Alcuni autori hanno ipotizzato che le radici del perfezionismo siano ancorate nell’età infantile (Cook & Kearney, 2014; Karayağız et al., 2020) ed evidenziano l’influenza delle figure genitoriali.
A tutti probabilmente sarà capitato di dire/pensare almeno una volta nella nostra vita “ Sono/è un perfezionista!”.
In psicologia, il perfezionista è colui che esige da sé stesso e dagli altri performance di altissima qualità e standard generalmente molto alti, spesso è ipercritico e costantemente in ansia nel tentativo di svolgere le proprie mansioni sempre nel migliore dei modi (Bastiani et al., 1995; Hamacheck., 1978).
Le dimensioni del perfezionismo
Una delle concettualizzazioni multidimensionali del perfezionismo più popolari e comunemente usate consiste in un modello tripartito che include sia dimensioni intrapersonali che interpersonali: perfezionismo orientato al sé (SOP; esigere la perfezione da sé), perfezionismo socialmente prescritto (SPP; percepire gli altri come esigenti la perfezione da sé) e perfezionismo orientato agli altri (OOP; esigere la perfezione dagli altri) (Hewitt e Flett, 1991).
Spesso, queste caratteristiche personologiche vengono associate allo sviluppo e al mantenimento di diversi disturbi psicologici, sia per quanto riguarda gli adulti che i bambini (Carmo et al., 2021).
Alcuni autori hanno ipotizzato che le radici di questo costrutto siano ancorate nell’età infantile (Cook & Kearney, 2014; Karayağız et al., 2020), e, modelli che tentano di spiegare lo sviluppo del perfezionismo, evidenziano l’influenza delle figure genitoriali, nello sviluppo di tratti di personalità. Proprio sulla base di queste teorie, è stata proposta un’ipotesi di trasmissione genitore-figlio dei tratti perfezionistici (Carmo et al., 2021).
Come si sviluppa il perfezionismo
Tra i modelli teorici più riconosciuti c’è il Modello delle Aspettative Sociali e il Modello di Apprendimento Sociale (Flett et al., 2002). Per il primo modello, i bambini che percepiscono aspettative molto alte sulle loro performance da parte dei genitori, e che vengono criticati quando queste aspettative non vengono soddisfatte, nel tentativo di compiacerli e ricevere amore sviluppano del perfezionismo, facendo proprie l’autovalutazione negativa e le aspettative stesse. Il secondo modello, invece, pone l’enfasi sull’imitazione, concettualizzando il perfezionismo come tratto che si sviluppa osservando, e per l’appunto imitando, i comportamenti perfezionistici dei genitori.
Nella trasmissione dei tratti perfezionisti da genitore a figlio, due fattori sembrano inoltre assumere grande valenza: il sesso dei genitori (Flett et al., 2002) e gli stili genitoriali da loro messi in atto (Walton et al., 2020).
Per quanto riguarda il sesso, esistono due ipotesi: l’ipotesi del caregiver dello stesso sesso ipotizza che i bambini tendano per l’appunto a far proprie le caratteristiche del genitore dello stesso sesso, mentre l’ipotesi del caregiver primario prevede che le madri siano maggiormente responsabili dello sviluppo del perfezionismo a causa del più lungo periodo di tempo che trascorrono con i loro figli.
Per quanto riguarda gli stili genitoriali, Baumrind (1966) teorizza uno stile autoritario, uno permissivo e uno autorevole. La genitorialità autoritaria prevede genitori tendenzialmente rigidi, che nutrono aspettative eccessivamente alte su come i loro figli dovrebbero essere, arrivando anche a modellare, controllare e valutare i comportamenti e gli atteggiamenti dei figli. Lo stile permissivo prevede genitori poco esigenti ed altamente accettanti nei confronti dei figli, tendono ad esserci poca o nessuna punizione o regole esplicite, rendendo i figli liberi da vincoli esterni. I genitori autorevoli, invece, sono capaci di stabilire delle regole e guidare i loro figli quando necessario, sono affettuosi e reattivi ai loro bisogni, raggiungendo quindi un equilibrio tra l’affetto e la definizione delle regole. Lo stile maggiormente associato allo sviluppo di tratti perfezionisti è quello autoritario (Walton et al., 2020; Domocus & Damian, 2018; Damian et al., 2013).
La trasmissione intergenerazionale del perfezionismo
Uno studio molto recente (Carmo et al., 2021), nel tentativo di studiare il meccanismo di trasmissione intergenerazionale del perfezionismo, ha analizzato l’influenza del perfezionismo dei genitori e degli stili genitoriali percepiti sui livelli di perfezionismo riportati dai figli, indagando inoltre se il sesso dei genitori influenzasse questo processo di trasmissione.
I risultati ottenuti dallo studio sembrano supportare, almeno in parte, il modello dell’apprendimento sociale, secondo cui i bambini possono imitare i comportamenti perfezionistici dei genitori. In particolare, le madri che mostrano alti livelli di perfezionismo per sé stesse (SOP – Self-oriented perfectionism) e che percepiscono gli altri come persone aventi alte aspettative e standard eccessivamente alti nei loro confronti (SPP – Social prescribed perfectionism), hanno maggiori probabilità di avere figlie altamente esigenti con loro stesse, che percepiscono gli altri come eccessivamente esigenti e con aspettative irragionevoli.
É stata inoltre osservata una significativa associazione moderata tra alto livello di perfezionismo per sé stessi (SOP – Self-oriented perfectionism) dei padri e SPP (SPP – Social prescribed perfectionism) dei figli, suggerendo che quando i padri stabiliscono standard eccessivamente elevati e irrealistici per sé stessi, i figli tendono a percepire che anche le altre figure significative hanno aspettative rigide ed eccessivamente elevate per sé stesse.
Per ciò che concerne la relazione tra stili genitoriali e tratti di perfezionismo nei figli, lo studio dimostra che uno stile genitoriale autoritario è legato ad entrambe le dimensioni del perfezionismo (SOP e SPP) nei bambini, indipendentemente dal sesso. Questo risultato è in linea con studi che evidenziano lo sviluppo di forte autocritica nei bambini con genitori autoritari e criticanti (Kawamura et al., 2002). La medesima associazione viene riportata per gli adolescenti (Damian et al., 2013) e per l’età adulta (Zikopoulou et al., 2021). Interessante è il fatto che, indipendentemente dal sesso del bambino, gli stili genitoriali materni di tipo autoritario mostrano una correlazione maggiore rispetto agli stili genitoriali autoritari paterni. Questi risultati sono coerenti con la letteratura, in cui la madre appare come la figura predominante, anche se la durezza sia della madre che del padre è associata al perfezionismo delle figlie. (Frost et al., 1991)
Nel complesso, i risultati dello studio suggeriscono che, per alcune dimensioni del perfezionismo, sembra esistere un meccanismo di trasmissione da madre a figlia e uno da padre a figlio, con delle implicazioni in riferimento allo stile genitoriale assunto. Nonostante ciò, bisogna sottolineare e ricordare che lo sviluppo del perfezionismo coinvolge molti altri fattori, tra cui l’ambiente socioculturale, le interazioni con i pari e con altre persone (ad esempio, gli insegnanti, gli allenatori), nonché i fattori inerenti al bambino (ad esempio, il temperamento).