expand_lessAPRI WIDGET

Quando viaggiare diventa stressante: tra aspettative, imprevisti e strategie di adattamento

Viaggiare può essere un’esperienza stimolante, ma anche una fonte di stress legata all’organizzazione, agli imprevisti e all’adattamento a nuovi contesti

Di Redazione

Pubblicato il 31 Mar. 2025

Viaggiare: opportunità o fattore di stress?

Se il viaggio può essere vissuto come una piacevole avventura in grado di rilassarci, arricchirci e trasformarci, è pur vero che per alcune persone può rappresentare una fonte di stress. Certi margini di imprevedibilità, cambiamenti nelle routine, barriere linguistiche e differenze cross-culturali sono elementi che possiamo riscontrare durante l’esperienza di viaggio. In qualche misura viaggiare pone di fronte la sfida di affrontare l’imprevisto e l’ignoto, situazioni inattese e richiede di lasciare andare la pretesa di avere tutto sotto controllo e che le cose vadano esattamente come ci si aspetta. 

Seppure la ricerca sia al momento limitata, gli studi indicano che alcune persone possono andare incontro a certi livelli di stress durante esperienze di viaggio per vacanza (Gao & Kerstetter, 2018; Zehrer & Crotts, 2012), 

Che cos’è lo stress da viaggio

Lo stress è una risposta psicofisica a situazioni e compiti di natura emotiva, cognitiva o sociale, che la persona percepisce come eccessivi. Selye definisce lo stress come una risposta aspecifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso (Selye, 1976).

Durante il viaggio (o prima di esso) la persona può andare incontro a fattori stressanti (stressors) di varia entità e natura che possono essere vissuti soggettivamente in maniera molto differente: di fatto lo stress da viaggio è un fenomeno ampiamente variabile tra gli individui. Alcuni segnali dello stress da viaggio possono essere: sensazione di stanchezza, irritabilità e sintomi ansiosi. 

Gli elementi stressanti divengono tali nel momento in cui l’individuo vi associa determinate valutazioni soggettive negative: il modo con cui la persona valuta un dato elemento o situazione ne determina la portata stressogena ingenerando dunque emozioni negative e diversi livelli di stress. Se una situazione viene percepita soggettivamente come minacciosa oppure come non prevista in combinazione alla valutazione di scarse risorse per farvi fronte, i livelli di stress aumenteranno così come potranno insorgere emozioni di ansia, apprensione e/o maggiore irritabilità e frustrazione.

Lo stress da viaggio può essere legato a diversi fattori stressanti: preparativi e organizzazione pre-partenza, specifiche situazioni inattese che ci si trova ad affrontare anche rispetto ai servizi attesi, imprevisti e difficoltà durante il viaggio verso o di ritorno dalla destinazione, problemi con i compagni di viaggio e di vacanza e imprevisti e difficoltà di adattamento nel luogo di destinazione (ad esempio legate a differenze linguistiche e cross-culturali tra il proprio paese d’origine e il paese che si sta visitando) (Zhu, Gao, Zhang, & Jin 2020). 

Le differenze cross-culturali possono ingenerare situazioni di incomprensione e disorientamento che possono suscitare nel viaggiatore vissuti emotivi di frustrazione, preoccupazione, confusione. In tal senso, nel caso di lunghi viaggi o permanenze prolungate in paesi esteri, può insorgere una condizione di stress acculturativo, ovvero una risposta della persona a cambiamenti nella sua vita quotidiana a contatto con una cultura diversa, superiori alla sua capacità di gestione (Berry e Ataca, 2000). I fattori che possono favorire l’insorgenza dello stress acculturativo sono diversi, tra cui non conoscere la lingua del paese di destinazione, scarsa conoscenza della cultura del luogo nei suoi diversi aspetti, aspettative idealizzate, difficoltà nell’adattarsi al cibo, alle pratiche culturali e allo stile di vita del paese che si sta visitando. Emerge dunque frustrazione, irritabilità, tristezza, senso di confusione, insicurezza, nostalgia di casa e senso di isolamento.  

La scarsa tolleranza dell’incertezza e di nuove contingenze può rappresentare un fattore di rischio per un aumento dello stress prima e durante il viaggio. Anche pregresse esperienze negative di viaggio possono impattare negativamente, predisponendo l’individuo a previsioni negative e relativi meccanismi di coping disfunzionali (es. eccessivo controllo vs. evitamento). Inoltre, lo stress da viaggio si acuirà chiaramente per le persone che soffrono di ansia legata all’uso di determinati mezzi di trasporto (fobia del volo, attacchi di panico, etc.). Possono quindi venire esacerbate condizioni pregresse di vulnerabilità psicopatologica. 

Lo stress da viaggio si osserva anche nella scarsa tolleranza di situazioni in cui accadono imprevisti durante gli spostamenti mediante mezzi di trasporto (es. ritardi e cancellazione di voli) e si possono verificare un aumento dell’irritabilità, eccessi di collera e scarsa tolleranza della frustrazione in risposta a inconvenienti di viaggio

In uno studio esplorativo (Crotts & Zehrer 2012) effettuato su circa 100 soggetti americani è emerso che i viaggiatori (intesi come persone che hanno effettuato una vacanza di almeno tre giorni fuori casa e almeno a 100 miglia di distanza) hanno esperito moderati livelli di stress in particolare riguardo la pianificazione e i preparativi della vacanza e l’effettuare il viaggio in sè per raggiungere la destinazione. Una volta giunti a destinazione, i partecipanti allo studio hanno riferito alcune condizioni come potenziali fattori di stress moderato tra cui il meteo, il cibo e le interazioni con i compagni di vacanza.

Come mitigare lo stress da viaggio

E’ importante, prima di partire, lavorare sulle proprie aspettative affinchè siano realistiche e non eccessivamente idealizzate o pessimiste. Le aspettative sono credenze riguardanti stati futuri, si basano su scenari che riteniamo probabili, ci guidano nell’agire. Le aspettative si formano anche in base alle conoscenze e alle esperienze pregresse e per esperienza indirette (es. dai racconti di un conoscente che ha già visitato un paese, da un blog che abbiamo letto). La discrepanza tra aspettative idealizzate e il piano di realtà che le disconferma può aumentare infatti i livelli di stress da viaggio.

Raccogliere informazioni accurate sulle destinazioni, accrescere il proprio repertorio di conoscenze relative al paese che si andrà a visitare, alle sue pratiche culturali e norme sociali sono passi importanti per costruire aspettative realistiche. 

Avere aspettative realistiche significa anche mettere in conto una certa quota di imprevedibilità ed essere disposti a rivalutare i piani programmati pre-partenza in funzione delle contingenze e tentare di implementare altre soluzioni che potrebbero essere accettabili anche se non perfette. In questa direzione, è importante affrontare il viaggio coltivando un approccio di maggiore tolleranza delle incertezze e della frustrazione: possiamo avere un atteggiamento positivo anche se le situazioni non volgono esattamente come avevamo previsto oppure se ci deludono per alcuni aspetti rispetto a ciò che avevamo immaginato. 

Inoltre, essere a conoscenza e riconoscere i propri limiti e le proprie vulnerabilità è importante al fine di favorire lo sviluppo di strategie di fronteggiamento efficaci.

Riferimenti Bibliografici
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Perché viaggiare? Riflessioni sul viaggio e i suoi benefici

Alcune ricerche dimostrano che le esperienze e le attività legate al viaggiare sembrano influenzare la qualità di vita complessiva

cancel