expand_lessAPRI WIDGET

The grief maze game: il gioco per l’elaborazione del lutto

The Grief maze game è un gioco che favorisce anche nei bambini l'elaborazione del lutto attraverso giochi e attività espressive e creative.

Di Valentina Congedo

Pubblicato il 14 Lug. 2017

The Grief Maze game è un gioco da tavolo ideato dal dott. S. Pesci per favorire l’elaborazione del lutto in psicoterapia.

 

Come si gioca a The Grief Maze game

Come è specificato nelle istruzioni, il gioco può essere proposto a bambini e ragazzi nel contesto di un percorso terapeutico già avviato, perchè innesca esperienze ad alta intensità emotiva. Anche le attività di gioco suggerite implicano un certo livello di coinvolgimento corporeo tra terapeuta e paziente, tra paziente e un eventuale partner del gioco. Infatti, nello svolgimento del gioco, può essere coinvolta una seconda persona (in genere un familiare stretto), anche lei coinvolta o sopravvissuta al lutto. Perciò il gioco deve svolgersi in un clima di contenimento e sicurezza affettiva, nel pieno rispetto della sensibilità del paziente.

Nel gioco, i partecipanti avanzano lungo un tabellone tirando un dado. Il percorso rappresentato è un dedalo a più vie, che permettono di ritornare sui propri passi, costruire un tragitto personale ed eventualmente ripetere alcune attività. Infatti, il presupposto del gioco è che ci siano molteplici esperienze utili all’elaborazione del lutto.

Il dedalo è composto da caselle di quattro diversi colori. Le caselle compongono un percorso intricato con un’entrata e un’uscita; in corrispondenza dell’uscita, c’è l’immagine archetipica di un vecchio saggio dall’aria gentile.

I quattro colori delle caselle corrispondono a quattro tipologie di carte: esperienze, affermazioni positive, giochi da fare con il terapeuta e giochi da fare con un’altra persona.

Ogni volta che la pedina del bambino (o quella del partner) si ferma su una casella, il terapeuta pesca una carta del colore corrispondente e propone ai giocatori di svolgere un’attività riportata sulla carta, oppure di giocare. Uno dei colori corrisponde ad affermazioni positive e comprensive che il terapeuta, portavoce del vecchio saggio, comunica ai partecipanti per incoraggiarli a proseguire nel doloroso lavoro.

Le esperienze e i giochi, una volta eseguiti, danno diritto a ricevere delle stelline come riconoscimento dell’impegno profuso. Lo scopo del gioco è giungere all’uscita e arrivare dal vecchio saggio con almeno venti stelline.

The Grief Maze game: gli scopi del gioco

Le proposte contenute nelle carte si basano sull’idea che il lutto richieda di trovare un equilibrio tra due “compiti”: un faticoso lavoro di adattamento emotivo e concreto alla perdita, e la capacità di prendere distanza dal dolore e portare avanti la propria quotidianità.

Le esperienze suggerite per il primo compito, ossia l’elaborazione della perdita sono:
– la verbalizzazione dei sentimenti che legavano al defunto, quando era in vita;
– l’espressione dello stato emotivo attuale;
– il ricordo di aneddoti, divertenti o dolorosi, legati al rapporto con il defunto;
– modi per mantenere il legame, ma, al tempo stesso, sciogliere questioni irrisolte con la persona che non c’è più.

Tutto ciò, attraverso l’uso dell’immaginazione, della scrittura e del disegno.

Il secondo compito, ossia la possibilità di prendere le distanze dal proprio dolore, è rafforzato attraverso i giochi da fare con il terapeuta, che aiutano il giovane paziente sia ad esprimere diversi aspetti di sè, sia a ritrovare il piacere nella relazione con l’altro. I giochi da svolgere con l’eventuale partner sopravvissuto alla perdita hanno le stesse funzioni, con in più quella di entrare in contatto emotivo, esprimere il proprio dolore e condividerlo per alleviarlo.

Il gioco è un valido strumento per l’elaborazione del lutto; propone, in modalità ludica, attività espressive e creative utili a rimarginare le ferite aperte da una perdita. Inoltre, poichè si gioca insieme, il percorso elaborativo avviene attraverso la relazione, la comunicazione e la condivisione tra bambino e terapeuta, o tra bambino e adulto significativo. Certamente, non è un gioco adatto a bambini molto piccoli: alcune esperienze suggerite dal gioco richiedono capacità di pensiero e scrittura complesse, ma possono essere accantonate, oppure adattate all’età del paziente.

D’ altra parte, la ricchezza di questo gioco sta nel fatto che queste stesse attività forniscono proficui spunti per il lavoro sul lutto anche con pazienti adulti.

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Valentina Congedo
Valentina Congedo

Psicologa e psicoterapeuta adleriana a indirizzo psicodinamico. Psicodiagnosta e Psicomotricista. Riceve a Torino

Tutti gli articoli
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Recensione di Benvenuti a Cervellopoli - Matteo Farinella 2017 - Editoriale Scienza - Copertina
Benvenuti a Cervellopoli: le neuroscienze per bambini di tutte le età

Benvenuti a Cervellopoli: un fumetto didattico che racconta, in un viaggio di formazione, il funzionamento del sistema nervoso e delle sue aree principali

ARTICOLI CORRELATI
All I want for Christmas is Truth. Scoprire che Babbo Natale non esiste è traumatico?

Quando i bambini scoprono che Babbo Natale non esiste? Verso gli 8-9 anni (ma vi è un’estrema variabilità). Come avviene questa scoperta? 

La diagnosi di sordità del proprio figlio: un percorso di elaborazione del lutto

In questo articolo vengono presentati i risvolti psicologici di ognuna delle cinque fasi di elaborazione della diagnosi di sordità

WordPress Ads
cancel