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Una delle cose migliori che puoi fare per la tua salute mentale: agire proattivamente e prevenire

Secondo l’OMS la promozione della salute mentale passa dal riconoscimento precoce dei fattori di rischio che possono portare all’esordio dei disturbi

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 10 Ott. 2024

Salute mentale e life skills

La prevenzione è una modalità proattiva per occuparsi del proprio benessere che coinvolge anche la sfera mentale e non solo quella fisica. Se vi sono alcuni ambiti in cui la prevenzione è ormai più diffusa e comune, si pensi alle visite dentistiche e oculistiche di routine a scopo preventivo e di monitoraggio, pensare in termini preventivi al benessere mentale non è ancora da darsi per scontato.

Si considera spesso la salute mentale più in un’ottica di un disturbo da trattare, di una condizione caratterizzata da un’etichetta diagnostica definitoria di una patologia; il rischio è di lasciare sullo sfondo una logica preventiva in cui proattivamente si vada ad intervenire precocemente su fattori di vulnerabilità o condizioni prodromiche sub-cliniche, prima ancora che sia possibile definire una psicopatologia. 

In questa direzione il paradigma della psicologia positiva pone al centro non tanto la patologia, quanto le risorse, proponendo programmi psicologici finalizzati allo sviluppo delle potenzialità e delle abilità dell’individuo, anche in coloro che non rispondono a criteri diagnostici di una patologia e un disturbo non lo hanno. 

Ad esempio, l’OMS sottolinea quanto sia fondamentale l’implementazione e il miglioramento nei bambini e nei ragazzi delle cosiddette “Life Skills”. Con il termine Life Skills si fa riferimento a “tutte quelle abilità e competenze che è necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri, per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana” (Bollettino OMS, Skills for Life, n.1, 1992). Secondo le linee guida, dunque le “life skills” sono abilità e competenze trasversali fondamentali per affrontare i problemi, le pressioni e lo stress della vita quotidiana. Diversi programmi di prevenzione e di empowerment prevedono la formazione delle life skills negli adolescenti e nei giovani adulti. 

Occuparsi proattivamente della propria salute mentale

È utile dunque provare ad ampliare la prospettiva verso un’idea di benessere mentale che includa la prevenzione primaria e secondaria? 

Certamente si. In questo contesto ci viene in aiuto di nuovo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS,) secondo cui “la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità”. In particolare, secondo l’OMS la prevenzione e la promozione della salute mentale passano dalla conoscenza, dalla consapevolezza e dal riconoscimento precoce di alcuni fattori di rischio e vulnerabilità che possono rendere più probabile l’esordio di veri e propri disturbi psichici in un contesto di pressioni e sfide crescenti. Si pensi a diverse fasce di popolazione più vulnerabile, dagli adolescenti e giovani adulti, alle donne nel periodo del periparto e così via. 

D’altro canto, anche di fronte a condizioni psicopatologiche già esordite è fondamentale attuare sforzi per intercettare e individuare precocemente il disturbo psichico e dare risposta tempestiva in termini di cure e assistenza favorendo l’accessibilità ai servizi di salute mentale, al fine di ridurre quello che in gergo tecnico viene chiamato DUI (Duration of Untreated Illness – durata di malattia non trattata). La durata di malattia non trattata (DUI) è definita come l’intervallo di tempo tra l’esordio di uno specifico disturbo psichiatrico e l’inizio del suo trattamento, ed è studiata per migliorare gli esiti in termini prognostici. 

Occuparsi proattivamente della propria salute mentale, promuovere il benessere mentale e agire preventivamente e precocemente è fondamentale per ridurre i rischi di andare incontro a condizioni patologiche e maggiore sofferenza psichica. 

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Redattrice di State of Mind

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