L’ultimo quesito del Tavolo C della Consensus Conference si è occupato di fare il punto sull’offerta di formazione continua nel campo della salute mentale in Italia e, conseguentemente, proporre delle soluzioni realizzabili per far sì che i professionisti accedano ad informazioni aggiornate riguardo a procedure di screening e metodi di trattamento dei DMC (Disturbi Mentali Comuni, come ansia e depressione).
LA CURA PER ANSIA E DEPRESSIONE IN ITALIA – CONSENSUS CONFERENCE – (Nr. 15) Come garantire l’aggiornamento professionale continuo agli operatori sanitari?
Quesito C3: l’aggiornamento professionale continuo in Italia
Quali iniziative possono essere indicate ed essere rese praticabili ai livelli della formazione continua e/o altre iniziative di aggiornamento professionale per neuropsichiatri infantili, psichiatri, psicologi clinici e psicoterapeuti?
Per avere un quadro della situazione italiana in merito alle offerte di formazione continua rivolta ai professionisti della salute mentale, quali psicoterapeuti, psicologi clinici, neuropsichiatri infantili e psichiatri, gli Esperti hanno effettuato una ricerca di tali attività fornite da diversi enti, come l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dalle Regioni, dalle singole Aziende Sanitarie, dalle Università e da Enti privati.
L’indagine sembra suggerire che siano maggiormente presenti corsi formativi focalizzati su disturbi con più bassa prevalenza e meno gravi e invalidanti dei Disturbi Mentali Comuni. Dunque, i corsi incentrati sui Disturbi Mentali Comuni trovano ben poco spazio, in termini quantitativi, nel panorama della formazione continua nel nostro Paese. Inoltre, risultano carenti le iniziative formative sugli aspetti basilari della gestione dei Disturbi Mentali Comuni, ovvero “la diagnosi articolata su livelli crescenti di gravità, il trattamento strutturato su più livelli di intensità, l’utilità degli interventi a bassa intensità, la valutazione sistematica degli esiti dei trattamenti” (ISS, 2022).
Relativamente alla Sanità pubblica, le proposte formative dipendono da specifici progetti di intervento o sono legate alla realizzazione di Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA). A questo proposito, ciò che è importante sottolinearne è che, l’attenzione data dalle Regioni ai PTDA e ai progetti di screening e trattamento per la depressione perinatale, ha incrementato l’offerta di corsi su tali temi.
Riguardo ai piani formativi inerenti alle procedure diagnostiche e di trattamento per i disturbi ansiosi e depressivi, questi troppo poco spesso privilegiano le procedure e le tecniche più validate dal punto di vista delle prove di efficacia, in favore delle tecniche emergenti, che in quanto tali hanno ancora scarse evidenze scientifiche, seppur interessanti e utili per far avanzare la ricerca e l’applicazione clinica. In aggiunta, risultano scarse le iniziative che indirizzano gli operatori ad accedere e a utilizzare in modo critico la letteratura scientifica.
Raccomandazioni C3
Dato lo stato attuale appena descritto, gli Esperti, al fine di fornire ai neolaureati una preparazione adeguata, aggiornata e di alto livello sui disturbi ansiosi e depressivi, sulla pratica clinica, nonché sulle criticità emerse a seguito dell’emergenza COVID-19, raccomandano Corsi di Alta Formazione e Master di II livello erogati da enti di competenza, quali università e Ordini professionali.
L’aggiornamento e la formazione continui sono fortemente raccomandati ai professionisti della salute, anche per una questione deontologica: “offrire una assistenza qualitativamente utile e aggiornata ai propri pazienti” (ISS, 2022). Tra le varie iniziative formative specifiche per assicurare conoscenze e competenze adeguate rispetto ai disturbi ansiosi e depressivi, gli Esperti raccomandano che l’ISS, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari (AGENAS) e le Università collaborino per fornire percorsi formativi aggiornati, che possano poi arrivare alle singole Aziende Sanitarie, mediante il Sistema Sanitario Regionale.