I periodi sensibili nelle traiettorie di sviluppo
Le esperienze precoci in età evolutiva, a maggior ragione nella relazione con i propri genitori e il proprio ambiente familiare, giocano un ruolo cruciale nello sviluppo del bambino a molteplici livelli, influenzando il benessere emotivo, la regolazione emotiva e dello stress, il modo di vedere sé stessi e l’altro in relazione.
All’interno della traiettoria di sviluppo, la letteratura evidenzia la presenza di alcuni “periodi sensibili”, ovvero finestre temporali in cui il cervello sarebbe particolarmente ricettivo agli input ambientali. La maggiore e peculiare recettività del cervello in questi periodi sensibili offre opportunità ma anche richiede maggiore attenzione per le esperienze che il bambino si trova a vivere in tali fasi.
Genitorialità e periodi sensibili per lo sviluppo cerebrale
Un recente studio (Cleanthis et al., 2024) pubblicato su JAMA Pediatrics ha approfondito il tema dei periodi sensibili in età evolutiva in relazione alla genitorialità e allo sviluppo cerebrale.
La genitorialità è il processo di supporto e promozione dello sviluppo fisico, emotivo, mentale e sociale di un bambino, e può variare ampiamente tra i nuclei familiari.
Lo stile genitoriale è definito come l’insieme di atteggiamenti e comportamenti che i genitori adottano nella crescita e nell’educazione dei figli, uniti al clima emotivo in cui i comportamenti dei genitori vengono espressi (Darling & Steinberg, 1993)
I ricercatori dunque si sono chiesti se l’esposizione dei bambini durante specifici periodi sensibili (es. prima infanzia 0-3 anni) a uno stile parentale più rigido e severo (caratterizzato da aggressioni fisiche e verbali) rispetto a una genitorialità più affettuosa (caratterizzata da un clima emotivo di calore affettivo) potesse influenzare lo sviluppo delle architetture funzionali cerebrali in adolescenza e la salute mentale nella giovane età adulta.
La ricerca è di carattere longitudinale, ovvero ha monitorato nel corso degli anni bambini dall’infanzia all’adolescenza fino all’età adulta, raccogliendo dati (dal 1998 al 2021) sullo stile genitoriale in diversi periodi dell’infanzia, sull’organizzazione funzionale di diverse aree cerebrali in adolescenza e sulla salute mentale nella giovane età adulta. All’età di 15 anni i ragazzi coinvolti nel campione dello studio sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale, e all’età di 21 ricontattati per indagare il loro stato di salute mentale.
Stili genitoriali: i periodi sensibili per l’organizzazione cerebrale
Dalle evidenze dello studio è emerso che il modo in cui viviamo la genitorialità nelle relazioni con i figli nelle prime fasi della loro vita ha ampie implicazioni anche sullo sviluppo del loro cervello. In particolare:
- Nella prima età infantile (0-3 anni) assistiamo a un rapido sviluppo cerebrale, questo intervallo si configura quindi come un primo periodo sensibile. Dallo studio è emerso che l’esposizione a uno stile genitoriale severo e aggressivo caratterizzato da scarsa affettività durante questa fase dell’infanzia ha effetti rilevanti sull‘architettura complessiva del cervello (in termini di organizzazione funzionale): in questi casi il cervello in adolescenza (all’età di 15 anni) appare come più segregato nella sua funzionalità, con network cerebrali che operano in modo più compartimentalizzato e meno integrato, implicando dunque una minore flessibilità nella gestione di nuove sfide e in termini di regolazione emotiva. Il tutto si correla a peggiori esiti di salute mentale nella giovane età adulta.
- In un’età infantile intermedia (tra i 5 e i 9 anni) uno stile genitoriale caratterizzato da affettività e calore emotivo si correla in adolescenza a una maggiore centralità dell’amigdala, che assume quindi un ruolo essenziale di maggior centralità nel connettere diverse aree cerebrali. Secondo gli autori, questo risultato suggerisce che un ambiente affettivamente supportivo migliora la capacità di regolare le emozioni e la relativa organizzazione funzionale più adattiva del sistema limbico. Inoltre, i bambini che fanno esperienza di un clima familiare emotivamente caldo presentano minori livelli di ansia e depressione nella giovane età adulta.
Periodi sensibili e fattori protettivi: il ruolo della genitorialità nello sviluppo psichico
Quindi il tempismo è importante nella genitorialità: i primi anni di vita sono fondamentali per mettere le basi dell’organizzazione cerebrale a livello funzionale, ma fasi successive dell’infanzia offrono comunque ulteriori opportunità per favorire traiettorie positive di sviluppo in adolescenza e nella giovane età adulta.
In generale, va sottolineato che i periodi sensibili presentano comunque gradi di flessibilità, e che le variabili intervenienti in termini di fattori protettivi e fattori di rischio sono molteplici nel direzionare lo sviluppo psichico, l’architettura cerebrale e gli esiti in termini di benessere mentale in adolescenza e nella giovane età adulta.
Promuovere una genitorialità consapevole e autentica risulta quindi un obiettivo importante per mettere le premesse del benessere psicologico delle prossime generazioni.
Lontano da ideali genitoriali perfezionistici, un aspetto importante su cui lavorare è l’autenticità e la connessione: favorire un clima emotivo caldo e connesso durante la quotidianità, prestare attenzione ai bisogni del bambino ed essere presenti e responsivi con un atteggiamento di cura e attenzione, evitare le aggressioni verbali e fisiche. La genitorialità è un’avventura complessa e in alcuni casi è importante chiedere aiuto e supporto per migliorare le proprie risorse interne necessarie per creare un ambiente nutritivo, affettivamente connesso e autentico.