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Psicopatologia alimentare nelle ballerine di danza classica: una meta-analisi

Lo scopo dello studio di Silverii e colleghi è stato valutare se le ballerine di danza classica presentano punteggi di psicopatologia alimentare più elevati

Di Giulia Spiniello

Pubblicato il 18 Gen. 2023

Aggiornato il 05 Feb. 2024 11:47

Alcuni studi hanno evidenziato che le ballerine di danza classica, anche quando non soddisfano i criteri diagnostici per un disturbo alimentare, presentano punteggi di insoddisfazione corporea e desiderio di magrezza paragonabili a quelli dei pazienti affetti da disturbi alimentari.

 

Introduzione

 I disturbi dell’alimentazione (EDs; Eating Disorders), maggiormente diffusi nelle adolescenti di sesso femminile, comprendono un gruppo eterogeneo di disturbi come l’Anoressia Nervosa (AN), la Bulimia Nervosa (BN), il disturbo da alimentazione incontrollata (BED) e i disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati (EDNOS) (Hudson et al., 2007). Si stima però che, nonostante sia una fascia ad alto rischio, solo un adolescente su quattro con disturbo alimentare riceva un trattamento adeguato (Fairburn & Brownell, 2002).

Non sono solo gli adolescenti ad essere una popolazione predisposta allo sviluppo di un disturbo alimentare. Infatti, è stato studiato che anche le ballerine di danza classica rientrano tra le persone a rischio (Bettle et al., 2001; Garner & Garfinkel, 1980; Szmukler et al., 1985).

I disturbi alimentari nella danza classica

Lo scopo dello studio descritto di seguito è stato quello di valutare se le ballerine di danza classica presentano punteggi di psicopatologia alimentare più elevati rispetto alla popolazione generale (Silverii et al., 2021). Tra i fattori che possono giocare un ruolo dominante nello sviluppo e nel mantenimento di comportamenti alimentari disfunzionali nelle ballerine possiamo trovare sicuramente la bassa autostima e il perfezionismo (Abraham, 1996). Inoltre, la spinta alla magrezza, la dura disciplina, gli elevati standard personali e il perfezionismo corporeo, frequenti nella danza classica, possono contribuire a comportamenti alimentari disfunzionali (Van Diest & Perez, 2012). L’insoddisfazione corporea, l’auto-oggettivazione e l’interiorizzazione dell’ideale di magrezza sembrano essere i fattori principali che aumentano ulteriormente il rischio di sviluppo dei disturbi alimentari (Slater & Tiggemann, 2011; Stice et al., 1994). In particolare, l’insoddisfazione corporea sembra essere uno dei fattori di rischio più importanti nel mantenimento di queste patologie (Stice et al., 1994). Alcuni studi hanno evidenziato che le ballerine di danza classica, anche quando non soddisfano i criteri diagnostici per un disturbo alimentare, presentano punteggi di insoddisfazione corporea e desiderio di magrezza paragonabili a quelli dei pazienti affetti da disturbi alimentari (Ringham et al., 2006). Per approfondire l’argomento, gli autori dello studio hanno effettuato una ricerca sistematica sui database PubMed ed Embase, raccogliendo tutti gli studi osservazionali sugli atteggiamenti e i comportamenti alimentari che confrontano le ballerine di danza classica con i soggetti di controllo.

In generale, la meta-analisi mostra una maggiore prevalenza della psicopatologia alimentare nelle ballerine di danza classica rispetto ai controlli (Silverii et al., 2021).

Restrizione e desiderio di magrezza

In particolare, i risultati dello studio suggeriscono che le ballerine di danza classica mostrano livelli più elevati di restrizione e di desiderio di magrezza rispetto ai controlli (Silverii et al., 2021).

 I livelli più elevati di restrizione e di desiderio di magrezza tra le ballerine sono coerenti con una maggiore prevalenza di perfezionismo; infatti, il mantenimento della magrezza potrebbe svolgere un ruolo adattivo nel raggiungimento delle prestazioni nella danza classica. È stato riportato che gli sport ad alte prestazioni, in cui la forma del corpo gioca un ruolo importante (come la ginnastica, la danza, il pattinaggio, il nuoto e la corsa) (Szmukler et al., 1985), richiedono tutti un aumento dei livelli di perfezionismo, autocontrollo e controllo alimentare.

Questi dati sembrano confermare che la restrizione alimentare nelle ballerine di danza classica potrebbe essere una caratteristica peculiare ed essere considerata, almeno in alcune danzatrici, funzionale a un adattamento, piuttosto che disfunzionale (Martin & Bellisle, 1989).

In conclusione quindi, come affermato in precedenza, le ballerine di danza classica mostrano un livello più elevato di restrizione e di desiderio di magrezza rispetto ai soggetti di controllo. Questo risultato suggerisce che questi soggetti potrebbero essere un gruppo a rischio per lo sviluppo di disturbi alimentari, in particolare l’anoressia nervosa. Per una migliore caratterizzazione della psicopatologia alimentare nelle ballerine sono però necessari ulteriori studi, che includano valutazioni della qualità di vita e della psicopatologia correlata, oltre a osservazioni longitudinali.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Abraham, S. (1996). Characteristics of Eating Disorders among Young Ballet Dancers. Psychopathology, 29(4), 223–229.
  • Bettle, N., Bettle, O., Neumärker, U., & Neumärker, K.-J. (2001). Body Image and Self-Esteem in Adolescent Ballet Dancers. Perceptual and Motor Skills, 93(1), 297–309.
  • Fairburn, C. G., & Brownell, K. D. (A c. Di). (2002). Eating disorders and obesity: A comprehensive handbook (2nd ed). Guilford Press.
  • Garner, D. M., & Garfinkel, P. E. (1980). Socio-cultural factors in the development of anorexia nervosa. Psychological Medicine, 10(4), 647–656.
  • Hudson, J. I., Hiripi, E., Pope, H. G., & Kessler, R. C. (2007). The Prevalence and Correlates of Eating Disorders in the National Comorbidity Survey Replication. Biological Psychiatry, 61(3), 348–358.
  • Martin, C., & Bellisle, F. (1989). Eating attitudes and taste responses in young ballerinas. Physiology & Behavior, 46(2), 223–227.
  • Ringham, R., Klump, K., Kaye, W., Stone, D., Libman, S., Stowe, S., & Marcus, M. (2006). Eating disorder symptomatology among ballet dancers. International Journal of Eating Disorders, 39(6), 503–508.
  • Silverii, G. A., Benvenuti, F., Morandin, G., Ricca, V., Monami, M., Mannucci, E., & Rotella, F. (2021). Eating psychopathology in ballet dancers: A meta-analysis of observational studies. Eating and Weight Disorders - Studies on Anorexia, Bulimia and Obesity, 27(2), 405–414.
  • Slater, A., & Tiggemann, M. (2011). Gender differences in adolescent sport participation, teasing, self‐objectification and body image concerns. Journal of Adolescence, 34(3), 455–463.
  • Stice, E., Schupak-Neuberg, E., Shaw, H. E., & Stein, R. I. (1994). Relation of media exposure to eating disorder symptomatology: An examination of mediating mechanisms. Journal of Abnormal Psychology, 103(4), 836–840.
  • Szmukler, G. I., Eisler, I., Gillies, C., & Hayward, M. E. (1985). The implications of anorexia nervosa in a ballet school. Journal of Psychiatric Research, 19(2–3), 177–181.
  • Van Diest, A. M. K., & Perez, M. (2012). Prevention of Eating Disorders: A Review. In I. Juregui Lobera (A c. Di), Relevant topics in Eating Disorders. InTech.
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