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La rabbia e il raggiungimento degli obiettivi in compiti complessi: il lato adattivo delle emozioni

Alcuni esperimenti mettono in luce una funzione utilitaristica della rabbia nella risoluzione di compiti complessi

Di Lucia Salatini

Pubblicato il 04 Dic. 2023

L’influenza della rabbia nel raggiungimento di obiettivi

Come tutte le emozioni, anche la rabbia può avere una funzione adattiva, questa risiede nell’istinto di difendersi per sopravvivere nell’ambiente in cui ci si trova e/o nel rispondere a un’ingiustizia subita o percepita. La rabbia diviene disfunzionale per la persona se la sua manifestazione ne compromette le relazioni sociali o la spinge a compiere azioni dannose verso sé, gli altri, oppure verso le cose.

Uno studio condiviso sul sito dell’American Psychological Association (Lench et al., 2023), l’organizzazione scientifica e professionale di psicologi più importante degli Stati Uniti, ci fa scoprire un altro lato adattivo della rabbia: essa potrebbe risultare un ottimo motivatore per affrontare compiti particolarmente difficili. Non a caso, la ricerca ha dimostrato che le persone arrabbiate ottengono risultati nettamente migliori rispetto a coloro che sono in uno stato emotivo neutro durante lo svolgimento di una serie di compiti molto impegnativi. La dottoressa Heather Lench, prima autrice dello studio e professoressa del dipartimento di psicologia e scienze del cervello presso l’Università del Texas, ha affermato che i risultati della ricerca mostrano come la rabbia sia in grado di accrescere lo sforzo volto al raggiungimento di uno specifico e desiderato obiettivo, aumentando di conseguenza le possibilità di successo. 

Lo studio in questione (Lench et al., 2023) è stato pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology, e descrive i numerosi esperimenti condotti dai ricercatori della Texas A&M University, volti ad indagare la possibile influenza della rabbia delle persone in determinate circostanze. Questi esperimenti hanno visto coinvolte più di mille persone e analizzato i dati di oltre 1400 sondaggi.

I risultati degli esperimenti sulla rabbia

In uno dei primi esperimenti, sono stati selezionati alcuni studenti universitari, ai quali sono state mostrate diverse immagini. Le tipologie di immagini utilizzate venivano suddivise per i vari gruppi nei quali erano state collocate le persone, ed erano in grado di generare rabbia, desiderio, tristezza, divertimento o nessuna particolare emozione, quindi neutre. È stato poi chiesto agli studenti di risolvere una serie di anagrammi. I risultati hanno dimostrato che le persone arrabbiate ottenevano risultati nettamente migliori durante la risoluzione di anagrammi particolarmente impegnativi rispetto a coloro che si trovavano negli altri stati emotivi, mentre non è stata rilevata la medesima differenza per gli anagrammi più semplici. I ricercatori sostengono che il legame tra la rabbia e una maggiore persistenza sia la principale spiegazione. Gli studiosi, infatti, hanno scoperto che le persone arrabbiate dedicavano più tempo agli anagrammi complessi rispetto agli altri partecipanti allo studio.

In un secondo esperimento, i partecipanti arrabbiati sono stati più performanti nello schivare delle bandierine in un videogioco di sci rispetto a coloro che erano in uno stato emotivo triste o neutro. È stato anche riscontrato che le persone arrabbiate hanno ottenuto punteggi simili a coloro che provavano desiderio o divertimento, mentre, non sono state riscontrate le medesime differenze prestazionali tra soggetti arrabbiati e le persone emotivamente neutre o tristi durante lo svolgimento di videogiochi meno complessi. Secondo gli autori dello studio, questi dati indicano che l’eccitazione fisica, maggiormente presente nella rabbia, nel divertimento e nel desiderio rispetto alle condizioni di tristezza e neutralità, ha in generale un effetto estremamente positivo sulla performance del gioco.

Un altro esperimento ha dimostrato che i partecipanti arrabbiati tendevano ad avere livelli di imbroglio più alti rispetto a tutti gli altri soggetti in stati emozionali differenti, eccetto per il divertimento. 

Infine, un altro esperimento ha rilevato che la rabbia è spesso associata a tempi di reazione più bassi durante lo svolgimento di determinati compiti.

Per quanto riguarda i sondaggi invece, è stato appurato che le persone tendenzialmente più arrabbiate per un’ipotetica vittoria di un candidato presidenziale a loro non congeniale, si dimostravano estremamente propense a votare alle elezioni successive.

Considerazioni conclusive sulla rabbia

Oltre agli effetti positivi rilevati dagli studi di cui sopra, la rabbia può esitare in comportamenti aggressivi (ad es. urlare, lanciare oggetti) che a loro volta possono portare a esiti negativi, come discussioni accese e aggressività auto- o etero-diretta.

In conclusione, tuttavia, lo studio di Lench e colleghi (2023) ha appurato e messo in luce come la rabbia possa essere particolarmente efficace in determinate situazioni, proponendo, di conseguenza, una sua visione utilitaristica e desiderabile.

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