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Disturbo dell’Apprendimento Non Verbale

Disturbo dell apprendimento non verbale sintomi diagnosi e trattamento

Che cosa si intende per disturbo dell’apprendimento non verbale

Il disturbo dell’apprendimento non verbale o disturbo dell’apprendimento visuospaziale è un disturbo che interessa tutti quegli apprendimenti che richiedono di elaborare informazioni spaziali e visive (es. saper cogliere relazioni spaziali oppure saper orientarsi nello spazio). Gli individui che soffrono di disturbo dell’apprendimento non verbale presentano un profilo cognitivo nella norma, ma mostrano una discrepanza tra le abilità verbali e le abilità visuospaziali; in particolare, quest’ultime risultano danneggiate.

Il modello che descrive il disturbo dell’apprendimento non verbale

Il modello cognitivo di riferimento che attualmente sembra descrivere meglio il disturbo dell’apprendimento non verbale è il nonverbal disorder of learning model sviluppato (nel 1990…) da Johnson e Myklebust.

Tale modello identifica deficit che coinvolgono:

  • aspetti percettivi (es. apprendere attraverso le immagini)
  • la comprensione ed elaborazione dei gesti (es. imitare un movimento)
  • l’apprendimento motorio (es. acquisire pattern di motricità fine come allacciarsi le scarpe)
  • l’immagine corporea (es. esprimere giudizi spaziali)
  • l’orientamento spaziale (es. stimare una distanza)
  • l’orientamento destra-sinistra

Questi sintomi sono associati a deficit che interessano le relazioni sociali (es. difficoltà a interpretare le espressioni facciali) e la regolazione e il monitoraggio dell’attenzione.

Come si manifesta il disturbo dell’apprendimento non verbale? I sintomi

Il disturbo dell’apprendimento non verbale presenta sintomi diversi ed eterogenei, ma tutti accomunati dalla presenza sottostante di deficit che interessano l’area visuospaziale.

Possibili segnali della presenza di un disturbo dell’apprendimento non verbale

I bambini affetti da disturbo dell’apprendimento non verbale possono presentare prima dei 3 anni un ritardo nello sviluppo delle abilità di coordinazione motoria, organizzazione spaziale e percezione tattile.

Crescendo possono mostrarsi goffi, possono avere difficoltà nel coordinare i movimenti o nel valutare le distanze spaziali. Fanno fatica a orientarsi nello spazio, a distinguere la destra dalla sinistra, a leggere l’ora utilizzando un orologio digitale.

A scuola incontrano difficoltà nei compiti che richiedono l’utilizzo di abilità visuospaziali o grafo-motorie come, per esempio, nel disegno geometrico, nel calcolo matematico (incolonnamento dei numeri), nei compiti di geometria, nella lettura (posizione nello spazio di lettere simili) e scrittura (aspetti grafo motori); le difficoltà riscontrate possono portare allo sviluppo di ansia e/o depressione.

La diagnosi del Disturbo dell’apprendimento non verbale

Il disturbo dell’apprendimento non verbale non è considerato né nel DSM-5 né nell’ICD-10 (i due manuali diagnostici più utilizzati al mondo) in quanto non c’è ancora un accordo nella comunità scientifica su quali criteri utilizzare per descrivere gli individui che ne sono affetti; i criteri utilizzati, infatti, sono estremamente eterogenei.
In generale si può affermare che il disturbo dell’apprendimento non verbale è caratterizzato da:

  • discrepanza tra intelligenza verbale e intelligenza spaziale con una compromissione marcata a carico di quest’ultima a fronte di un Q.I. nella norma;
  • deficit nelle abilità visuospaziali;
  • deficit negli apprendimenti che richiedono l’utilizzo di capacità visuospaziali, associati a scarsa coordinazione motoria e buone abilità di lettura.

Comorbilità nel Disturbo dell’apprendimento non verbale

Il disturbo dell’apprendimento non verbale può presentarsi associato anche ad altri disturbi (comorbilità) quali:

  • Disturbo di Sviluppo della Coordinazione
  • Sindrome di Asperger
  • ADHD
  • DSA (in particolare disgrafia e discalculia)
  • Disturbo Semantico Pragmatico del Linguaggio

La valutazione del disturbo dell’apprendimento non verbale

La valutazione dell’apprendimento non verbale (diagnosi che deve effettuare un professionista qualificato) deve prendere in considerazione tre aspetti differenti:

  • le potenzialità cognitive (discrepanza di almeno 15 punti tra QI Verbale e QI di performance, con compromissione a carico di quest’ultimo)
  • gli aspetti neuropsicologici (cadute significative nella performance durante l’esecuzione di test quali VMI, Figura complessa di Rey e Test di Corsi)
  • lo stato degli apprendimenti (presenza di difficoltà negli aspetti grafici e ortografici della scrittura e nel calcolo)

Il trattamento del disturbo dell’apprendimento non verbale

Il trattamento del disturbo dell’apprendimento non verbale deve mirare a potenziare o riabilitare le capacità visuo-spaziali attraverso training specifici che stimolino, per esempio, la memoria di lavoro visiva e spaziale, la percezione visiva, le capacità attentive, il ragionamento visuo-spaziale, l’orientamento spaziale.

Bibliografia

  • Vio, C., Tressoldi, P., Lo Presti, G. (2021). Diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento scolastico. Erickson
  • Tressoldi, P. e Vio, C. (2012). Il trattamento dei disturbi specifici dell’apprendimento scolastico. Erickson
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