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Studenti fuori sede e nostalgia di casa

Nonostante studiare all'università sia un'esperienza che offre una grande opportunità, gli studenti fuori sede spesso sperimentano nostalgia di casa

Di Lorenza Paponetti

Pubblicato il 25 Lug. 2022

Molti studenti fuori sede, soprattutto nei primi periodi di lontananza, tendono a scrivere o telefonare molto alle loro figure di riferimento, a causa della nostalgia di casa.

 

 Nel mondo competitivo di oggi, molte persone si prefissano come obiettivo il frequentare l’università e l’ottenere una laurea. Frequentare l’università, oltre ad essere un’esperienza piacevole da molteplici punti di vista, è considerata una tappa dello sviluppo che segna la transizione nell’età adulta, che può comportare eccitazione ma anche ansia (Thurber e Walton, 2012).

Molti studenti, per molteplici motivazioni, scelgono di studiare in città differenti dalle loro città natali. Studiare lontano da casa non è però sempre facile.

Si pensi per esempio alla questione economica: se non si dispone di finanze adeguate, potrebbe essere molto impegnativo lavorare e studiare contemporaneamente per pagare l’affitto di una casa, le spese dei viaggi, le bollette, ecc. Un’altra sfida è rappresentata dai problemi sociali: fare amicizia in una nuova città o Paese, in un contesto completamente diverso da quello di casa propria.

Infatti, è necessario tenere a mente che un individuo che lascia la propria casa si trova in una situazione nuova, che comporta un nuovo ambiente di vita in cui riorganizzare amicizie e supporto sociale. D’altronde, l’università richiede di vivere un periodo di trasformazione in cui si deve capire chi si è, e cosa è necessario fare per prendersi cura di se stessi (Nghiem et al., 2021).

La nostalgia di casa tra gli studenti fuori sede

Nonostante studiare all’università sia un’esperienza che spesso offre agli studenti una grande opportunità di relazionarsi e di incontrare molte persone nuove e di iniziare a crearsi un futuro tra i titoli di studio avanzati, un aspetto comune sperimentato dalle matricole fuori sede sembra essere la nostalgia di casa (Nghiem et al., 2021).

La nostalgia di casa può riferirsi alla sensazione di voler tornare a casa propria, soprattutto tra coloro che hanno lasciato la propria casa per la prima volta (Duru e Balkis, 2013).

Molti studenti, infatti, soprattutto nei primi periodi di lontananza, tendono a scrivere o telefonare molto alle loro figure di riferimento, specialmente le ragazze (Trice, 2002).

Le ricerche precedenti hanno indicato un’associazione tra l’allontanamento da casa per studio o lavoro ed esiti negativi sulla salute psicologica, come profonda tristezza e nostalgia (Andrade, 2006). Gli effetti negativi sul benessere si inaspriscono quando queste persone non riescono ad adattarsi al nuovo ambiente di vita. In alcuni casi, la sensazione di solitudine si attenua con il tempo, stringendo nuove relazioni sociali, in altri casi il livello di angoscia può essere significativo (Thurber e Walton, 2007).

Studenti fuori sede e nostalgia di casa: uno studio sperimentale

Nghiem e colleghi (2021) hanno condotto un’analisi riguardo all’esperienza della nostalgia di casa delle matricole universitarie fuori sede, tentando di studiare i loro vissuti in modo che la scuola e i genitori possano adottare misure di sostegno tempestive.

Dallo studio è emerso che ragazzi e ragazze che decidono di allontanarsi da casa per motivi di studio provano nostalgia di casa, in particolare le ragazze mostrano livelli più alti.

 Gli studenti che vivono nei dormitori o negli studentati hanno mostrato, in media, punteggi più alti di coloro che vivono in appartamenti o stanze in affitto, ciò potrebbe essere spiegato dal fatto che la vita nei dormitori è spesso più strutturata e vengono applicate politiche rigorose, come limiti di orario, e di conseguenza minore tempo a disposizione per la socializzazione (Van Tilburg et al., 1996).

Tra gli studenti al primo anno di università, le matricole di età più avanzata si concentrano di più sul conseguimento dei rispettivi titoli di studio anziché sulla lontananza da casa, rispetto alle matricole più giovani.

La ricerca mostra anche che l’80% degli studenti pensa che studiare lontano da casa li metta di fronte a molte difficoltà, e più del 31% non ama studiare lontano, ma a causa delle preoccupazioni per il futuro, sceglie comunque di farlo. Gli studenti partecipanti allo studio hanno sottolineato la centralità del dover lasciare i vecchi amici, lasciare la famiglia per creare nuove relazioni, nuove amicizie e nuove esperienze nel processo di allontanamento da casa. Alla luce di quanto riportato, vivere lontano da casa negli anni dell’università fa vivere esperienze difficili di nostalgia e solitudine.

Nonostante gli aspetti di sofferenza, gli studenti hanno sottolineato anche quanto l’esperienza dello studiare in altre città o Paesi possa aiutare a migliorare le capacità di comunicazione sociale, ad aumentare l’indipendenza e a saper risparmiare denaro.

Conclusioni

In sintesi, i risultati di questo studio hanno mostrato che la nostalgia di casa è una realtà comune e viene spesso sperimentata dalle matricole universitarie.

L’eccessiva nostalgia di casa, però, può portare a condizioni sempre più negative per i giovani studenti, per cui è necessario un maggiore supporto e sostegno psicologico, affinché gli studenti, separandosi dalle loro famiglie, possano prepararsi a coltivare nuove relazioni e sviluppare la resilienza verso alla società esterna.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Andrade, M. S. (2006). International students in English-speaking universities: Adjustment factors. Journal of Research in International education, 5(2), 131-154.
  • Duru, E., & Balkıs, M. (2017). Procrastination, self-esteem, academic performance, and well-being: A moderated mediation model.
  • Nghiem, H. S., Le, T. T. K., Ly, T. N. A., Tang, V. Y., & Phan, T. T. M. (2021). Difficulties when studying away from home. International Journal of TESOL & Education, 1(1), 1-12.
  • Thurber, C. A., & Walton, E. A. (2012). Homesickness and adjustment in university students. Journal of American college health, 60(5), 415-419.
  • Thurber, C. A., Walton, E., & Council on School Health. (2007). Preventing and treating homesickness. Pediatrics, 119(1), 192-201.
  • Trice, A. D. (2002). First semester college students' email to parents: I. frequency and content related to parenting style. College Student Journal, 36(3), 327-335.
  • Van Tilburg, M. A., Vingerhoets, A. J., & Van Heck, G. L. (1996). Homesickness: A review of the literature. Psychological medicine, 26(5), 899-912.
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