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Psicoterapia online: quali argomenti a favore?

Andiamo a scoprire i vantaggi che la psicoterapia online presenta e quindi gli elementi a favore del suo utilizzo

Di Silvia Bettoni, Silvia Carrara, Michela Di Gesù, Martina Gori, Giulia Onida, Matteo Zambianchi

Pubblicato il 02 Set. 2024

La psicoterapia online e gli elementi a sfavore

Nell’articolo precedente abbiamo esplorato i punti a sfavore della psicoterapia online. Ora invece, è il turno dei vantaggi che essa comporta: andiamo a scoprirli con questo secondo articolo sul tema.

La psicoterapia online è un tipo di terapia psicologica che viene erogata in modalità remota, ovvero utilizzando varie forme di comunicazione tecnologica come videochiamate, telefonate o messaggi (Joint Task Force for the Development of Telepsychology Guidelines for Psychologists, 2013).

Il numero dei pazienti che richiedono la psicoterapia online è in crescita, perciò è importante che i terapeuti tengano in considerazione le relative questioni etiche per rispondere adeguatamente a questa esigenza. Difatti, a partire dalla fine degli anni 90, la ricerca ha iniziato a studiare questa modalità per poterla sfruttare al meglio e in sicurezza (Chakrabarti, 2015; Cipolletta & Mocellin, 2017).

Julia Stoll, ricercatrice presso l’Università di Zurigo, in collaborazione con alcuni colleghi, ha riassunto le principali questioni etiche a favore e contrarie alla psicoterapia online, per promuovere la discussione in merito e per facilitare lo sviluppo di linee guida a sostegno di questa pratica sempre più richiesta. Tramite un recente articolo pubblicato su State of Mind, abbiamo esplorato i punti a sfavore individuati da Stoll et al. (2020), come le questioni relative alla privacy, la necessità di una formazione specifica per il terapeuta, le problematiche di comunicazione dovute alla tecnologia (ad esempio, la difficoltà a carpire il linguaggio non verbale del paziente), le lacune nella ricerca scientifica in merito e la possibilità limitata di intervenire concretamente in caso di emergenza, come nell’eventualità che il paziente minacci di commettere violenza verso se stesso o verso gli altri. Andiamo invece a scoprire i vantaggi che la psicoterapia online presenta, sempre illustrati nella revisione di Stoll et al. (2020).

Gli argomenti a favore della psicoterapia online

Tra i principali vantaggi della psicoterapia online individuati dagli autori, emerge innanzitutto il fatto che quest’ultima permette di migliorare l’accesso alle cure psicologiche, sia in termini geografici – rendendole disponibili anche in aree rurali o poco servite, e consentendo ai terapeuti di tenersi in contatto con pazienti che si trovano temporaneamente all’estero o che presentano difficoltà motorie – che in termini temporali, fornendo un accesso più immediato ai servizi utili in situazioni di emergenza. Un numero crescente di studi evidenzia come la terapia online abbia un tasso di efficacia comparabile a quello della terapia tradizionale (Chakrabarti, 2015), in quanto consente di offrire servizi che rispondono in modo specifico alle esigenze dei pazienti e opzioni di trattamento altamente personalizzate: ciò permette di raggiungere livelli di aderenza e di compliance altrettanto soddisfacenti, rendendo questa modalità sempre più popolare. Essa risulta inoltre più vantaggiosa dal punto di vista economico, può favorire un maggiore senso di anonimato e protezione della privacy nei pazienti (in quanto non si viene visti entrare fisicamente nello studio del terapeuta), contribuendo a ridurre lo stigma legato alla ricerca di sostegno psicologico. Questo permette di ridurre notevolmente alcune barriere – come le difficoltà economiche e lo stigma sociale – che spesso impediscono a molte persone di cercare una terapia tradizionale, nonostante ne avvertano il bisogno: la psicoterapia online può dunque rappresentare un punto d’ingresso più accessibile ai servizi di salute mentale.

La relazione terapeutica che si instaura nel corso di una psicoterapia online è comunemente percepita come comparabile o migliore rispetto alla terapia tradizionale (Mishna et al., 2017), in quanto probabilmente favorisce una riconfigurazione dell’equilibrio di potere tra paziente e terapeuta e riduce il rischio di un’eccessiva intimità, rendendo l’interazione più collaborativa. Questa modalità, inoltre, semplifica la registrazione dei dati e la documentazione del processo terapeutico, consentendo di riesaminare le fasi del trattamento e le tecniche utilizzate, elemento che può stimolare una maggiore responsabilità sia nei terapeuti che nei pazienti (riducendo altresì le possibilità di malpractice). La psicoterapia online, infine, offre opportunità uniche per la ricerca e rende disponibili nuove modalità per l’insegnamento e la supervisione: ad esempio, le sedute svolte in videoconferenza possono venire registrate per poi essere revisionate successivamente, permettendo di cogliere errori o dettagli che dal vivo sarebbero potuti sfuggire.

Telepsychology: un fenomeno inarrestabile

Quanto citato rappresenta il punto di partenza di un processo di evoluzione che, trovandosi ai primi stadi, richiederà altro tempo e studio. Infatti, sebbene la psicoterapia abbia trovato nella dimensione virtuale uno spazio che sembra funzionare, è innegabile che tale innovazione implichi l’approfondimento di questioni etiche ad essa correlate, che siano di carattere clinico o puramente formale. Gli organi competenti si stanno perciò occupando di individuare delle linee guida, sulla base di quanto è già stabilito dal codice deontologico, che garantiscano la tutela del professionista e del paziente e quindi la pratica accurata e consapevole, avendo cura di non trascurare aspetti relativi alla privacy e di valutare la compatibilità della richiesta con la modalità online.

Il fenomeno della telepsychology è la naturale risposta di un servizio alla crescente richiesta di una popolazione per cui i dispositivi tecnologici costituiscono preziosi strumenti di ausilio, che semplificano e velocizzano ormai qualsiasi attività. Si tratta infatti di una tra le innumerevoli implicazioni di una grande rivoluzione che sembra inarrestabile e necessita quindi di essere gestita e non ignorata. A prescindere dal consenso o dissenso che il singolo individuo può manifestare, risulta indispensabile che le figure coinvolte nel settore continuino a studiare l’argomento al fine di regolamentare la pratica psicoterapica virtuale, così da non creare un vuoto che  non rimarrebbe tale a lungo: vi è infatti il rischio che figure incompetenti e malintenzionate colmino questa lacuna normativa, offrendo servizi potenzialmente pericolosi. In questa fase di transizione più che mai, qualora si necessiti di supporto psicologico o di psicoterapia, è necessario sottolineare l’importanza di rivolgersi a professionisti, come psicologi e medici, la cui pratica sia regolamentata e guidata da un codice deontologico, in cui la salute del paziente costituisce il principale oggetto di tutela.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Chakrabarti, S. (2015). Usefulness of telepsychiatry: A critical evaluation of videoconferencing-based approaches. World Journal of Psychiatry, 5(3), 286–304.  
  • Cipolletta, S., & Mocellin, D. (2017). Online counseling: An exploratory survey of Italian psychologists’ attitudes towards new ways of interaction. Psychotherapy Research, 28(6), 909—924.
  • Joint Task Force for the Development of Telepsychology Guidelines for Psychologists. (2013). Guidelines for the practice of telepsychology. American Psychologist, 68(9), 791–800.
  • Mishna, F., Fantus, S., & McInroy, L. B. (2017). Informal Use of Information and Communication Technology: Adjunct to Traditional Face-to-Face Social Work Practice. Clinical Social Work Journal, 45(1), 49–55.
  • Stoll, J., Müller, J. A., & Trachsel, M. (2020). Ethical Issues in Online Psychotherapy: A Narrative Review. Frontiers in Psychiatry, 10, 1—16.
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