Italiangirl: la storia di Saman Abbas
Italiangirl, documentario di Gabriele Veronesi e Luca Bedini, è la storia di Saman Abbas, uccisa dalla violenza umana e dal nemico più vicino. Saman era una ragazza pakistana di 18 anni e viveva a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Il suo caso interessò le cronache nel 2021, scuotendo l’opinione pubblica prima di essere archiviato nel flusso ininterrotto di eventi sui quali l’attenzione del lettore, dello spettatore, del follower si sofferma con sguardo spesso distratto o morboso. Saman Abbas venne uccisa dalla propria famiglia per aver rifiutato un matrimonio combinato con un cugino residente in Pakistan; per il suo omicidio lo Stato italiano ha condannato i genitori all’ergastolo e lo zio a 14 anni di reclusione.
Italiangirl, ragazza italiana, ciò che era Saman Abbas. La sua vita e la sua morte hanno indottola comunità di Novellara e la società italiana a interrogarsi, o almeno coloro i quali hanno cercato risposte libere dal pregiudizio e dalla retorica. Nel documentario le voci e i volti del parroco del paese, dell’allora sindaca, di una giornalista che raccontò la cronaca e di alcuni attivisti impegnati sui temi dell’integrazione, forniscono informazioni e commenti, rendono vivi gli stati d’animo di quei lunghi mesi di dubbi e sconcerto, dalla scomparsa di Saman al ritrovamento del suo cadavere. Impossibile accettare che una ragazza di 18 anni, ripresa dalle telecamere mentre si avvia lungo un sentiero di campagna insieme ai genitori, verrà di lì a poco soppressa dallo zio, consegnata alla morte come una vittima sacrificale.
La vergogna della famiglia per il desiderio di Saman di frequentare un ragazzo scelto da lei, per le immagini sui social che la ritraggono felice in un bacio appassionato, è un movente che la ragione umana non può comprendere, ma che la ragione di alcuni esseri umani ha considerato valido e inevitabile. Su questo il documentario si sofferma a lungo e giustamente, sulla necessità da un lato di non validare impronte culturali che si confondono con la brutalità e il non rispetto della vita, dall’altro di approfondire un dramma come la morte di Saman per elaborarne le cause con gli strumenti del progresso sociale e intellettuale. Com’è possibile arrivare a tanto? Come si può venire eliminati da chi ci ha messo al mondo? È sufficiente lo sdegno di chi si considera culturalmente superiore?
Italiangirl: l’importanza di una visione comune del valore della vita
Ciò che si apprezza di Italiangirl è la capacità di mantenere toni misurati, uno sguardo empatico verso la sofferenza umana che culmina nell’omicidio di Saman ma arriva da molto più lontano, arriva dai ghetti dell’immigrazione anche contemporanea e anche nel nostro Paese, dall’incapacità di quelle stesse popolazioni di superare modalità arcaiche di intendere i legami sociali e familiari. Dire che siamo tutti colpevoli, chi della violenza e chi dell’indifferenza che la contorna, sarebbe uno slogan povero di contenuti. Affermare che una vicenda come quella di Saman sia stata giudicata o utilizzata da ciascuno con i propri occhi statici, si avvicina al vero. La propaganda politica assai poco avvezza al silenzio del dolore e ad analisi intellettualmente approfondite; l’informazione affamata di tragedie con cui saziare il bisogno universale di avere opinioni su qualunque argomento; lo sconcerto, questo sì forse ad accomunare gli sguardi di molti di noi, di fronte a una ferita incomprensibile.
Il peso grave che la morte di Saman porta con sé riguarda l’integrazione non di mondi contrapposti o di popoli diversi, bensì di concezioni della vita umana che dovranno necessariamente trovare il modo di fondersi, divenendo una sola concezione in grado di orientare tutte le culture, proteggendo l’integrità di ciascuna ma senza mai accettare deviazioni da una comune visione del valore della vita.
Il messaggio di speranza di Italiangirl
La strada da fare è ancora lunga, Italiangirl è una testimonianza profonda, portata con semplicità e diretta alle coscienze, con una tonalità emotiva a dare la direzione, a commuovere, facendoci sentire toccati da una storia che richiama significati presenti nell’esperienza di ciascuno. Ogni spettatore può riflettere sul bisogno umano di riconoscimento, di protezione, perché non occorre giungere al dramma di Saman per sentire che anche nelle esperienze più normali e ordinarie di ogni essere umano, il diritto al riconoscimento e alla protezione è spesso violato. Ogni spettatore di Italiangirl può vedere nella protagonista finale del documentario un’altra ragazza pakistana, passata attraverso i maltrattamenti familiari, ma salvatasi fuggendo dal suo aguzzino, una voce di speranza reale. Si può ricevere aiuto, è il messaggio. Sebbene non potremo dirci arrivati alla meta fino a quando sarà necessario chiederlo.