I Disturbi dell’Alimentazione sono associati a conseguenze fisiche e psicologiche che possono portare ripercussioni sia a breve che a lungo termine e che influiscono sulla vita e sulla prestazione sportiva di un atleta.
Disturbi alimentari nello sport
In questo studio è stato selezionato un campione che prevede ginnaste e calciatrici che riportano problematiche relative alla gestione alimentare e donne non atlete (Vardar et al., 2006). La porzione di campione femminile con problematiche legate a disturbi alimentari presenta inoltre maggiori livelli di ansia, bassa autostima e perfezionismo (Sundgot-Borgen et al., 2013).
I risultati di questo studio mostrano che le atlete sono maggiormente a rischio di insorgenza di un disturbo alimentare a causa della pressione ambientale, che richiede di raggiungere una composizione corporea ottimale per una prestazione migliore della concorrenza (Cook et al., 2008). Tuttavia, questo studio dimostra anche che nella popolazione femminile di “non atlete” sono presenti comportamenti attinenti al disturbo dell’alimentazione, poiché non sono presenti un’educazione allo sport e un’educazione alimentare corrette.
Per quanto riguarda le componenti psicologiche, è emersa una correlazione positiva e statisticamente rilevante tra l’ansia (comprende sia l’ansia di tratto che quella di stato) e i comportamenti alimentari problematici, che sono stati analizzati tramite il test EAT-40 (Coelho et al., 2013). Un’altra ricerca ha riportato che livelli più alti di ansia innescata dallo sport correlano positivamente con l’insorgenza di una sintomatologia bulimica; inoltre, vi è una maggiore propensione alla magrezza generale (Holm-Denoma et al., 2009).
Perfezionismo e autostima nello sport
Quando si usa il termine perfezionismo si fa riferimento a una caratteristica di personalità che comporta la creazione di standard eccessivamente elevati che vengono accompagnati da una valutazione autocritica molto severa (Frost et al., 1990). L’analisi di regressione condotta nello studio ha mostrato come il perfezionismo e i livelli di ansia siano in una relazione di dipendenza molto forte (Petisco-Rodriguez et al., 2020).
I risultati dello studio selezionato riportano una correlazione positiva tra ansia e perfezionismo, in particolare risulta una interdipendenza con la prima sottoscala, ovvero quella del perfezionismo orientato verso sé stessi e una correlazione negativa con la seconda, che riguarda il perfezionismo legato alla sfera sociale (Koivula et al., 2002).
Lo sport, l’allenamento e il dover mantenere un corpo in forze consente agli atleti di prendersi cura del proprio corpo; tuttavia, se un’atleta si trova in una condizione di voler ottenere maggior controllo, a causa del contesto socioculturale, è più propensa a ricadere in strategie restrittive, per cercare di perdere peso, senza pensare a preservare uno stile di vita sano. L’autostima è stata infatti identificata in molti studi come il fattore principale per la prevenzione di un disturbo dell’alimentazione (Petisco-Rodriguez et al., 2020).
Lo studio selezionato getta le basi per futuri approfondimenti relativi all’autostima e alla prevenzione di possibili comportamenti alimentari che possono rivelarsi dannosi per le atlete.