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Terapia cognitiva orientata al recovery per gravi condizioni di salute mentale (2023) – Recensione

Beck e collaboratori manualizzano la terapia cognitiva orientata al recovery (CT-R) come intervento rivolto a pazienti gravi

Di Giovanni Maria Ruggiero

Pubblicato il 19 Dic. 2023

La terapia cognitiva orientata al recovery (CT-R)

Infaticabile fino agli ultimi giorni della sua lunga vita, Aaron T. Beck nella fase finale del suo percorso clinico e intellettuale si dedicò all’applicazione del suo modello cognitivo ai pazienti affetti da schizofrenia e altre gravi condizioni di salute mentale. Per questa strada Beck elaborò dapprima una forma di terapia cognitivo comportamentale per la psicosi per poi approdare alla Recovery-Oriented Cognitive Therapy o terapia cognitiva orientata al recupero (CT-R), una espansione che addestra gli psicoterapeuti a incoraggiare le persone con gravi condizioni di salute mentale ad apprendere modalità di vita adattive, a utilizzare il dialogo socratico della terapia cognitiva per esplorare nuovi interessi di vita, a promuovere un’attivazione quotidiana che elabori scopi esistenziali di vita, e a sviluppare la resilienza di fronte alle sfide quotidiane nell’area dei comportamenti, delle relazioni sociali e della cura della salute.

Il metodo è stato manualizzato in un libro scritto da Aaron Beck e dai suoi collaboratori Paul Grant, Ellen Inverso, Aaron P. Brinen e Dimitri Perivoliotis in inglese sotto il titolo di “Recovery-Oriented Cognitive Therapy for Serious Mental Health Conditions” e da quest’anno disponibile in italiano come “Terapia cognitiva orientata al recovery per gravi condizioni di salute mentale”.

La formulazione del caso in CT-R va oltre i sintomi e contestualizza il malessere del paziente nell’ambito più ampio degli interessi, dei valori e delle aspirazioni di un individuo per una vita significativa.

Insomma, mentre la terapia cognitiva si concentra principalmente sulla riduzione dei sintomi come un modo per ridurre il disagio e migliorare la qualità della vita, la CT-R si concentra sull’identificazione e sul raggiungimento della vita desiderata dall’individuo. Gli interventi promuovono l’empowerment rispetto a sfide come i sintomi. La CT-R è quindi applicabile anche a persone che altrimenti potrebbero non intraprendere il trattamento a causa di sfiducia, istituzionalizzazione cronica, accesso limitato alla motivazione, verbalizzazione limitata o intensità della presentazione dei sintomi.

La CT-R può essere utilizzata in contesti individuali o di gruppo ed è particolarmente utile nell’ambiente di trattamento ospedaliero o comunitario. Essa si focalizza su persone con difficoltà di motivazione, difficoltà a relazionarsi e comunicare con gli altri, allucinazioni uditive angoscianti e/o altre forme di allucinazioni, credenze difficili da comprendere per le persone, comportamento aggressivo, autolesionismo, trauma e rifiuto di riconoscere una condizione di salute mentale.

I quattro passi della terapia cognitiva orientata al recovery

Il libro descrive i quattro passi della CT-R. La fase iniziale del CT-R favorisce l’accesso al lato migliore della persona attraverso attività condivise, come ascoltare musica, guardare video, fare passeggiate o godersi momenti conviviali. Questo favorisce la connessione, la fiducia e impedisce l’attivazione di convinzioni che potrebbero scoraggiare le persone con problemi di salute mentale dal interagire socialmente. Questa condizione è chiamata “modalità adattiva” e descrive le credenze, le emozioni e le azioni positive degli individui quando sono al loro meglio.

Il secondo passo del CT-R si focalizza sullo sviluppo della modalità adattiva tramite l’esplorazione delle aspirazioni di vita. Il terapeuta collabora con le persone per creare un’immagine chiara del futuro desiderato, identificando il significato sottostante di ciascuna aspirazione. Ad esempio, diventare un’infermiera potrebbe significare aiutare gli altri e migliorare il mondo, mentre avere un partner potrebbe rappresentare la condivisione di esperienze positive e il sostegno reciproco in momenti difficili. Lo sviluppo delle aspirazioni stimola la speranza, ispira i valori e guida l’azione quotidiana.

Il terzo passo del CT-R favorisce la modalità adattiva attraverso l’azione positiva, che conferisce significato alle aspirazioni quotidiane della persona. La speranza si mescola attivamente con lo scopo della vita. Ad esempio, chi aspira a diventare infermiere e avere un partner può impegnarsi in una varietà di attività per aiutare gli altri, creando connessioni significative. Queste esperienze consentono alla persona di consolidare la convinzione di poter realizzare la vita desiderata e avere un impatto positivo sul mondo. Il regolare raggiungimento del significato delle proprie aspirazioni può generare profonde trasformazioni: la modalità adattiva si attualizza, il potenziale si concretizza, lo slancio si consolida, e il progresso diventa tangibile.

Il quarto passo del CT-R potenzia la modalità adattiva attraverso l’empowerment e la resilienza. La CT-R sottolinea l’empowerment durante situazioni stressanti, imprevisti, rifiuti e delusioni. Nei momenti difficili, focalizzarsi sulle aspirazioni, le relazioni e i significati personali è cruciale. Il modello cognitivo aiuta a comprendere le convinzioni negative e promuove quelle positive, riportando l’attenzione alle modalità di vita adattive. Gli interventi guidano la transizione dalla sfida all’adattamento, incarnando l’empowerment e rinforzando le convinzioni positive su energia, capacità, controllo e connessione. Con queste convinzioni, la modalità adattiva domina, avviando una crescita verso la vita desiderata. La resilienza è promossa rafforzando la fiducia nella capacità di superare le sfide, incoraggiando la persona a perseguire i sogni nonostante i rischi.

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Giovanni Maria Ruggiero
Giovanni Maria Ruggiero

Direttore responsabile di State of Mind, Professore di Psicologia Culturale e Psicoterapia presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna, Direttore Ricerca Gruppo Studi Cognitivi

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Beck A.T., Grant P., Inverso E., Brinen A. P. & Perivoliotis D. (2023). Terapia cognitiva orientata al recovery per gravi condizioni di salute mentale. Giovanni Fioriti Editore.
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