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Aggiornamenti delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “Mental Health Gap Action Programme (mhGAP) guideline”

Le Mental Health Gap Action Programme guideline sono indicazioni, raccomandazioni e aggiornamenti per il trattamento di disturbi mentali, neurologici e abuso di sostanze

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 04 Mar. 2024

Mental Health Gap Action Programme (mhGAP) guideline

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente pubblicato la terza edizione delle linee guida “Mental Health Gap Action Programme (mhGAP) guideline” che include indicazioni e raccomandazioni importanti e aggiornate in materia di trattamento e cura dei disturbi mentali, dei disturbi neurologici e di abuso di sostanze (definiti “MNS disorders”). 

Questi disturbi sono tra i maggiori responsabili di morte prematura nel mondo e si stima che oltre il 75% delle persone affette da disturbi MNS non abbiano la possibilità di accedere a opzioni di cura e trattamento efficaci e di cui avrebbero necessità. 

Le linee guida mhGAP invitano i vari paesi a occuparsi del tema e a potenziare la capacità di rispondere ai bisogni legati a una crescente condizione di disagio in relazione a questi disturbi. Le linee guida si rivolgono a medici, infermieri, professionisti sanitari e sociali che si trovano a contatto con l’utenza a diversi livelli di servizio e assistenza, ma anche a policy-makers, rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni e manager che si occupano di salute. 

Mantenendo un filone iniziato da 15 anni, le linee guida mhGAP giocano un ruolo cruciale nel mettere in luce e nel promuovere l’implementazione di interventi psicologici e medici evidence-based per il trattamento e la cura dei disturbi mentali, neurologici e per l’abuso di sostanze; e in particolare, le linee guida hanno la funzione di supportare i livelli di assistenza sanitaria di base per il trattamento dei pazienti con disturbi MNS

Aggiornamenti e nuove raccomandazioni secondo le linee guida “Mental Health Gap Action Programme (mhGAP)”

In generale, le linee guida sottolineano nuovamente l’importanza dei trattamenti psicologici per le svariate condizioni patologiche inerenti i disturbi MNS.  Si raccomanda, quindi, la promozione e l’utilizzo di interventi di carattere psicologico e psicosociale attraverso canali digitali, in relazione a molteplici disturbi e condizioni psicopatologiche.

  • I disturbi d’ansia rappresentano disturbi psichici comuni e tra i più diffusi a livello mondiale. All’interno della sezione dedicata ai disturbi d’ansia sono riportate alcune raccomandazioni principali e aggiornate dalle linee guida, come l’implementazione di interventi psicologici basati sulla terapia cognitivo-comportamentale (o cognitive behavioural therapy; CBT) per il trattamento di adulti con diagnosi di disturbo d’ansia generalizzato e/o disturbo da attacchi di panico. Secondo le linee guida queste tipologie di interventi possono essere erogati in diverse forme, tra cui colloqui individuali in presenza, gruppi, colloqui online o materiale/servizi di auto-aiuto. Le linee guida suggeriscono inoltre di prendere in considerazione per questi disturbi l’utilizzo di tecniche per la gestione dello stress.
  • Dal punto di vista farmacologico, si raccomanda la considerazione di terapia psicofarmacologica attraverso farmaci SSRIs (Selective Serotonin Reuptake Inhibitors) come possibilità di trattamento del disturbo d’ansia generalizzato e del disturbo da panico (in integrazione con interventi di carattere psicologico). Un ulteriore aggiornamento delle linee guida indica di evitare l’assunzione di sodio valproato nelle donne che stanno cercando una gravidanza, o che sono in stato di gravidanza. Si evidenzia inoltre l’inclusione di alcuni farmaci tra cui quetiapina, aripiprazolo, olanzapina, paliperidone, aloperidolo e zuclopentixolo a rilascio prolungato per il trattamento delle psicosi e del disturbo bipolare
  • In particolare, un aggiornamento riguarda l’attenzione specifica da porre alla salute mentale e al benessere psicologico dei caregiver di pazienti affetti da psicosi o disturbo bipolare; ulteriori indicazioni vengono fornite rispetto agli interventi psicosociali per le psicosi, per le dipendenze, per la demenza e per bambini e adolescenti con disturbi del neurosviluppo.
  • Per quanto riguarda le demenze, si raccomanda l’integrazione di alcuni interventi non farmacologici coadiuvanti il piano terapeutico farmacologico, tra cui la promozione dell’attività fisica, interventi di carattere cognitivo comportamentale e interventi di stimolazione cognitiva. 

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Linda Confalonieri
Linda Confalonieri

Redattrice di State of Mind

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