Molte persone con un disturbo dello spettro autistico, avendo problemi di comunicazione e di comprensione dei segnali sociali, spesso hanno difficoltà nello sviluppo e nel mantenimento delle relazioni.
Le relazioni di coppia
Trovare un partner e avere una relazione romantica è considerato da molti uno dei principali obiettivi della vita. Le relazioni romaniche sono infatti esperienze importanti e possono fornire sicurezza, senso di appartenenza e influiscono positivamente sulla salute e sul benessere mentale e fisico, riducendo la mortalità, il rischio di depressione, e di sviluppare malattie croniche e malattie mentali (Karney 2014). Inoltre le relazioni forniscono sostegno sociale, intimità fisica, compagnia e hanno un impatto positivo sull’autostima e sulla fiducia in se stessi (Rhoades et al. 2011). Sostenere una relazione solida a lungo termine, può però essere impegnativo; alcuni degli indicatori che rendono una relazione di qualità sono la soddisfazione e la stabilità. Quest’ultima si riferisce alla sicurezza che ciascun individuo percepisce nella relazione, mentre la soddisfazione fa riferimento a quanto un partner è soddisfatto (Shafer et al. 2014). La comunicazione e la capacità di risolvere i conflitti sono quindi fondamentali per avviare e mantenere le relazioni così come la capacità di dimostrare empatia: entrambi i partner devono essere solidali e comprensivi delle mutevoli esigenze dell’altro.
Disturbo dello spettro autistico e relazioni di coppia
Molte persone con un disturbo dello spettro autistico, avendo problemi di comunicazione e di comprensione dei segnali sociali, spesso hanno difficoltà nello sviluppo e nel mantenimento delle relazioni che cominciano durante l’infanzia e persistono durante l’adolescenza e l’età adulta, momenti cruciali per la formazione di relazioni a lungo termine (APA, 2013). La maggior parte delle persone con autismo riferisce infatti di avere difficoltà a iniziare e sviluppare relazioni intime, tanto che per alcuni di loro le difficoltà nella comunicazione e nell’interpretazione dei segnali sociali possono tradursi in interazioni sociali limitate e minori opportunità di sviluppare relazioni sentimentali (Cunningham et al. 2016). Soltanto il 14% di loro, infatti, è sposato o ha una relazione a lungo termine, sebbene numerose ricerche abbiano dimostrato che desiderano impegnarsi sentimentalmente (Strunz et al. 2017). Talvolta accade che persone con diagnosi dello spettro autistico abbiano relazioni con partner che invece non presentano nessuna diagnosi; tali relazioni presentano diverse sfide a cui entrambi i membri della coppia devono adattarsi (Strunz et al. 2017). Le principali sono le difficoltà di comunicazione, evidenziate come una tensione centrale: i soggetti con autismo adottano uno stile di comunicazione più diretto, letterale e logico, che talvolta è mal interpretato. Alcuni studi hanno riportato che molte persone si aspettano che il partner con un disturbo dello spettro autistico cambi il modo di comunicare con il progredire della relazione, cosa che quest’ultimo spesso ritiene di non essere in grado di fare (Hode 2014). Una ricerca che ha esplorato la soddisfazione delle donne in una relazione con un partner con sindrome di Asperger, ad esempio, ha mostrato che le donne hanno sperimentato un declino nella loro salute e nel loro benessere generale, principalmente a causa dell’incapacità del compagno di comunicare in modo efficace, di fornire supporto emotivo e di impegnarsi in attività condivise (Bostock-Ling et al. 2012). Un ulteriore studio ha sottolineato l’importanza che entrambi i partner imparino ad adattarsi alle differenze dell’altro ma questo richiede delle competenze e delle conoscenze che non tutti hanno; molti infatti hanno bisogno di aiuto per affrontare queste sfide nella loro relazione (Lewis 2017).
Poiché non esistono ricerche che abbiano esplorato le relazioni sentimentali dal punto di vista del partner con diagnosi dello spettro autistico e i bisogni di ciascun membro della coppia, uno studio di Smith e colleghi del 2021 ha tentato di esplorare le sfide e i facilitatori sperimentati sia dai partner neurotipici (NT), sia da quelli autistici (neurodiversità; ND) in una relazione intima (relazione ND). Un ulteriore obiettivo era quello di esplorare le esperienze delle coppie ND in merito ai servizi di supporto alla relazione a cui hanno avuto accesso durante quest’ultima. Gli autori hanno quindi utilizzato un approccio fenomenologico per intervistare tredici persone che avevano una relazione di questo tipo. I risultati suggeriscono che queste relazioni iniziano e si sviluppano in tre fasi: luna di miele, inizio e fine, come proposto da Reese-Weber nel modello teorico di sviluppo delle relazioni (2015).
Le difficoltà nelle relazioni di coppia quando è presente un disturbo dello spettro autistico
Le principali sfide all’interno delle coppie sono risultate le difficoltà soprattutto iniziali di comunicazione tra i partner, sebbene con il progredire della relazione le coppie abbiano trovato modi più efficaci per comunicare. Inoltre sono emerse alcune caratteristiche idiosincratiche come la sensibilità alla luce ai suoni o al tatto che creavano problemi nella relazione. Un’ulteriore sfida è stata la grande differenza nell’interpretazione e nell’espressione delle emozioni. I facilitatori sono risultati invece il concentrarsi su aspetti positivi della relazione acquisendo comprensione reciproca e supportando l’altro nei contesti sociali e il ricevere una diagnosi, sebbene per i partecipanti dello studio sia avvenuto tardivamente: questa ha fornito a entrambi i partner una spiegazione per le caratteristiche idiosincratiche che erano sempre presenti nella relazione e nelle situazioni sociali. Infine è stato chiesto ai soggetti di raccontare le loro esperienze con i professionisti della salute e con i servizi di supporto alle relazioni a cui hanno avuto accesso in merito alle sfide affrontate nelle loro relazioni; tutte le coppie hanno riferito di aver cercato un supporto relazionale o gruppi di sostegno sia a livello locale che online, con scarso successo. In conclusione sembra che le relazioni ND si sviluppino nelle medesime fasi delle altre relazioni, ma includono una serie di sfide comunicative e sociali uniche in tutte queste fasi. Sono importanti quindi la comprensione e l’adattamento alle differenze di comunicazione e l’utilizzo dei punti di forza dell’altro. Infine i risultati mostrano una mancanza di supporto per le coppie ND e la necessità che gli operatori sanitari siano istruiti sulle difficoltà che possono emergere in queste relazioni, al fine di comprendere come sostenere al meglio entrambi i partner.