. (2016). Neuroscienze. Esplorando il cervello. Editore: Edra.
  • Gazzaniga, M.S. Ivry, R, and Mangun, G.R.  (2013). Cognitive Neuroscience: The Biology of Mind. IV edition.  W.W. Norton
  • Gazzaniga, M.S. The Cognitive Neurosciences. MIT Press, Cambridge, (4th Edition).
  • Kandel, E.R., Schwartz, H., J., Jessell, T. M. (2014). Principi di neuroscienze. Editore:CEA.
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