expand_lessAPRI WIDGET

Psicopatici di successo

Non tutti gli psicopatici presentano un comportamento criminale. Esistono anche gli psicopatici di successo, cosa li caratterizza?

Di Pina Laffusa

Pubblicato il 19 Lug. 2024

Psicopatici: non sono solo serial killer

L’immagine stereotipata del “serial killer” psicopatico è ciò che spesso affiora nella mente quando si parla di psicopatia. Nell’immaginario collettivo, la psicopatia è spesso associata alla criminalità e ai comportamenti antisociali. Sebbene la psicopatia sia osservabile in particolare negli individui incarcerati, studi più recenti hanno mostrato che non tutti gli psicopatici presentano un comportamento criminale (Skeem et al., 2011; Patrick, 2018).

Tuttavia, la realtà è molto più sfaccettata: esistono individui con tratti psicopatici, quali mancanza di empatia, narcisismo e manipolazione, che riescono a raggiungere alti livelli di successo in vari settori professionali, dalla politica al mondo degli affari, spesso traendo vantaggio dagli altri senza entrare in contrasto con la legge (Babiak & Hare, 2006).

Tali individui sono stati definiti “psicopatici di successo” (“successful psychopath” (N. Mullins-Sweatt, 2010)

Indagare le differenze tra psicopatici di successo e non di successo può aiutarci a comprendere quali fattori permettano a certi individui di evitare uno stile di vita esplicitamente criminale.

Le caratteristiche neurobiologiche degli psicopatici di successo

Sebbene al momento piuttosto esigui, gli studi condotti tramite neuroimaging suggeriscono che gli psicopatici di successo presentano deficit nella struttura e nel funzionamento dell’amigdala e della corteccia prefrontale ventromediale, anche se in misura minore rispetto agli psicopatici non di successo (Anderson & Kiehl, 2012; Yang & Raine, 2009).

  • Regione Prefrontale Mediale: tale regione è coinvolta nella regolazione delle emozioni, dell’empatia e del controllo degli impulsi. Studi di neuroimaging hanno dimostrato anomalie strutturali e funzionali in questa regione nei soggetti psicopatici, suggerendo una possibile base biologica per la mancanza di empatia e per il comportamento antisociale (Kiehl, 2006).
  • Amigdala: l’amigdala svolge un ruolo chiave nella regolazione delle emozioni come la paura e delle risposte comportamentali agli stimoli avversi. Alcune ricerche hanno indicato un’iperattività dell’amigdala nei soggetti psicopatici durante la visualizzazione di immagini emotive negative, suggerendo una ridotta capacità di provare empatia e rispondere in modo appropriato alle emozioni degli altri (Blair, 2008).
  • Circuiti di ricompensa: i circuiti di ricompensa del cervello sono coinvolti nella ricerca di gratificazioni e nel comportamento motivato da ricompensa. Diversi studi hanno evidenziato un’ipersensibilità alle ricompense e una ridotta risposta alle punizioni nei soggetti psicopatici, suggerendo una possibile spiegazione per il loro comportamento antisociale e la tendenza al rischio (Buckholtz et al., 2010).

Le caratteristiche psicologiche degli psicopatici di successo

Narcisismo

Il narcisismo è una caratteristica preminente tra gli psicopatici di successo. Questi individui posseggono generalmente un senso esagerato di autostima e un bisogno costante di ammirazione. Questo tratto può alimentare la loro ambizione e il desiderio di raggiungere il successo a tutti i costi (Miller et al., 2017; Kowalski, Vernon, & Schermer, 2020).

Manipolazione e Machiavellismo

Gli psicopatici di successo sono maestri della manipolazione. Possono utilizzare le emozioni degli altri a proprio vantaggio, senza mostrare alcuna preoccupazione per il benessere altrui. Il loro approccio spesso segue la filosofia machiavellica de “il fine giustifica i mezzi” (Jones & Paulhus, 2017; Lyons, Caldwell, & Shultz, 2019).

Mancanza di Rimorso ed Empatia

Una delle caratteristiche centrali della psicopatia è la mancanza di rimorso o empatia per gli altri. Questi individui possono perseguire i loro obiettivi senza alcuna considerazione per le conseguenze sulle persone coinvolte (Baskin-Sommers et al., 2016; Decety & Yoder, 2017).

Funzionamento Esecutivo e Decision Making

Gli psicopatici di successo mostrano un migliore funzionamento esecutivo e capacità decisionale. Questo potrebbe essere dovuto a un’abilità superiore nella corteccia prefrontale dorsolaterale, che supporta la pianificazione e il controllo degli impulsi, pur mantenendo deficit in altre aree come la corteccia prefrontale ventromediale, associata all’empatia (Koenigs et al., 2011; Glenn & Raine, 2014).

Comportamento Antisociale

Uno dei tratti chiave che distingue gli psicopatici di successo dagli psicopatici antisociali è la loro capacità di controllare i propri impulsi. Mentre gli psicopatici antisociali possono essere impulsivi e violenti, quelli di successo sono spesso in grado di pianificare le loro azioni con attenzione e di mantenere una facciata di normalità e competenza. Un funzionamento cognitivo integro o superiore consente loro di ingannare e manipolare gli altri, oltre a pianificare i crimini in modo da evitare di essere scoperti. Un migliore controllo comportamentale permette agli psicopatici di successo di ridurre l’uso della violenza fisica, adottando invece comportamenti manipolativi e crimini relazionali, come i cosiddetti reati dei “colletti bianchi” che non richiedono l’uso della forza (Boddy, 2016; Mathieu et al., 2015).

Il ruolo degli psicopatici di successo all’interno delle organizzazioni

La gestione degli psicopatici di successo all’interno delle organizzazioni richiede un approccio strategico. La possibilità che alcuni individui in posizioni di responsabilità presentino tratti psicopatici potrebbe incentivare le organizzazioni a compiere valutazioni sui leader, per assicurarsi che l’equilibrio tra competenze e comportamento etico sia mantenuto.

È importante quindi implementare screening psicologici e strumenti di valutazione psicologica all’interno delle organizzazioni, per identificare potenziali tratti psicopatici nei candidati alla leadership; monitorare il feedback dei dipendenti può rivelarsi utile per individuare eventuali comportamenti manipolativi o tossici.

Inoltre, per ridurre l’impatto negativo di una leadership psicopatica, sarebbe essenziale fornire strumenti di formazione rivolti ai manager per riconoscere e gestire comportamenti manipolativi, non trascurando il supporto psicologico rivolto ai dipendenti, al fine di aiutarli a gestire stress e dinamiche tossiche sul posto di lavoro.

Gli psicopatici di successo rappresentano una sfida complessa per la psicologia e la gestione organizzativa. Sebbene possano portare vantaggi in termini di leadership e decision-making, è fondamentale per aziende e società sviluppare strategie per gestire i potenziali rischi associati ai loro tratti psicopatici. La ricerca continua in questo campo sarà cruciale per comprendere meglio come bilanciare benefici e rischi.

Le organizzazioni possono giocare un ruolo attivo nel riconoscere e gestire questi individui, ponderando la loro capacità di guidare con etica, integrità ma anche profitto.

Solo attraverso un’attenta e approfondita comprensione delle caratteristiche psicologiche e neurobiologiche degli psicopatici di successo, la società potrà sfruttare il loro potenziale positivo riducendo i rischi dei loro lati negativi.

Psicopatici di successo e fattori ambientali

Un aspetto interessante che meriterebbe ulteriori ricerche nel campo della psicopatia è il ruolo dei fattori ambientali. Studi suggeriscono che oltre ai fattori biologici, l’ambiente gioca un ruolo cruciale nel modellare il comportamento psicopatico (Hare, 2003). Ad esempio, un ambiente familiare stabile con valide opportunità educative può aiutare gli individui con tratti psicopatici a canalizzare i loro impulsi in modi socialmente accettabili e produttivi.

Inoltre, la crescente attenzione verso il benessere psicologico nei luoghi di lavoro potrebbe rappresentare un ulteriore strumento per gestire efficacemente gli psicopatici di successo. Programmi di benessere mentale e formazione sulla consapevolezza emotiva possono non solo aiutare a identificare comportamenti problematici, ma anche fornire le competenze necessarie per affrontare tali situazioni in modo costruttivo (Neumann & Hare, 2008).

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Anderson, N. E., & Kiehl, K. A. (2012). The psychopath magnetized: insights from brain imaging. Trends in Cognitive Sciences, 16(1), 52-60.
  • Babiak, P., & Hare, R. D. (2006). Snakes in Suits: When Psychopaths Go to Work. New York: Regan Books.
  • Baskin-Sommers, A. R., Stuppy-Sullivan, A. M., Buckholtz, J. W., & Newman, J. P. (2016). Psychopathic individuals exhibit but do not avoid regret during counterfactual decision making. Proceedings of the National Academy of Sciences, 113(50), 14438-14443.
  • Blair, R. J. R. (2008). The amygdala and ventromedial prefrontal cortex in morality and psychopathy. Trends in Cognitive Sciences, 11(9), 387-392.
  • Boddy, C. R. (2016). Psychopathic leadership a case study of a corporate psychopath CEO. Journal of Business Ethics, 145(1), 141-156.
  • Buckholtz, J. W., Treadway, M. T., Cowdrey, T. C., Benoit, S. W., & Ray, J. V. (2010). Reinforcement learning in psychopathy: Dissociable roles of the nucleus accumbens and ventromedial prefrontal cortex. Journal of Abnormal Psychology, 119(4), 867-878.
  • Decety, J., & Yoder, K. J. (2017). The emerging social neuroscience of psychopathy. World Psychiatry, 16(1), 61-62.
  • Glenn, A. L., & Raine, A. (2014). Neurocriminology: implications for the punishment, prediction, and prevention of criminal behaviour. Nature Reviews Neuroscience, 15(1), 54-63.
  • Hare, R. D. (2003). Manual for the Hare Psychopathy Checklist-Revised (2nd ed.). Toronto, ON: Multi-Health Systems.
  • Jones, D. N., & Paulhus, D. L. (2017). Duplicity among the dark triad: Three faces of deceit. Journal of Personality and Social Psychology, 113(2), 329-342.
  • Kiehl, K. A. (2006). A cognitive neuroscience perspective on psychopathy: Evidence for paralimbic system dysfunction. Psychiatry Research, 142(2-3), 107-128.
  • Koenigs, M., Baskin-Sommers, A., Zeier, J., & Newman, J. P. (2011). Investigating the neural correlates of psychopathy: A critical review. Molecular Psychiatry, 16(8), 792-799.
  • Kowalski, C. M., Vernon, P. A., & Schermer, J. A. (2020). The Dark Triad and facets of personality. Personality and Individual Differences, 167, 110265.
  • Lyons, M., Caldwell, T., & Shultz, S. (2019). Machiavellianism, psychopathy, narcissism, and the dark core of personality: An evolutionary perspective. Evolutionary Psychological Science, 5(1), 61-69.
  • Mathieu, C., Neumann, C. S., Babiak, P., & Hare, R. D. (2015). Corporate psychopathy and the full-range leadership model. Assessment, 22(3), 267-278.
  • Miller, J. D., Lynam, D. R., Hyatt, C. S., & Campbell, W. K. (2017). Controversies in narcissism. Annual Review of Clinical Psychology, 13, 291-315.
  • Neumann, C. S., & Hare, R. D. (2008). Psychopathic traits in a large community sample: Links to violence, alcohol use, and intelligence. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 76(5), 893-899.
  • Patrick, C. J. (2018). Psychopathy as masked pathology. Personality Disorders: Theory, Research, and Treatment, 9(4), 313-314.
  • Skeem, J. L., Polaschek, D. L. L., Patrick, C. J., & Lilienfeld, S. O. (2011). Psychopathic personality: Bridging the gap between scientific evidence and public policy. Psychological Science in the Public Interest, 12(3), 95-162.
  • Yang, Y., & Raine, A. (2009). Prefrontal structural and functional brain imaging findings in antisocial, violent, and psychopathic individuals: A meta-analysis. Psychiatry Research: Neuroimaging, 174(2), 81-88.
  • Stephanie N. Mullins-Sweatt, Natalie G. Glover, Karen J. Derefinko, Joshua D. Miller, Thomas A. Widiger. (2010) The search for the successful psychopath, Journal of Research in Personality, Volume 44, Issue 4, 2010, Pages 554-558.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Che cos’è la psicopatia e perché è sempre stata collegata quasi esclusivamente al genere maschile

L’articolo ha l’obiettivo di analizzare la psicopatia e comprendere le principali differenze tra gli uomini e le donne con psicopatia

ARTICOLI CORRELATI
Che cos’è la psicopatia e perché è sempre stata collegata quasi esclusivamente al genere maschile

L’articolo ha l’obiettivo di analizzare la psicopatia e comprendere le principali differenze tra gli uomini e le donne con psicopatia

Psicopatia e disturbo antisociale di personalità: un’analisi clinica e cinematografica dei disturbi

Discriminare tra la psicopatia e il disturbo antisociale di personalità tramite il supporto di parallelismi cinematografici

cancel