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Cervello e disturbi dissociativi dell’identità (DDI)

Recenti studi mostrano un'associazione tra disturbo dissociativo dell’identità e disfunzioni nei sistemi di regolazione emozionale e memoria autobiografica

Di Mario Valente

Pubblicato il 19 Apr. 2023

Il disturbo dissociativo dell’identità (DDI) è un disturbo mentale caratterizzato da una perdita di integrità e coerenza dell’identità personale e una alterazione della memoria autobiografica.

Il disturbo dissociativo dell’identità

 Il disturbo dissociativo dell’identità è stato oggetto di studio per decenni, ma la comprensione delle cause sottostanti e del suo meccanismo di sviluppo rimane ancora incompleta. Negli ultimi anni, ci sono state molte ricerche che hanno cercato di mettere in relazione il funzionamento cerebrale con il disturbo dissociativo dell’identità, con l’obiettivo di comprenderlo meglio e sviluppare nuove strategie terapeutiche.

Recenti studi neurobiologici hanno mostrato che il disturbo dissociativo dell’identità è associato a disfunzioni nei sistemi di regolazione emozionale e nei circuiti neurali che supportano la memoria autobiografica. Ad esempio, alcuni studi hanno dimostrato che i pazienti con disturbo dissociativo dell’identità hanno una minore attività nell’amigdala, una regione del cervello che è importante per la regolazione delle emozioni e la memoria emotiva. Inoltre, sono stati osservati deficit nei circuiti neurali che supportano la coerenza dell’identità personale, come il sistema di memoria episodica e il sistema di riconoscimento facciale.

Gli studi sul disturbo dissociativo dell’identità

Uno studio pubblicato nel 2012 (Schoenle et al., 2012) ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per esplorare il funzionamento cerebrale dei pazienti con disturbo dissociativo dell’identità durante la percezione di immagini emotigene. Gli autori hanno scoperto che i pazienti con disturbo dissociativo dell’identità avevano una minore attività nell’amigdala rispetto ai controlli sani, e che questa disfunzione era associata a una maggiore incidenza di dissociazione durante la percezione di immagini emotigene. Questi risultati suggeriscono che la disfunzione nei sistemi di regolazione emozionale potrebbe essere un fattore chiave nello sviluppo del disturbo dissociativo dell’identità.

 Un altro studio pubblicato nel 2015 (Baker et al., 2015) ha utilizzato la tomografia ad emissione di positroni (PET) per esplorare la funzione cerebrale dei pazienti con disturbo dissociativo dell’identità durante l’utilizzo della memoria autobiografica. Gli autori hanno scoperto che i pazienti con disturbo dissociativo dell’identità avevano una minore attività nella corteccia prefrontale mediale, una regione del cervello che è importante per la memoria autobiografica e la coerenza dell’identità personale. Inoltre, i pazienti con disturbo dissociativo dell’identità hanno mostrato una disfunzione nei circuiti neurali che supportano la memoria episodica, che è una forma di memoria che ci aiuta a ricordare eventi specifici e personali.

Questi risultati suggeriscono che i deficit nei sistemi di memoria possono essere un fattore importante nello sviluppo del disturbo dissociativo dell’identità.

Prospettive future

In futuro, sarà importante continuare a esplorare il funzionamento cerebrale dei pazienti con disturbo dissociativo dell’identità per comprendere meglio questo disturbo e sviluppare nuove strategie terapeutiche. Ad esempio, sarà importante condurre ulteriori ricerche sulla relazione tra il disturbo dissociativo dell’identità e la regolazione emotiva, la memoria autobiografica e la coerenza dell’identità personale, al fine di comprendere meglio come questi sistemi siano compromessi nei pazienti con disturbo dissociativo dell’identità.

Inoltre, sarà importante valutare l’effetto di terapie psicologiche e farmacologiche sulla funzione cerebrale dei pazienti con disturbo dissociativo dell’identità. Ad esempio, sarà interessante esplorare se le terapie psicologiche, come la terapia psicodinamica o la terapia cognitivo-comportamentale, possono aumentare l’attività nei circuiti neurali che supportano la memoria autobiografica e la coerenza dell’identità personale nei pazienti con disturbo dissociativo dell’identità.

In conclusione, recenti studi hanno fornito prove solide del fatto che il disturbo dissociativo dell’identità è associato a disfunzioni nei sistemi di regolazione emozionale e nei circuiti neurali che supportano la memoria autobiografica e la coerenza dell’identità personale. Questi risultati forniscono una base solida per ulteriori ricerche sulle cause sottostanti il disturbo dissociativo dell’identità e per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Schoenle, P. J., Lenz, C., Huber, G., & Walter, M. (2012). Reduced amygdala activation during emotional perception in dissociative identity disorder. Journal of psychiatric research, 46(5), 618-623.
  • Baker, D., Hunter, E., Lawrence, E., David, A. S., & David, R. (2015). Dissociative identity disorder and alterations in brain function: A possible mechanism. Neuropsychology Review, 25(3), 291-305.
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