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Come superare il perfezionismo

In questa sede analizziamo il perfezionismo e alcune strategie che possono risultare efficaci per gestirlo efficacemente

Di Francesca Naldi

Pubblicato il 30 Ago. 2023

Aggiornato il 01 Set. 2023 14:39

Una definizione di perfezionismo

I perfezionisti stabiliscono standard eccezionalmente elevati per sé stessi e per gli altri, dimostrando una propensione all’autocritica e all’autoesigenza riguardo ai propri risultati.

Il perfezionismo denota un’inclinazione o un comportamento mediante il quale un individuo si impegna costantemente a perseguire l’ideale di perfezione in ogni sfera della propria vita. Rappresenta la convinzione profondamente radicata che esista costantemente un margine di miglioramento e, di conseguenza, non sia sufficiente accontentarsi di un risultato che avrebbe potuto raggiungere livelli di eccellenza più elevati. L’ombra che si cela dietro al perfezionismo è la tendenza a non riuscire ad apprezzare appieno i propri successi, avendo difficoltà a tollerare l’errore: l’attenzione si focalizza esclusivamente su ciò che potrebbe essere ulteriormente perfezionato. Sebbene l’aspirazione all’eccellenza e il perseguimento di traguardi elevati possano rivestire un valore positivo e svolgere un ruolo motivante, il perfezionismo acquisisce una connotazione problematica quando assume dimensioni eccessive e si traduce in stress, ansia e insoddisfazione con scarsa tolleranza degli errori.

Il perfezionismo e le sue conseguenze

Correlato al perfezionismo ritroviamo il concetto di controllo, ad esempio l’idea che mediante un impegno costante e incrollabile e l’applicazione totale delle proprie capacità si possa raggiungere la perfezione. Tuttavia, con tale assunto si sviluppa l’ulteriore correlazione che qualsiasi imperfezione riscontrata sia da attribuire unicamente alla nostra responsabilità. Pur consentendo agli altri – in alcuni casi – di commettere errori, per il perfezionista tale prerogativa non si applica a se stesso. Ne consegue che tutto si trasforma in una competizione, e ogni risultato al di fuori delle nostre capacità di vittoria rappresenta una sconfitta. Nel perfezionismo, infatti, vi è una propensione a considerare esclusivamente i propri risultati come fattore determinante della nostra identità e, in questo contesto, spesso emergono problematiche legate all’autostima: i perfezionisti nutrono spesso un senso di inadeguatezza e svalutazione del proprio valore personale.

Il perfezionismo si configura come una modalità suscettibile di produrre effetti sfavorevoli sulla salute mentale e sul benessere complessivo di un individuo. L’adesione a questo atteggiamento può generare diversi disturbi e manifestazioni negative. Può scatenare ansia, depressione, bassa autostima, tendenza alla procrastinazione, paura costante del giudizio altrui e difficoltà nel gestire gli insuccessi e gli errori. In alcuni casi, il perfezionismo è correlato a disturbi alimentari, autolesionismo e dipendenze. I perfezionisti tendono inoltre a essere critici e impazienti verso le altre persone, creando un ambiente ostile e di giudizio costante. Questo atteggiamento critico può danneggiare le relazioni e impedire lo sviluppo di connessioni autentiche e soddisfacenti con gli altri.

Come superare il perfezionismo?

Il perfezionismo rappresenta un fenomeno complesso; tuttavia, è possibile adottare un’ampia gamma di strategie al fine di affrontarlo efficacemente. Di seguito ne proponiamo alcune:

  • Accogli l’evidenza che il perfezionismo non rappresenta un obiettivo sostenibile: sviluppa una consapevolezza critica del fatto che la perfezione è un traguardo inarrivabile e che perseguire l’ideale di perfezione in ogni sfera della vita non può che condurre a uno stato di stress e frustrazione. Accetta con serenità che commettere errori è un aspetto normale e inevitabile dell’esistenza umana, di cui l’imperfezione costituisce parte integrante.
  • Definisci obiettivi realistici: piuttosto che perseguire l’irraggiungibile perfezione, stabilisci obiettivi praticabili e realistici. Tratta te stesso con gentilezza e accetta che il risultato finale potrebbe non conformarsi alla perfezione, pur essendo comunque soddisfacente.
  • Rivolgi l’attenzione al processo: concentrati sul processo anziché esclusivamente sul risultato finale. Valorizza i progressi compiuti durante il percorso e impara a goderti l’esperienza nel suo complesso. Prenditi il tempo necessario per riflettere sui successi ottenuti e celebra le conquiste personali, anche se non rispondono ai parametri della perfezione.
  • Trai insegnamento dalla critica costruttiva: riconosci che il feedback e le critiche rappresentano preziose opportunità di sviluppo personale. Sviluppa la capacità di discernere tra critiche costruttive e distruttive e impiega il feedback ricevuto per apportare miglioramenti significativi. Tieni presente che l’obiettivo non risiede nella perfezione, bensì nel processo di apprendimento e di crescita.
  • Chiedi supporto: nel caso in cui il perfezionismo comporti notevoli ostacoli o influisca sulla tua felicità e il tuo benessere, prendi in considerazione la possibilità di cercare sostegno da un professionista. La terapia cognitivo-comportamentale si propone di fornire strumenti pratici per riconoscere e modificare i modelli di pensiero legati al perfezionismo, nonché per sviluppare una sana autostima e un senso di valore personale che non sia legato alla perfezione.

Il processo di superamento del perfezionismo richiede tempo e pratica costante. Diventa dunque fondamentale adottare un atteggiamento di gentilezza e compassione verso se stessi durante l’intero percorso ed esplorare diverse strategie al fine di individuare quelle che risultano più efficaci e adatte alle proprie esigenze personali.

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