Lo studio cross-sezionale di Caputi et al. (2022) si è posto l’obiettivo di ricerca di approfondire e analizzare se comportamenti cooperativi con gli insegnanti fossero in grado di mediare l’associazione tra la conflittualità tra genitori-figli e i sintomi psicopatologici dei preadolescenti.
La conflittualità nella relazione genitori-figli
La relazione tra i genitori e i figli è un aspetto fondamentale che impatta sullo sviluppo psico-socio-emotivo del bambino e dell’adolescente. Alcuni studi documentano la correlazione tra la qualità della relazione genitore-figlio e la presenza di problemi internalizzati-esternalizzati. Se un legame emotivamente caldo e supportivo favorisce un sano sviluppo psico-socio-emotivo, un rapporto conflittuale può essere un fattore di rischio per ulteriore disfunzionalità in altre relazioni. Parimenti altri studi confermano che, in presenza di ripetuti conflitti in famiglia, i bambini e gli adolescenti avrebbero maggiori rischi di sviluppare difficoltà in ambito di salute mentale sia nel breve termine che a lungo termine (Burt et al., 2005).
Mentre la maggior parte degli studi si è focalizzata sui problemi esternalizzanti, ancora poche ricerche hanno analizzato l’associazione tra la conflittualità tra genitori e figli e la presenza di difficoltà internalizzati. Ad esempio, in uno studio di Branje e colleghi (2010) è stata riscontrata un’elevata correlazione positiva tra sintomi depressivi negli adolescenti e una scarsa qualità della relazione tra madre e figlio, mentre secondo lo studio una relazione di scarsa qualità con il padre predice i sintomi depressivi solo negli adolescenti maschi.
Altri studi hanno identificato una correlazione tra la conflittualità nella relazione genitori-figli e sintomi depressivi e antisociali nei figli un anno dopo (Sentse and Laird, 2010).
Inoltre, il contributo di alcuni ricercatori (Trentacosta et al., 2011) ha dimostrato che livelli cronicamente elevati di conflitto si correlavano a maggiori tassi di comportamento antisociale all’età di 15 anni, evidenziando nuovamente che elevati livelli di conflittualità nella relazione genitori -figli in età scolare e in adolescenza sono associati a successivi problemi comportamentali.
All’interno del contesto scolastico, bambini e adolescenti hanno l’opportunità di creare e costruire relazioni significative e cooperative con i pari e con le figure educative che possono contribuire al loro sviluppo personale. Tali relazioni, se a carattere cooperativo, si configurano pertanto come fattori protettivi per la salute mentale e lo sviluppo psico-socio-emotivo di bambini e adolescenti.
Gli insegnanti e le figure educative, ad esempio, possono fungere da modello e educare gli studenti a modalità costruttive di gestione del conflitto; altresì possono contribuire a sviluppare competenze sociali quali la cooperazione tra pari e nella relazione studente-insegnante. In uno studio di Acar e colleghi (2018) è stato evidenziato che i bambini avevano minori abilità di regolazione comportamentale quando esperivano la combinazione di due condizioni: una scarsa vicinanza nella relazione con i genitori e elevati livelli di conflittualità nel rapporto con gli insegnanti. Un altro studio ha dimostrato che il supporto dell’insegnante si configurava come fattore protettivo in adolescenti femmine che avevano tendenze aggressive e una relazione conflittuale con i genitori (Cotter, 2016).
I comportamenti cooperativi con gli insegnanti
Lo studio cross-sezionale di Caputi et al. (2022) si è posto l’obiettivo di ricerca di approfondire e analizzare se comportamenti cooperativi con gli insegnanti fossero in grado di mediare l’associazione tra la conflittualità tra genitori-figli e i sintomi psicopatologici dei preadolescenti. Per la realizzazione della ricerca sono stati reclutati 319 ragazzi e ragazze (di cui 150 maschi) di età media di 11 anni, e i loro insegnanti e genitori.
I ragazzi hanno completato un questionario self-report sui sintomi depressivi “Children’s Depression Inventory (CDI)”, due insegnanti hanno compilato questionari sulle abilità sociali e sul comportamento degli alunni (Social Skills Rating System-SSRS – e Strengths and Difficulties Questionnaire – SDQ). I genitori hanno compilato un questionario sulla relazione con il figlio (Child–Parent Relationship Scale-Short Form-CPRS-SF).
Le analisi statistiche hanno dimostrato che vi è una correlazione positiva statisticamente significativa tra la conflittualità nella relazione genitori-figlio e la presenza di sintomi depressivi nel ragazzo. Tuttavia, la cooperazione tra ragazzo e insegnante media parzialmente la correlazione tra la conflittualità genitore-figlio e i sintomi depressivi autoriferiti dal ragazzo. Va inoltre sottolineato che il comportamento cooperativo tra insegnante e ragazzo media significativamente la correlazione tra conflittualità genitore-figlio e i sintomi esternalizzati e internalizzati per come sono stati riportati dagli insegnanti.
I risultati dello studio confermano l’importanza della qualità delle relazioni tra bambini/ragazzi e adulti significativi, siano essi genitori o insegnanti, per promuovere lo sviluppo di abilità sociali, tra cui la cooperazione, l’assertività e l’autoregolazione. Pertanto, le relazioni supportive e cooperative tra insegnante e allievi si configurano come uno strumento importante per andare ad agire come fattori protettivi rispetto alle difficoltà e problemi internalizzati e esternalizzati di bambini e ragazzi. È evidente il ruolo chiave della scuola nel promuovere benessere mentale e resilienza nell’infanzia, pre-adolescenza e adolescenza, soprattutto nei casi di ambienti familiari scarsamente supportivi.