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Onicofagia, tricotillomania e altri comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo (BFRB)

I comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo includono la tricotillomania, la dermatillomania e l’onicofagia

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 09 Ott. 2023

Aggiornato il 13 Ott. 2023 12:24

I comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo (BFRB)

In inglese vengono definiti “Body-focused repetitive behaviors” – BFRB, ovvero comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo e fanno riferimento a un insieme di comportamenti che presentano una dimensione di autocontatto compulsivo con alcune parti del proprio corpo. Questi comportamenti includono ad esempio tirare, strappare, attorcigliare i capelli, mordicchiare, strappare e le unghie o alcune parti di pelle.

Facendo riferimento ai manuali di psichiatria e di psicodiagnosi, questi comportamenti presenti compulsivamente possono rientrare in veri e propri disturbi con specifici criteri diagnostici; tra questi disturbi ritroviamo la tricotillomania, la dermatillomania e l’onicofagia.

La tricotillomania (disturbo da trazione dei capelli o Hair Pulling Disorder, HPD) si caratterizza come un vero e proprio disturbo caratterizzato da ricorrenti strappi dei propri capelli fino a causarne la caduta. Generalmente i pazienti strappano i capelli dal cuoio capelluto, i peli delle sopracciglia, e/o le ciglia dalle palpebre.

La dermatillomania (disturbo da escoriazione o Skin Picking Disorder, SPD) si osserva in pazienti che esercitano ricorrenti escoriazioni della propria pelle con conseguenti lesioni cutanee. Questi comportamenti ripetitivi di escoriazione non sono attivati da preoccupazioni di natura estetica o medica.

La tricotillomania e la dermatillomania  sono quindi disturbi che implicano comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo caratterizzati rispettivamente da trazione o rimozione compulsiva di capelli e pelle.

Sempre in riferimento ai comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo, con il termine onicofagia si indica la marcata tendenza che molte persone hanno di mangiarsi le unghie.

Incidenza e decorso di malattia

In relazione ai comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo, possiamo avere diversi livelli di consapevolezza nei pazienti: alcune persone lo fanno automaticamente, senza averne piena consapevolezza; altri ne sono più consapevoli ma non riescono a resistere all’impulso. Tali comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo possono essere innescati da emozioni negative (es. ansia, tensione, frustrazione, noia) che vengono alleviate dal comportamento stesso con un senso di gratificazione, quanto meno temporanea. 

La prevalenza di tali disturbi implicanti comportamenti compulsivi disfunzionali si attesta attorno al 3% e interessa sia la popolazione adulta che soggetti in età dello sviluppo. Generalmente l’esordio si colloca nell’infanzia e in adolescenza, anche se in alcuni casi può accadere anche in età adulta. 

Per definizione, i comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo hanno la tendenza a cronicizzarsi, sono ricorrenti e persistono nonostante tentativi attuati dalla persona di interromperli o inibirli. Spesso, la sensazione riferita dalla persona che ne è affetta è quella di sentirsi fuori controllo nella gestione di tali comportamenti ripetitivi. Frequentemente, le persone che ne soffrono sperimentano vergogna, poiché spesso questo problema viene ridotto a una cattiva abitudine, che può essere bloccata e inibita solo con la buona volontà della persona. Di conseguenza, a fronte di queste convinzioni naif, la persona prova colpa e vergogna per la propria incapacità di fermare spontaneamente e deliberatamente i comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo, e in alcuni casi possono ingenerare evitamenti a livelli sociale e nel funzionamento quotidiano. Per ridurre lo stigma, è importante diffondere consapevolezza nella popolazione riguardo a questa problematica, e identificare il fenomeno come un aspetto disfunzionale rispetto a cui può rendersi necessario un aiuto professionale specialistico. 

Il trattamento

In termini di trattamento, la psicoterapia cognitivo-comportamentale si configura come un approccio terapeutico che viene raccomandato per affrontare problematiche legate ai comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo. In particolare, tra le tipologie di intervento appare particolarmente efficace il cosiddetto Habit Reversal Training (HRT), che può essere particolarmente utile quando il comportamento dell’individuo affetto da queste patologie presenta una ridotta consapevolezza.

Come viene descritto sull’articolo di State of Mind intitolato “Tricotillomania e dermatillomania: quali sono i percorsi psicoterapeutici indicati?”: “L’Habit Reversal Training include tre componenti: formazione alla consapevolezza, rinforzo dei comportamenti incompatibili e potenziamento del supporto sociale. Nell’addestramento alla consapevolezza, l’obiettivo è sviluppare una maggiore attenzione ai propri comportamenti di pulling/picking. Il clinico lavora innanzitutto con il paziente per ottenere una comprensione dettagliata di trazione/escoriazione e gli insegna a notare quando egli svolge questi tipi di comportamento. Successivamente, l’esperto e il paziente lavorano insieme per sviluppare un comportamento incompatibile con il comportamento ripetitivo focalizzato sul corpo, chiamato risposta competitiva. La risposta competitiva è un comportamento alternativo a quello patologico che può essere svolto discretamente in pubblico, in modo da poter essere mantenuto per 60-90 secondi. Un esempio di questo esercizio può essere stringere entrambe le mani a pugno per evitare di danneggiare pelle o capelli. Viene infine chiesto al paziente di identificare i supporti sociali da coinvolgere nella risposta competitiva, in modo che questi ultimi possano sostenerlo e motivarlo (Jones et al, 2018)”.

Diversi trial clinici randomizzati hanno dimostrato l’efficacia di interventi di Habit Reversal Training nel miglioramento significativo della sintomatologia nei casi di tricotillomania e in casi di body-focused repetitive behaviours (Azrin, Nunn & Frantz, 1980; Teng, Woods, Twohig, 2006). Anche la psicoterapia cognitivo-comportamentale si è rivelata efficace nel trattamento della dermatillomania in breve tempo e con un buon mantenimento in termini di follow-up (Shuck et al. 2011). Ulteriori approcci psicoterapici di terza onda parrebbero anche efficaci nella gestione dei disturbi implicanti i body-focused repetitive behaviours

Riguardo al trattamento farmacologico, alcuni antidepressivi quali inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, o N-acetilcisteina possono essere efficaci, specialmente se sono presente diagnosi in comorbilità, quali disturbi d’ansia, depressione, e disturbo ossessivo-compulsivo

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Linda Confalonieri
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Redattrice di State of Mind

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