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Diabete e Disturbi Alimentari: una ricerca sulla “Diabulimia”

La Diabulimia è un Disturbo Alimentare caratterizzato dalla deliberata restrizione dell'insulina, con il fine di provocare una perdita di peso

Di Giulia Spiniello

Pubblicato il 13 Dic. 2022

Aggiornato il 05 Feb. 2024 11:46

La Diabulimia è un Disturbo Alimentare vissuto dalle persone con diabete mellito di Tipo 1 (T1DM; Type 1 diabetes mellitus).

 

Insulina e aumento del peso

All’interno della letteratura c’è accordo sul fatto che i Disturbi Alimentari siano prevalenti nelle persone con T1DM, in particolare nelle donne (Conviser et al., 2018; Jones et al., 2000). Colpiscono circa il 20% delle donne con diabete e hanno il doppio della probabilità di verificarsi nelle ragazze adolescenti con T1DM che in quelle senza (Gagnon et al., 2017; Philpot, 2013).

A causa del trattamento con l’insulina, gli adolescenti con T1DM vedono spesso il loro peso aumentare notevolmente tra l’adolescenza e la prima età adulta. Ciò può far nascere nel soggetto l’insoddisfazione del proprio corpo e portare allo sviluppo di condotte alimentari disturbate (DEB; disturbed eating behaviours) (Gagnon et al., 2017). Inoltre, le persone con T1DM possono sentirsi sopraffatte dalla costante attenzione alla nutrizione e ai farmaci (Gagnon et al., 2017). Quindi, l’emergere di condotte alimentari disturbate può essere un tentativo di riguadagnare il controllo sul cibo e sul peso, portando così allo sviluppo di un Disturbo Alimentare. Si può quindi affermare che la Diabulimia è un Disturbo Alimentare caratterizzato dalla deliberata restrizione dell’insulina, con il fine di provocare una perdita di peso (Davidson, 2014).

Diversi studi hanno riportato che la paura dell’aumento di peso è una componente fondamentale nell’emergere della cattiva gestione dell’insulina (Balfe et al., 2013; Falcão & Francisco, 2017; Goebel-Fabbri et al., 2011; Olmsted et al., 2008). Inoltre, in uno studio qualitativo i partecipanti che hanno omesso l’insulina hanno continuato a farlo a causa della rapida perdita di peso e dei successivi commenti positivi che hanno ricevuto (Balfe et al., 2013).

Ad oggi, sebbene il termine “Diabulimia” non sia ancora stato riconosciuto, è stata inclusa una guida su come trattare al meglio coloro che limitano l’insulina (Allan, 2017). Infatti, le persone che manipolano l’insulina in modo disfunzionale subiscono gravi conseguenze per la loro salute. Ciò include la chetoacidosi diabetica (DKA; diabetic ketoacidosis), una complicanza pericolosa e acuta di diabete che si verifica quando il corpo ha ridotto l’insulina (Philpot, 2013). Ci sono anche gravi complicanze micro e macro vascolari a lungo termine associate alla Diabulimia, tra cui retinopatia (perdita della vista) e nefropatia (danno renale) (Goebel-Fabbri et al., 2011; Nielsen, 2002). Nel corso di uno studio longitudinale durato undici anni, è stato riscontrato che la restrizione insulinica ha aumentato il rischio di morte di 3,2 volte (Goebel-Fabbri et al., 2011). Sebbene sia una condizione comune e pericolosa per la vita, c’è però una mancanza di ricerca su questa patologia, in particolare sul modo migliore per prevenire, rilevare e trattare la condizione (Coleman & Caswell, 2020).

Comprendere la Diabulimia

Lo scopo di questo studio è quello di condurre un’analisi esplorativa dei punti di vista e delle esperienze delle persone con esperienza di Diabulimia (Coleman & Caswell, 2020). Si auspica così che i temi individuati aiutino a orientare la ricerca futura. Inoltre, lo scopo è stato anche quello di aumentare la consapevolezza e la comprensione della Diabulimia dal momento che sta giustamente guadagnando attenzione all’interno delle comunità mediche e psichiatriche.

Nel seguente studio è stato quindi chiesto ai partecipanti perché limitassero l’insulina. Attraverso un’analisi tematica, sono stati identificati tre temi principali: perdita di peso, odio per il diabete e autolesionismo. Inoltre, i partecipanti hanno riportato una varietà di fattori che hanno contribuito al loro abuso di insulina. I temi principali riportati erano: traumi, comorbilità di disturbi della salute mentale e sensazione di mancanza di supporto. I partecipanti hanno descritto abuso emotivo, fisico e sessuale, separazione dei genitori, disgregazioni familiari e bullismo. Le più comuni difficoltà di salute mentale in comorbilità discusse sono state: altri disturbi alimentari, depressione e stress. I partecipanti hanno spesso descritto di non avere nessuno con cui parlare, a causa di sentimenti di vergogna e mancanza di comprensione da parte degli altri. Inoltre, hanno riportato la necessità di una maggiore consapevolezza e comprensione della Diabulimia, sia per i professionisti che per le persone con diabete. Infine, tutti i partecipanti hanno ritenuto che la Diabulimia fosse vista negativamente, descrivendo lo stigma e la mancanza di comprensione. I risultati di questo studio suggeriscono che un trattamento psicologico efficace dovrebbe affiancarsi all’educazione sul diabete.

 

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