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L’associazione tra il trauma infantile e il disturbo ossessivo compulsivo

I pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo sembrano riferire maggiori vissuti traumatici della popolazione sana, pertanto tale legame è stato approfondito

Di Marianna Lucibello

Pubblicato il 26 Apr. 2023

Aggiornato il 28 Apr. 2023 12:45

Ou e colleghi (2021) hanno condotto una meta-analisi sull’associazione tra trauma infantile e sintomatologia ossessivo-compulsiva, esaminando i risultati provenienti da 10 studi comprendenti la popolazione Araba, Cinese, Italiana, Olandese, Tedesca o Turca

Introduzione

 Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è un disturbo caratterizzato da ossessioni, ovvero pensieri, impulsi o immagini indesiderati e vissuti come intrusivi e da compulsioni, ossia comportamenti ripetitivi messi in atto dall’individuo in risposta alle ossessioni. Sebbene il contenuto delle ossessioni o delle compulsioni sia soggettivo e possa variare da persona a persona, sono stati identificati quattro temi ricorrenti: pulizia, simmetria, pensieri “proibiti” e di danno. Ad ogni modo, a prescindere dal contenuto, sia le ossessioni che le compulsioni sono molto dispendiose in termini di tempo e causano disagio significativo e una compromissione del funzionamento quotidiano nell’individuo. Il disturbo ossessivo-compulsivo può presentarsi in comorbilità (compresenza – NdR) con altre patologie, come disturbi d’ansia e dell’umore (APA, 2013).

Il trauma infantile è definito come una serie di esperienze avverse vissute dalla vittima prima del compimento dei 18 anni; comprende principalmente cinque macro aree, ovvero abuso fisico, emotivo, sessuale e neglect (trascuratezza – NdR) sia fisico che emotivo. È ormai assodato come i maltrattamenti subiti durante i primi anni di vita portino ad un maggior rischio di sviluppo di diverse forme di psicopatologia durante il corso della vita, come depressione e abuso di alcolici (WHO, 2020).

Il ruolo del trauma infantile nella sintomatologia ossessivo-compulsiva

È stato riscontrato come i pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo sembrino riferire maggiori vissuti traumatici rispetto alla popolazione che non presenta psicopatologie (Jaisoorya, et al., 2017; Osland et al., 2018).

A tal proposito, Ou e colleghi (2021) hanno condotto una meta-analisi (uno studio comparativo tra molte ricerche sullo stesso argomento – NdR) sull’associazione tra trauma infantile e sintomatologia ossessivo-compulsiva, esaminando i risultati provenienti da 10 studi comprendenti la popolazione Araba, Cinese, Italiana, Olandese, Tedesca o Turca, per un totale di 1611 partecipanti. Dai risultati ottenuti è stato possibile osservare una correlazione positiva tra la sintomatologia ossessivo-compulsiva del DOC ed esperienze avverse durante l’infanzia. Più nello specifico, è stata evidenziata una relazione positiva tra l’abuso e la gravità del disturbo ossessivo-compulsivo, così come una forte associazione tra l’abuso sessuale e la componente ossessiva del disturbo. Similmente, anche Boger e colleghi (2020) hanno osservato una forte correlazione tra maltrattamento infantile e sintomatologia ossessivo-compulsiva: nello specifico, dopo aver osservato maggior abuso sia fisico che sessuale e neglect emotivo tra i pazienti affetti dal disturbo rispetto alla popolazione generale, gli autori hanno evidenziato delle forti associazioni tra la gravità dell’abuso emotivo e fisico e la gravità del disturbo ossessivo-compulsivo. Successivamente, attraverso un’analisi statistica specifica (ovvero, regressione multivariata) è stata messa in luce una relazione di causalità tra l’aver esperito abusi emotivi in infanzia e una maggior gravità della sintomatologia ossessivo-compulsiva in età adulta. Risultati simili sono stati riscontrati anche attraverso una revisione sistematica della letteratura scientifica pubblicata nel 2021 da Destrée e colleghi, sia nella popolazione clinica che nella popolazione generale.

 Per studiare tale fenomeno, Chu e colleghi (2020) hanno utilizzato la risonanza magnetica per immagini per osservare le differenze organiche tra 79 pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo (di cui 22 con alti livelli di trauma infantile e 57 con bassi livelli) e 47 partecipanti con nessuna patologia. I risultati hanno mostrato una significativa riduzione della connettività funzionale a riposo caudato-talamica in tutti i pazienti rispetto ai controlli sani; tuttavia, nei pazienti con alti livelli di trauma è stato anche evidenziato un aumento della connettività funzionale talamica a riposo con la corteccia prefrontale rispetto agli altri partecipanti. Gli autori suggeriscono che questi risultati potrebbero indicare che complessivamente i pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo con una storia di maltrattamenti presentano alterazioni patologiche nelle regioni talamiche, implicando che il trauma infantile possa essere un fattore predisponente alla sintomatologia ossessivo-compulsiva. Più nello specifico, Chu e colleghi (2020) hanno discusso come questa maggiore connettività talamica nei pazienti altamente traumatizzati possa essere associata a disfunzioni inibitorie, considerate deficit fondamentali nel disturbo ossessivo-compulsivo e concorrenti alla comparsa sia dei pensieri intrusivi che delle compulsioni (Kalanthroff et al., 2017), in quanto la connessione talamo-corteccia prefrontale laterale fa parte del circuito “cognitivo ventrale” associato alla risposta inibitoria (van den Heuvel et al., 2016).

Conclusione

In conclusione, si potrebbe supporre che la presenza di esperienze avverse durante l’infanzia potrebbe essere associata alla sintomatologia ossessivo-compulsiva in età adulta. Inoltre, è stato ipotizzato come nei pazienti altamente traumatizzati questa forte associazione possa essere causata da una maggior attivazione della connessione talamo-corteccia prefrontale.

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